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Rabbia Foggia: “Potevo farcela, mi stupisce che Binder vada in MotoGP”

Sono sfumati i sogni iridati per Dennis Foggia, finito nella ghiaia all’ultimo giro a causa di Darryn Binder, che lo ha centrato alla Curva 2. Il romano del team Leopard ha perso così il mondiale contro Pedro Acosta dopo una stagione solida e una gara in cui ha provato a fermare la rincorsa dello spagnolo.

Dennis Foggia, Leopard Racing

Foto di: Gold and Goose / Motorsport Images

Portimao è stato teatro della consacrazione di Pedro Acosta, che ha conquistato il titolo mondiale all’esordio in Moto3, confermando il proprio enorme talento e battendo per 46 punti Dennis Foggia. Tuttavia il romano del team Leopard ha perso ogni opportunità di lottare per il titolo all’ultimo giro, protagonista incolpevole di una caduta causata da Darryn Binder.

Si è conclusa nella ghiaia a rincorsa al mondiale di Foggia, centrato dal sudafricano che ancora una volta si rende autore di manovre oltre il limite. L’alfiere Leopard era impegnato nel recupero della prima posizione su Pedro Acosta, i due erano in lotta sul filo dei millesimi, ma arbitro del mondiale è stato proprio Binder, che alla Curva 2 ha sbagliato la staccata, colpendo Foggia e facendolo finire a terra.

La Direzione Gara ha squalificato Binder, ma questo non ha cambiato l’esito del mondiale, che per Foggia è sfumato nella maniera peggiore. Il romano era stato al comando della gara per diversi giri, arrivando poi ad uno spettacolare testa a testa col diretto rivale in campionato Acosta, salvo poi dover vedere dal box i festeggiamenti dell’avversario, al termine di una gara con un finale amaro.

Nel box è arrivato anche Binder, entrato per scusarsi, ma prontamente cacciato dalla squadra che ha cercato di proteggere il proprio pilota, nervoso e deluso dall’esito peggiore della lotta mondiale. Tuttavia, se Foggia fa un bilancio del proprio 2021, può ritenersi soddisfatto: “Voglio parlare della stagione, di cui sono abbastanza contento. Non all’inizio, ma nella seconda parte di stagione so di essere stato il più costante e il più forte. Peccato, perché in questa gara sapevo di avere un ottimo passo e poter andare via, ma come in tutte le altre gare, se facevo primo, Pedro poteva fare secondo o terzo e non bastava. Quindi ho preferito rimanere lì nel gruppo, così sarebbe risalito lui e avremmo fatto un po’ di bagarre”.

Darryn Binder, che l’anno prossimo debutterà direttamente in MotoGP senza passare per la Moto2, non è nuovo a manovre discutibili e Foggia ne sa qualcosa. Già a inizio gara infatti lo aveva toccato, ma il pilota Leopard era riuscito a difendersi e restare in sella: “Binder mi ha preso una volta e nella seconda non ce l’ho fatta a tenerla. Mi stupisce, perché lui l’anno prossimo farà la MotoGP. Non è la prima volta che capita sempre con lui. Il fatto è che io mi stavo giocando il Mondiale. Sapevo già dove sorpassare Pedro, dove ero più veloce ma non glielo avevo fatto vedere, perché mi segnalavano che avevo dietro lui, quindi non gli mostravo dove fossi più forte”.

“Mi dispiace – prosegue – ma so che ho fatto un anno meraviglioso e sicuramente il prossimo anno ce la giocheremo. Voglio ringraziare tutto il team, tutte le persone anche a casa che mi ha sostenuto, i miei sponsor. Avrei voluto complicare le cose a Pedro, ma per cause di forza maggiore non ce l’ho fatta. Speravo che almeno fosse stata una KTM a prendermi, non una Honda, e invece...anche a Misano ha rallentato per farlo passare”.

Foggia e Acosta arrivavano a Portimao separati da pochi punti, l’impresa non era semplice per il romano, che doveva recuperare terreno. Ma durante la gara sembrava che la lotta mondiale potesse proprio essere portata fino a Valencia: “Solo così Pedro poteva vincere, se cadevo. Magari mi avrebbe battuto lo stesso, ma avremmo lottato fino alla fine e sicuramente avrei ributtato la moto dentro, a costo di fare l’impossibile, perché lui nella prima gara qui mi aveva battuto, ma io oggi potevo farcela. Non posso dirlo ora, ma potevo farcela. Il mio box era pieno, sono venuti in tanti a salutarmi, anche Quartararo”.

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