Moto3: il numero 50 di Dupasquier sarà ritirato al Sachsenring
Il numero 50 utilizzato da Jason Dupasquier, deceduto a fine maggio dopo un incidente avvenuto al Gran Premio d’Italia non potrà più essere utilizzato da nessun pilota nella classe cadetta del mondiale.

Tre settimane dopo l’incidente che gli è costato la vita, Jason Dupasquier verrà omaggiato nuovamente in Germania. Durante il Gran Premio che verrà disputato sul circuito del Sachsenring, il numero che aveva il giovane pilota svizzero verrà ritirato ufficialmente dal mondiale Moto3. Questo significa che in futuro nessun pilota potrà avere il numero 50 nella classe cadetta, mentre MotoGP e Moto2 non saranno condizionate da questa novità.
Il ritiro dei numeri è diventato consuetudine negli ultimi anni a seguito di incidenti mortali. Per esempio, il 48 di Shoya Tomizawa, deceduto nel 2010, e il 39 di Luis Salom, morto nel 2016, non si potranno più scegliere in Moto2. La stessa cosa è avvenuta con il numero 74 che aveva Daijiro Kato, morto nell’incidente che gli è costata la vita durante il Gran Premio del Giappone del 2003, e con il 58 di Marco Simoncelli, venuto a mancare nel 2011 durante il GP della Malesia. Il numero 50 di Dupasquier sarà il primo ad essere ritirato il Moto3.
Inoltre, anche il mondiale ha ritirato il 69 di Nicky Hayden dopo che il campione del mondo MotoGP 2006 è morto dopo un incidente in bicicletta. Dopo aver appeso il casco al chiodo, anche Kevin Schwantz con il 34 e Loris Capirossi con il 65 hanno ottenuto lo stesso onore.
La cerimonia del ritiro del numero di Jason Dupasquier avrà luogo venerdì pomeriggio, dopo la prima giornata di prove libere del Gran Premio di Germania e verrà celebrata in sala stampa al Sachsenring, con la presenza del team Pruestel GP, dove correva il pilota svizzero di 19 anni.
Dupasquier è stato coinvolto in un incidente alla fine delle qualifiche del Gran Premio d’Italia della Moto3 al Mugello ed è deceduto il giorno dopo a seguito delle ferite riportate, il 30 maggio. Quello stesso giorno è stato celebrato un minuto di silenzio che ha commosso il paddock e i piloti. Gli omaggi sono continuati fino al giorno del suo funerale, avvenuto lo scorso martedì a Bulle, la sua città natale nel cantone svizzero di Friburgo con la presenza di Jorge Viegas, presidente della Federazione Internazionale di Motociclismo (FIM) e di vari piloti.
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