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Dovizioso: "Pene più severe per chi va oltre i limiti della pista"

Il forlivese della Ducati ha toccato diversi punti nella conferenza stampa piloti del GP di Stiria, tra cui le penalità troppo soft per chi va oltre i limiti della pista considerando che le vie di fuga hanno molto più asfalto.

Andrea Dovizioso, Ducati Team

Andrea Dovizioso, Ducati Team

Gold and Goose / Motorsport Images

Andrea Dovizioso torna al Red Bull Ring a meno di una settimana dalla bella vittoria ottenuta in sella alla sua Ducati, in quella che sarà l'ultima stagione da pilota ufficiale di Borgo Panigale.

Il forlivese va alla caccia del bis per cercare di salire in vetta alla classifica del Mondiale 2020, un'occasione unica in assenza di Marc Marquez. Nella conferenza stampa del giovedì, svolta questo pomeriggio, Andrea ha toccato tanti punti, risultando mai banale.

Andrea, hai vinto domenica poche ore dopo aver annunciato il tuo addio a Ducati a fine stagione. Che successo è stato?
"Credo sia una vittoria strana. Lo è stata dopo la gara perché non c'erano né tifosi, né i miei amici più di quello che accadrà per il mio futuro. E' difficile essere senza pubblico. poi il futuro non è il punto principale al momento. Sono focalizzato su questa stagione".

Pensi di avere già una buona base per questo weekend o farete ancora modifiche alla moto?
"Sicuramente proveremo qualcosa di diverso. Abbiamo capito diverse cose. Ma è una situazione uguale per tutti. Sono andato bene in gara, ma ancora non mi sono sentito tanto bene, soprattutto a centro curva e in uscita. Dobbiamo fare qualcosa di meglio, perché potremmo portare queste conoscenze sulle prossime piste".

Cosa ti aspetti dai tuoi avversari in questo fine settimana?
"Credo che i nostri avversari saranno più forti in questo fine settimana, perché non sono riusciti a ottenere i risultati che speravano e per questo saranno più affamati. Come tutti, potranno imparare cose ulteriori e prendere decisioni che possano migliorare le loro moto. In più venerdì e sabato dovrebbe essere molto caldo, lo sarà meno domenica. Penso sarà un weekend diverso".

Sai che hai fatto 290 gare nel Motomondiale? Che effetto fa?
"E' strano sentir dire che ho fatto 290 gare nel Motomondiale. Sono tantissime. Non mi sarei mai aspettato di fare tutti questi anni in MotoGP e di essere ancora tra i contendenti per le vittorie a questa età".

Cosa pensi del Red Bull Ring? Non è forse una pista troppo pericolosa?
"Non so se sarò qui l'anno prossimo, ma se guardiamo la Curva 2 e 3 è un punto molto pericoloso forse il più pericoloso dell'intero mondiale perché se succede qualcosa puoi andare addosso ai piloti che stanno affrontando in quel momento la curva. Non è la situazione ideale. E' difficile rendere ogni pista sicura al 100%. Guidare su questa pista è molto bello, ma a livello di sicurezza manca qualcosa. penso che già in questo weekend ci saranno dei cambiamenti in quella parte della pista. Sarà già più sicura".

Come giudichi il lavoro dei commissari?
"Penso che gestire il lavoro dei commissari sia molto difficile. In Safety Commission ci sono sempre opinioni opposte. quindi è difficile gestire ogni situazione che viene a crearsi tra i piloti. Ma dobbiamo cercare di comportarci meglio. Nelle Safety Commission cerchiamo sempre di dare le nostre indicazioni per fare meglio, ma è molto difficile. Credo che un punto del quale a mio avviso si possa migliorare è il modo in cui vengono comminate le penalità sia quando un pilota esce di pista. Perché è difficile gestire quelle situazioni. I commissari stanno facendo un ottimo lavoro e so che è difficile. Però la sicurezza delle piste è migliorata molto, ora c'è molto più asfalto nelle vie di fuga. E' una cosa buona, ma tutti spingono di più perché hanno possibilità di uscire di pista e poi rientrare. Penso che le penalità siano troppo morbide. Tutti staccano forte e vanno oltre il limite perché c'è l'asfalto. In futuro sarebbe meglio se venissero comminate penalità più pesanti per non incentivare chi vuole prendere rischi e finire fuori dalla pista".

Sei d'accordo con le penalità che vengono inflitte a chi va oltre i limiti della pista?
"Come ho detto prima, le moto migliorano e tutti ci mettono più intensità. E' normale che i piloti siano più aggressivi. Ma credo che tutti si stiano prendendo più rischi perché un errore è concesso se fuori dalla pista non c'è la ghiaia. Se esci c'è l'asfalto. Se ci fosse sempre la ghiaia, freni prima. A volte puoi prenderti un rischio, e questo influenza un po' tutto. Intendo non solo le prove, ma anche le gare di Moto3, Moto2 e MotoGP".

Dopo le prime gare della stagione in cui sei parso un po' in difficoltà, pensi che la vittoria ottenuta una settimana fa possa essere il punto di partenza per poter essere competitivo anche nei prossimi appuntamenti?
"Penso di essere riuscito a fare miglioramenti, ma anche questa pista ci dà una mano. Quando siamo arrivati in pista siamo riusciti a fare ciò che avevamo pensato e tutto ha funzionato subito. Certo, la pista aiuta. Quando la moto si adatta bene, ma anche lo stile di guida, è tutto più semplice. Ma per come sono riuscito a lavorare a Jerez e Brno, perdevo troppo in frenata rispetto alle altre Ducati. Mentre il weekend passato guadagnavo. Abbiamo fatto un bel passo avanti. Spero di riuscire a portare questi miglioramenti anche su altre piste, ma penso che potrebbe non essere sufficiente quello che abbiamo al momento. Qui possiamo lottare per la vittoria, ma dovremo essere pronti anche a Misano. Dovremo migliorare in curva dove continuo a faticare".

Nella gara di domenica scorsa ti sei accorto di aver perso un profilo aerodinamico? Ha fatto molta differenza nella tua guida?
"Ho perso un profilo aerodinamico mentre ero in lotta con Mir a inizio gara. Eravamo troppo vicini. All'inizio pensavo di averlo toccato con la protezione del freno anteriore. Non mi ero accorto di aver perso un profilo aerodinamico. E' una cosa strana. Per fortuna c'è stata una bandiera rossa. Non avevo avvertito alcun cambiamento".

Cosa pensi dei progressi mostrati nelle ultime gare dalla KTM?
"Il progresso della KTM è stato molto grande. Non è semplice crescere in MotoGP, non in quel modo. Dall'esterno è una moto strana. Hanno caratteristiche particolari. Nella prima parte dell'accelerazione non sono tanto forti, non riescono ad accelerare bene. Hanno un comportamento differente rispetto alle altre moto. Poi i loro piloti la guidano in maniera molto differente tra loro e vanno comunque forte".

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