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Intervista

Foggia: "Voglio dimostrare quello che valgo solo a me stesso"

Il nuovo arrivato nello Sky Racing Team VR46 stupisce per la determinazione e la calma con cui è determinato ad affrontare il debutto nel Mondiale Moto3: il suo obiettivo è trovare la consapevolezza del suo valore.

Sky Racing Team VR46
Presentazione dello Sky Racing Team VR46
Presentazione dello Sky Racing Team VR46
Sky Racing Team VR46
Presentazione dello Sky Racing Team VR46
Sky Racing Team VR46
Sky Racing Team VR46
Le moto dello Sky Racing team
Dennis Foggia, Sky Racing Team VR46, Luca Marini, Sky Racing Team VR46, Pablo Nieto, Sky Racing Team
Presentazione Sky Racing Team VR46
Presentazione Sky Racing Team VR46
Dennis Foggia, Sky Junior Team VR46 Academy
Dennis Foggia, Sky Junior Team VR46 Academy
Dennis Foggia, Sky Junior Team VR46 Academy

Il volto nuovo dello Sky Racing Team VR46 in classe Moto3 è quello di Dennis Foggia. Nuovo fino ad un certo punto, visto che lo scorso anno ha già stupito nelle due wild card disputate ad Aragon e Valencia, chiuse all'ottavo ed al nono posto, ma anche che ha conquistato il titolo del CEV con lo Junior Team.

17enne compiuti da poco, il pilota romano arriva quindi sulla scena iridata con parecchi occhi puntati addosso, ma lui non sembra assolutamente sentire la pressione. Anzi, ci tiene a precisare che l'unico a cui vuole dimostrare qualcosa è se stesso. Ecco cosa ci ha raccontato nel giorno della presentazione del team, alla sede di Sky a Milano.

Ti senti pronto per il tuo debutto a tempo pieno nel Mondiale?
"Sì, sono pronto e cercherò di affrontarla in maniera molto tranquilla, provando a mettere a frutto tutto ciò che ho imparato l'anno scorso".

Sembri abbastanza tranquillo...
"Non so se tutti fanno così, ma io voglio godermi questo momento. Sognavo di arrivare nel Mondiale fin da quando ero un bambino. Poi farlo con questa grande famiglia è un sogno e vorrei godermi questi momenti al 100%, perché so che non torneranno".

Però questa sembra anche una bella dimostrazione di determinazione e carattere, che sono cose che di solito fanno parte dei campioni...
"Magari vincerò o non ci riuscirò. Però io sono fatto così anche nella vita di tutti i giorni, sono uno che prova sempre a viversi tutto al massimo. A volte vorrei fare 30.000 cose in un giorno. In certi casi ci riesco, ma arrivo a serata e sono davvero distrutto. Però riesco a godermi abbastanza la vita che faccio".

Che obiettivo ti sei dato per questo 2018?
"Vorrei provare a piazzarmi nei primi dieci a fine campionato. Penso che al primo anno sarebbe un gran risultato, ma poi magari farò meglio o peggio, nessuno lo può sapere adesso".

Tra i circuiti del calendario del Mondiale quali sono i tuoi preferiti?
"Valencia, anche se è l'ultima. In Qatar non ci ho mai corso, ma sulla carta mi piace. Anche Aragon e Le Mans mi piacciono, ma forse la mia preferita è Valencia. A Mugello e Misano non ho mai corso con la Moto3, quindi non so se mi piaceranno o meno, però sicuramente lì ci sarà il calore del pubblico italiano che sarà qualcosa di speciale. Tra le due comunque preferisco Mugello".

Arrivi nel Mondiale da campione del CEV e dopo due buone wild card nel 2017: pensi che avrai già parecchi occhi addosso?
"Non lo so, sicuramente ci sono tante persone che hanno delle buone aspettative su di me, ma io preferisco dimostrare quello che valgo a me stesso, perché per me è più importante trovare nella mia testa la consapevolezza di quello che sono capace di fare. Non mi interessa quello che dice la gente. Io voglio solo affrontare questa stagione cercando di dare il 100% e di stare tranquillo".

Come è stato il primo contatto con Valentino Rossi?
"Mi ha fatto molto strano, perché ero abituato a vederlo solo in televisione. Ci sa fare molto con noi dell'Academy, perché è un tipo molto alla mano. In giro c'è chi dice che se la tira, ma non è affatto così, perché con noi si comporta come un amico".

E l'impatto con l'Academy invece come è stato?
"Sicuramente ho imparato tanto dagli allenamenti al Ranch, anche se io non mi alleno sempre con gli altri ragazzi. Faccio sempre avanti e indietro il sabato, che è una cosa veramente dura, ma ho preferito rimanere a casa. Sarebbe strano andare a vivere lì, perché non conosco tante persone. Preferisco rimanere dove sono ed avere i miei amici lì, anche se alla fine ne ho uno solo, perché non sono tante le persone che hanno la testa di capire lo sport e la vita che faccio. Alcuni possono essere invidiosi, ma su questo riesco ad essere abbastanza forte e sbattermene. Mi bastano il mio miglior amico e la fidanzata, sto bene così".

Che consigli ti ha dato Valentino per il tuo debutto nel Mondiale?
"In realtà nessuno, perché non ho avuto modo di vederlo quella volta. Sicuramente ho ascoltato quelli di Uccio (Alessio Salucci), che è un po' come se fosse Valentino e credo che mi abbia detto le stesse cose, ovvero di affrontare la gara tranquillo, senza nessuna pressione, perché non avevo niente da dimostrare".

Com'è avere un compagno esperto e veloce come Nicolò Bulega?
"Sicuramente sarà un vantaggio, perché potrò apprendere da lui. Siamo amici, ma in pista non potrà essere così, anche se ci sarà sempre quel pelino di rispetto in più visto che siamo compagni di squadra. Sicuramente veniamo dalla stessa Academy, quindi a livello di immagine questo è molto importante".

Personalmente quanto vi conoscete?
"Non troppo, però quando siamo insieme scherziamo e ridiamo, c'è sempre rispetto. Quando c'è rispetto va sempre tutto bene. Comunque anche con gli altri ragazzi dell'Academy siamo tutti tranquilli e ci vogliamo tutti bene".

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