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Intervista

Vietti: "Il podio di Jerez è più concreto di quello di Phillip Island"

Il pilota dello Sky Racing Team VR46 ha disputato un ottimo GP di Spagna, chiudendo terzo dopo aver preso il via dalla prima fila. Per questo ritiene che quello in Andalusia è stato un risultato più reale rispetto a quello dello scorso anno in Australia.

Celestino Vietti, Sky Racing Team VR46

Foto di: Gold and Goose / Motorsport Images

Celestino Vietti Ramus è stato senza ombra di dubbio una delle note liete di questa prima parte di stagione della Moto3. Nel suo anno da rookie è infatti riuscito a piazzarsi in zona punti in ognuna delle quattro gare fin qui disputate e a Jerez ha conquistato il suo primo podio stagionale, che gli ha permesso di portarsi al sesto posto nel Mondiale, staccato di sole 18 lunghezze dal leader Aron Canet.

Dopo aver corso su tre piste che non conosceva, alla prima su cui aveva già dei riferimenti ha piazzato la sua KTM in prima fila e poi nella top 3 anche in gara. Il tutto dopo un venerdì non particolarmente brillante, al quale però lui e lo Sky Racing Team VR46 hanno reagisto alla grande.

"Questa era una pista che conoscevo, quindi partivamo un po' avvantaggiati rispetto alle prime gare. Però è una pista su cui tutti girano tanto, quindi sapevamo che tutti sarebbero andati forti. Dopo venerdì non me lo aspettavo, ma sabato abbiamo fatto un grande step con la moto, ma anche io con la guida. In gara speravo di riuscire a stare con i primi, ma non ero sicuro di riuscire a fare il podio, perché sapevo che c'erano tanti piloti forti. Quindi direi che è un podio inaspettato, anche se ci ho creduto fino alla fine" ha detto Celestino.

 

Quando poi gli è stato domandato se aveva creduto anche alla vittoria, ha aggiunto: "A due o tre giri dalla fine ci avevo pensato, se devo essere sincero. Vedevo che riuscivo a stare anche davanti, poi ho fatto un errorino e mi hanno infilato. Ho cercato di stare il più vicino possibile ad Antonelli per provarci all'ultima curva, ma Suzuki è stato bravo e mi ha infilato lui alla curva 9".

La manovra del giapponese lo ha stupito, perché anche lui aveva provato a ritardare la frenata: "Non è che non me l'aspettavo, perché sapevo che staccava forte. Io ho provato a frenare tardi, infatti mi sono avvicinato ad Antonelli, ma Tatsuki ha fatto veramente una gran staccata. Forse ho lasciato un po' la porta aperta, perché volevo preparare bene l'uscita. Però dai, è andata bene così".

Prima di questo c'era stato anche un bel brivido quando Marcos Ramirez gli era caduto davanti dopo aver tamponato Niccolò Antonelli all'uscita della curva 4: "Mi sono spaventato perché non me lo aspettavo. Ho visto che era uscito forte e si è avvicinato a Niccolò. Quando è caduto ho cercato di evitare la sua moto e non l'ho presa veramente per un soffio. Mi sarebbe dispiaciuto davvero tanto finire la gara così, ma per fortuna è andato tutto liscio. Subito pensavo che avrebbero dato anche bandiera rossa, perché la moto era proprio in mezzo e temevo che fosse successo un casino dietro, ma non volevo girarmi per non perdere la concentrazione. Non è stato un momento bellissimo".

Quello di domenica è stato il suo primo podio stagionale, ma non il primo in carriera, perché lo scorso anno aveva stupito tutti a Phillip Island, chiudendo terzo alla seconda gara in carriera dopo una corsa piuttosto rocambolesca.

"Questo è un podio più concreto di quello di Phillip Island. In Australia ero andato forte, ma era stato tutto un po' più casuale. Qui sono stato davanti tutta la gara e quando ero andato un po' indietro a metà, sono riuscito a tornare su. Questo vuol dire che avevamo un buon passo. Ribadisco, questo è un po' più concreto e me lo godrò di più".

Anche se questo podio è più concreto, per ora preferisce tenere i piedi per terra e non sbilanciarsi su quando potrà arrivare il prossimo podio: "Non lo posso sapere, ma io lo spero. Sto crescendo piano piano, ma non voglio esagerare. E' andata bene qui, ma dobbiamo continuare a lavorare nelle prossime gare, perché sicuramente arriveranno anche dei momenti difficili e dovremo cercare di prenderli nel modo migliore, perché non so se riuscirò a stare sempre lì".

Celestino Vietti, Sky Racing Team VR46
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