Martin eroico terzo in Austria: "Il podio è un sogno dopo l'operazione, ma speravo di poter vincere!"
Strepitoso terzo posto dello spagnolo del team Gresini al Red Bull RIng, arrivato a pochi giorni dall'operazione con cui gli sono state ridotte le fratture subite a Brno appena una settimana or sono.
Foto di: Gold and Goose / Motorsport Images
Il GP d'Austria della classe Moto3 si chiude con un lampo di gloria per Jorge Martin che passa in poche ore dalla possibile decisione di non viaggiare a Spielberg a salire sul podio in una gara che lo spagnolo ha addirittura provato a vincere.
Prova maiuscola del numero 88 che già ieri aveva sfiorato la pole position, ma che oggi doveva fare i conti con la variabile più difficile: la distanza gara. 22 giri di assoluta concentrazione, nei quali ha dovuto difendersi dagli attacchi di Masia e Arenas, ma dove ha anche provato ad attaccare la leadership di Bezzecchi.
16 punti d’oro insomma, che lasciano il pilota Del Conca Gresini Moto3 a 12 lunghezze dalla vetta della classifica piloti Moto3 con ancora 8 gare da correre da qui a fine stagione.
Prova incolore invece per Fabio Di Giannantonio le cui aspettative erano ovviamente altissime dopo la recente vittoria di Brno. Un fine settimana complicato da una qualifica difficile e con una gara tutta in salita culminata anche con un tocco con McPhee che lo ha relegato in 11ª posizione. L’italiano rimane comunque terzo nel mondiale anche se il distacco ora sale a 37 punti.
Jorge Martin: "Sono felicissimo dopo una settimana durissima. A 8 giorni dall’operazione essere sul podio è un sogno. Mi sarebbe piaciuto vincere, credo che c’erano delle possibilità oggettive di riuscirci, anche se perdevo tantissimo con Bezzecchi sul dritto. Ho dato il 100% per rimanere con lui e non mi sono arreso fino alla fine: paradossalmente recuperavo quasi solo nelle curve di sinistra dove il polso soffriva di più. 16 punti importantissimi e ora a recuperarci per Silverstone".
Fabio Di Giannantonio: "Sono partito bene e i primi 10 giri recuperavo posizioni su posizioni. Senza scia poi, mentre ero quinto, era impossibile recuperare sulla testa. Quando poi abbiamo iniziato a disturbarci per la quinta piazza è stata la fine… Noi soffriamo ancora la differenza di motore e nel dritto perdevo tutto quello che guadagnavo in curva. Il contatto con McPhee dell’ultima curva poi ci ha tolto altri punti che avrebbero comunque fatto comodo. Ora testa bassa e pensiamo a Silverstone".
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