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Locatelli: "Dopo anni di sacrifici, finalmente è arrivato il podio"

Il portacolori del Leopard Racing si è guadagnato il primo podio iridato nel diluvio del Sachsenring, chiudendo secondo alle spalle dello specialista Pawi. Ora Andrea spera che questa possa essere la svolta della sua carriera in Moto3.

Podio: il vincitore Khairul Idham Pawi, Honda Team Asia, il secondo classificato Andrea Locatelli, L

Foto di: Gold and Goose / Motorsport Images

Andrea Locatelli, Leopard Racing
Andrea Locatelli, Leopard Racing
Andrea Locatelli, Leopard Racing
Andrea Locatelli, Leopard Racing
Polesitter Enea Bastianini, Gresini Racing, second place Andrea Locatelli, Leopard Racing, third pla
Andrea Locatelli, Leopard Racing
Bo Bendsneyder, Red Bull KTM Ajo
Andrea Locatelli, Leopard Racing
Andrea Locatelli, Leopard Racing
Andrea Locatelli, Leopard Racing
Andrea Locatelli, Leopard Racing

Ieri al Sachsenring Khairul Idham Pawi ha centrato la sua seconda vittoria stagionale nel Mondiale Moto3, ma ancora una volta i piloti italiani sono riusciti ad essere protagonisti. Anche se la corsa al titolo sembra ormai un miraggio per i nostri, con Brad Binder che non perde un colpo ed è in fuga solitaria, la cosa positiva è che praticamente ad ogni gara si propone un nuovo protagonista a portare in alto il Tricolore. Dopo Niccolò Bulega, Fabio Di Giannantonio ed Andrea Migno, in Germania è stata la volta di Andrea Locatelli.

E' vero, per il pilota del Leopard Racing questa è la terza stagione nel Mondiale, ma il secondo posto nella gara bagnata tedesca è il primo podio della sua carriera iridata, quindi può rappresentare un punto di svolta importante per un ragazzo che da qualche tempo dava l'impressione di essere pronto a far sbocciare definitivamente il suo talento. Un secondo posto arrivato in una gara anomala, ma nella quale era molto facile commettere un errore e vanificare tutto, e che poi ha comunque confermato il risultato ottenuto in qualifica sull'asciutto.

Subito dopo essere sceso dal podio, "Loka" ha ammesso di non aver ancora realizzato di esserci finalmente riuscito: "Non ci credo ancora. Forse solo tra qualche giorno sarò conscio di questo, perché adesso sono davvero emozionato e non me lo sarei mai aspettato. Però alla fine è tutto il weekend che martelliamo e andiamo forte. Ero convinto di poter fare un bel risultato, ma non avrei mai pensato al podio. Poi sabato è venuta fuori una grande qualifica e questo mi ha incitato a cercare qualcosa di importante in gara".

Dopo il secondo tempo in qualifica, la pioggia avrebbe potuto trasformare un weekend positivo in un incubo, ma Andrea è stato bravo a rimanere calmo e soprattutto lontano dai guai: "Quando mi sono svegliato e ho visto che pioveva, non mi è dispiaciuto, ma non ero neanche contento. Alla fine sono sempre condizioni un po' strane, quindi alla fine oggi sarebbe potuta andare meglio, ma anche molto peggio se era asciutto. Fin dal warm-up però quando sono entrato in pista ho trovato un buon feeling con la moto e questo mi ha aiutato molto in gara, anche se le condizioni erano veramente difficili, perché c'è stato un momento in cui non dico che la pista fosse impraticabile, ma ho rischiato diverse volte di cadere. Poi verso la fine, quando ha smesso di piovere, ho ritrovato subito un buon feeling e sono riuscito a staccare i piloti che mi seguivano. Sono riuscito a mantenere la calma e ad essere costante, quindi è arrivato questo podio".

Quando poi gli è stato chiesto se pensa che questo possa essere il punto di svolta definitivo della sua avventura in Moto3, bisogna dire che ha preferito andarci molto cauto: "Non voglio mai parlare, perché magari qui sono stato molto veloce e poi arriveremo in Austria, avremo dei problemi e non riuscirò ad esserlo altrettanto. Qui mi sono trovato particolarmente bene con la moto, ma credo anche che abbiamo avuto anche l'approccio giusto dal punto di vista del lavoro, senza fossilizzarci troppo sui problemi".

Andrea non ha nascosto che forse si sarebbe aspettato di arrivare prima all'appuntamento con il podio, ma anche che l'aver cambiato tutti gli anni team e moto non è stato d'aiuto per raggiungere l'obiettivo: "Ormai sono al terzo anno nel Mondiale. Al primo non me l'aspettavo, perché le mie aspettative erano soprattutto di imparare, inoltre ero in un buon team, ma non in un top team. L'anno scorso mi è dispiaciuto invece, perché abbiamo ottenuto alcuni buoni risultati, ma diverse cose non sono andate come avrebbero dovuto: siamo partiti molto bene, ma poi le cose si sono trasformate in un disastro e non so perché. Quest'anno ho cambiato un'altra volta la moto, quindi mi sono dovuto un po' riadattare. In questi tre anni sono passato dalla Mahindra alla Honda e dalla Honda alla KTM. Ora spero di non dover cambiare ancora".

Se qui in Germania ha trovato una svolta anche a livello tecnico per la sua KTM, lo si scoprirà solo nelle prossime gare: "In base ai dati che abbiamo raccolto nelle gare scorse, abbiamo trovato qualcosina in più. Quando riproveremo la moto in Austria capiremo subito se è così o meno. Sicuramente però bisogna tenere la testa bassa, perché ogni gara sarà difficile: cambieranno le condizioni e le piste, però credo che siamo sulla buona strada, inoltre io sono in forma e mi sento molto bene. Dopo anni di sacrifici, finalmente è arrivato questo primo podio".

Sulla dedica di questo primo podio, non ha avuto dubbi: "Questo risultato lo dedico per prima cosa ai miei genitori, Emilio e Nicoletta. Senza di loro non sarei neanche qui, quindi lo devo soprattutto a loro e a tutti i sacrifici che hanno fatto fin da quando ero piccolo. Ora sono grande e dovrò separarmi da loro, ma sarò sempre loro figlio. Poi lo voglio dedicare anche ai miei amici e a tutti quelli che mi seguono".

Infine, non sembra avere aspettative per un tracciato in particolare dopo la pausa estiva (ora ci si ferma per quattro settimane prima del Red Bull Ring): "Alla fine il Sachsenring a mio parere non doveva essere favorevole alla KTM, essendoci molti curvoni secondo me non doveva essere troppo adatta a noi, però mi sono trovato bene tutto il weekend. Non so quale altra pista potrà essere buona, ma sicuramente l'Austria avrà dei rettilinei lunghi e il nostro motore va davvero bene, quindi questo ci potrebbe aiutare. Poi ci sono tante staccate forti e ripartenze e potrebbe esserci favorevoli. Comunque non si può mai sapere, perché anche se guardiamo all'anno scorso, nelle ultime gare hanno vinto quasi sempre le KTM, anche su piste non troppo adatte come Phillip Island, che è tutta curvoni ad alta velocità. Fino a venerdì non si sa mai come può andare".

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