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Guareschi: "Come inizio è stato molto buono!"

Il team manager del Team Sky VR46 vede il bicchiere mezzo pieno dopo il weekend del Qatar

Guareschi:
Dopo tanti anni in Ducati in MotoGp, Vittoriano Guareschi ha deciso di seguire l'amico Valentino Rossi nella sua nuova avventura nei panni di team principal in Moto3, assumendo il ruolo di team manager dello Team Sky VR46, squadra volta a far crescere i giovani talenti di casa nostra, a partire da Romano Fenati e Francesco Bagnaia. "Vitto" ha raccontato questi primi mesi di lavoro ai microfoni di MotoGp.com in un'intervista che vi riproponiamo di seguito: Partiamo dalle prove del Gp del Qatar: dopo l’exploit nei tre turni di libere, c’è stato un "passo falso" nelle qualifiche... "Romano purtroppo ha avuto un grosso problema di chattering che non aveva mai avuto nei tre turni precedenti, abbiam cercato subito di risalire al problema: in pratica, l’ammortizzatore è scoppiato e non funzionava piú come aveva fatto nei tre giorni precedenti. Romano non riusciva a guidare, è stato anzi un miracolo che sia riuscito a fare quel tempo in qualifica con la moto quelle condizioni. Solo una volta rientrato ai box abbiam capito che cos'era successo. Poi l’abbiamo messo a posto nel warm up, ma in gara la moto non è piú tornata quella di prima". Cosa è successo poi in gara? Perchè questo risultato "opposto" tra le prestazioni di Fenati e Bagnaia? "Romano aveva in testa di poter lottare per il podio; è partito subito molto forte anche se la moto non mi permetteva di tenere un bel ritmo perchè con quel problema che avevamo ereditato, siamo andati a distruggere il pneumatico: negli ultimi giri è rimasto senza gomma, e quindi costretto a retrocedere. Al terzo passaggio in gara ha fatto il giro piú veloce, ma è stato tutto dovuto al suo talento perchè la moto non gli permetteva fino in fondo di andare con quel passo. Mentre Pecco è partito con un pó di apprensione. L'anno scorso ha fatto un sacco di gare difficili e quest'anno aveva bisogno di trovare maggior concretezza. Durante la gara si è accorto di esser nella posizione ideale per poter combattere; ci ha creduto, c'è stato un momento che è stato anche molto vicino al gruppo di testa. Ha continuato a girare su un buon passo e negli ultimi giri si sono un pó ostacolati con Antonelli e McPhee, ma tutto sommato siamo molto contenti della sua corsa: ha chiuso a soli 8 secondi dal primo e ha conquistato i suoi primi punti iridati. Come inizio, è stato molto buono!". Il ritmo che avete dimostrato di sapere tenere rivela apertamente che potete giocarvela a viso aperto. Quali sono diventati, realisticamente, i vostri obiettitvi dopo questa prima gara? "Quel che abbiamo vissuto in Qatar ci serve per costruire del background ed esperienza; sono cose che si pagano specialmente con un pacchetto completamente nuovo. Adesso sappiamo che quella è una nostra criticitá, ci staremo piú attenti. I reali obiettivi? Noi vogliamo riuscire ad andare a podio il piú possibile per costruire quella soliditá necessaria per poter affrontare il Campionato con l’obiettivo di provare a vincerlo il prossimo anno; quest’anno sappiamo di dover pagare un pó di inesperienza nella categoria. Ma abbiamo sempre e comunque la consapevolezza di esser lì presenti tra i protagonisti". Cosa ci dobbiamo aspettare per la seconda tappa della stagione che si correrá ad Austin, in Texas? "Mi aspetto di fare un weekend a grandi livelli. Non so come ci piazzeremo, ma mi aspetto di lottare sempre per le posizioni che contano. Possibilmente senza problemi questa volta peró, visto che abbiam giá dato (ride, ndr)". Sei alla tua seconda esperienza come team manager, quali sono state le differenze piú rilevanti che hai incontrato nella gestione? "C'e tantissima differenza. Qui il mio è un lavoro piú ad ampio raggio. In una grande struttura ognuno si occupa di determinate cose nello specifico, qui invece il mio lavoro spazia nel... fare tutto! Questa è davvero una grande avventura: fino alla fine di ottobre non avevamo nulla, neanche un giravite! Si è trattato di un lavoro grande e importante quello fatto durante l’inverno, la mia è partita come un’esperienza a 360 gradi". Ovviamente adesso c’è un rapporto diverso anche con i piloti... "Assolutamente sì, questi ragazzi devono ancora costruire la propria maturitá; in Ducati ho sempre avuto a che fare con top rider che arrivavano da grandi risultati e che sapevano giá benissimo cosa dovevano fare. Il mio adesso è un ruolo quasi "da genitore"...". E che mi dici del ruolo di Valentino. In Qatar l’abbiamo visto sempre attento e vicino a voi, ma quanto entra nella vita del box? "Valentino lascia tanto spazio al lavoro nel dettaglio, lui peró è costantemente curioso, vuol sapere cosa succede, come vanno le cose: è sempre stato così di natura. Ci tiene tantissimo. Questo è un progetto che è nato dal matrimonio tra Sky Italia e la VR46, che aveva giá in testa di far crescere dei piloti giovani con l’intento di formarli e farli entrare nel Mondiale".

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