Foggia: "Ero finito di testa, ma so di poter fare la differenza"
Dopo un finale di 2019 ed un inizio di 2020 difficili, il pilota del Leopard Racing si è riscattato alla grande a Brno con la prima vittoria nel Mondiale Moto3.

"Home sweet home, Rocket is back". Dennis Foggia si è goduto ogni istante dopo la sua prima vittoria nel Mondiale Moto3 a Brno e si è presentato al parco chiuso con questa frase ad effetto.
E' vero che parlare di ritorno forse non è la cosa più appropriata, visto che per il pilota del Leopard Racing si tratta appunto della prima affermazione iridata. Ma forse il pilota romano faceva riferimento alla disastrosa parte conclusiva del 2019 e ad un inizio di 2020 che era stato decisamente al di sotto delle aspettative.
Dopo un nono posto in Qatar, sono arrivati due ritiri a Jerez. Tra l'Andalusia e la Repubblica Ceca però c'è stato un trait d'union: le lacrime. Quelle di delusione della doppia trasferta spagnola però hanno fatto spazio a quelle di gioia e commozione per un traguardo che il "Missiletto", tra alti e bassi, inseguiva ormai da tre stagioni, visto che il suo debutto era avvenuto proprio a Brno nel 2017.
"I sacrifici li faccio tutti i giorni. Li facciamo tutti i giorni, io e la mia famiglia, perché non è stato facile arrivare nel Motomondiale per me" ha detto Dennis ai microfoni di Sky Sport MotoGP HD.
"Ci sono approdato grazie all'opportunità che mi ha dato la VR46 Riders Academy, anche se l'anno scorso è stato davvero difficile: quasi non correvo più, ero totalmente finito di testa".
"Però io so che con i tecnici giusti posso fare la differenza, posso giocarmela in tutte le gare con i migliori per fare il podio, anche se la Moto3 è una categoria molto difficile".
Una volta tolto qualche sassolino dalla scarpa, legato proprio alle difficoltà vissute negli ultimi mesi, Foggia è quindi passato a raccontare come ha vissuto da dentro questo sui primo sigillo.
"E' stata una gara difficilissima. Quando mancavano 13 o 14 giri, sapevo di avere un buon passo e quindi ci ho provato. Ho comincianto a spingere, ma la gara era veramente lunghissima, sembrava non finire mai".
"Gli ultimi due giri non sentivo più il rumore delle altre moto dietro, quindi mi sono accorto che avevo preso un piccolo margine, anche se con la gomma davanti ero abbastanza al limite".
"Ogura poi si è riavvicinato ed ha provato a passarmi, ma mi sono detto: 'questa è mia, me la devo prendere io'. Alla fine ce l'ho fatta, quindi ringrazio la mia famiglia e la mia squadra, che mi fanno sentire un vero pilota".
Infine, quando gli è stato domandato se a questo punto pensa già alla seconda vittoria, ha aggiunto: "Adesso voglio godermi questa di vittoria, poi alla seconda ci penseremo. Dopo le gare che avevo fatto a Jerez ero un po' giù, ma sapevo di avere tutto per poter vincere e finalmente è arrivata questo primo trionfo".
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