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Team Gresini: il debrief tecnico dopo i primi test

Riminucci e Cecchini raccontano il lavoro svolto in Spagna con Antonelli e Bastianini

Nove giorni di test divisi equamente tra i circuiti di Almeria, Valencia e Jerez hanno fornito una prima interessante indicazione dei valori in campo in vista della stagione 2014 del Campionato del Mondo Moto3. Nel corso del tour de force in terra spagnola, lo Junior Team GO&FUN Moto3 è risultato subito protagonista, inserendosi costantemente nella lotta al vertice: Niccolò Antonelli ha infatti chiuso tutti e tre i test rimanendo sempre nelle prime tre posizioni, risultando tra l’altro il più veloce in assoluto nella tre giorni di Valencia. Antonelli, da poco diciottenne, nel corso di questi test ha lavorato molto sulla ciclistica della sua KTM assieme al suo capotecnico, Stefano Riminucci, ottenendo riscontri molto positivi che si sono tramutati in tempi sempre molto costanti anche con gomme usate. Nell’altro lato del box, l’esordiente Enea Bastianini ha invece mosso i primi confortanti passi in una categoria per lui tutta nuova: affiancato in questo suo apprendistato da un tecnico esperto come Fabrizio Cecchini, il sedicenne riminese ha iniziato a esplorare a piccoli passi le numerose soluzioni di assetto possibili sulla KTM. In attesa dell’ultimo appuntamento pre-stagionale, in programma a Jerez dall’11 al 13 marzo, vediamo più nel dettaglio assieme ai due capitecnici Stefano Riminucci e Fabrizio Cecchini il lavoro compiuto all’interno del box in queste prime tre importanti sessioni di test invernali. Stefano Riminucci: "Assieme a Niccolò si è deciso di affrontare questi test di febbraio in condizioni simili a quelle che ritroveremo durante i weekend di gara: contrariamente a quanto si possa pensare, abbiamo sempre utilizzato la zavorra (Niccolò per arrivare al peso minimo imposto per regolamento ne monta 6 Kg) e soprattutto abbiamo impiegato un numero limitato di gomme, tenuto conto che durante i Gran Premi ne verrà fornito soltanto un certo quantitativo. I risultati sono stati molto positivi, perché Antonelli ha sempre girato con costanza anche con gomme usate, e questo aspetto è fondamentale in vista delle gare. Il nostro lavoro ha spaziato su più fronti, ma ci siamo concentrati soprattutto sulla ciclistica, provando diverse soluzioni di sospensioni sia all’anteriore che al posteriore. In particolare, nei prossimi test proveremo un nuovo leveraggio della sospensione posteriore, che KTM realizzerà sulla base delle nostre esigenze. Niccolò adotta infatti uno stile di guida che porta molta velocità a centro curva, per cui necessita di un certo tipo di sostegno da parte della sospensione posteriore, che la KTM, per come è concepita, non offre. Il potenziale della moto è comunque molto alto e siamo soddisfatti del supporto che la Casa ci sta fornendo. Per il resto, abbiamo provato vari posizionamenti della zavorra per modificare il bilanciamento dei pesi e varie regolazioni del freno motore, per il quale crediamo ci sia ancora un po’ di margine. Infine, a Jerez a marzo vorremmo effettuare anche una simulazione di gara". Fabrizio Cecchini: "Enea è un ragazzo giovanissimo alla sua prima esperienza in questa categoria: il nostro lavoro in questi test non prevedeva perciò importanti modifiche alla moto, che lo avrebbero soltanto portato a fare confusione, ma soltanto leggeri interventi, mirati a farlo sentire più a suo agio. Con Niccolò, ad esempio, che si appresta ad affrontare la terza stagione in Moto3, durante una giornata di test si può pianificare un programma di lavoro che comprende 5 o 6 modifiche incisive sulla moto; questo lavoro con Bastianini non viene ancora fatto, perché Enea in questa fase ha semplicemente bisogno di guidare, divertendosi e prendendo confidenza col mezzo. Del resto, è ancora talmente tanta l’eccitazione che prova quando scende dalla moto che risulta complicato riportare con la necessaria chiarezza le sensazioni di guida, così come è difficile al momento valutare il suo reale potenziale, anche se sono convinto che sia molto alto. Infine, per Enea questi test hanno rappresentato anche una ‘scuola’, non solo di guida ma anche tecnica: nel box spesso ci siamo soffermati ad osservare nel dettaglio come le varie modifiche - ad esempio, lo spostamento del pivot del forcellone - influiscano in concreto sul comportamento della moto. In questo modo, in futuro sarà più semplice confrontarci alla fine di ogni turno in pista. In questi test gli ho semplicemente chiesto di riportarmi di volta in volta le sue sensazioni di guida, curva per curva, e sulla base di queste informazioni abbiamo iniziato un primo lavoro sul setting anche se, ripeto, a piccoli passi. La KTM è una moto che di base va già molto bene e ciò ci sta aiutando a portare avanti questo tipo di approccio".

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