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Intervista

Kent: "In MotoGp nel 2017 se faccio bene in Moto2"

Il primo campione britannico dopo 38 anni ha raccontato a Motorsport.com i suoi propositi per il futuro

Il Campione del Mondo 2015 Danny Kent, Leopard Racing

Il Campione del Mondo 2015 Danny Kent, Leopard Racing

Il Campione del Mondo 2015 Danny Kent, Leopard Racing
Danny Kent, Leopard Racing
Il Campione del Mondo 2015 Danny Kent, Leopard Racing
Danny Kent, Leopard Racing
Danny Kent, Leopard Racing e Hiroki Ono, Leopard Racing
Danny Kent, Leopard Racing
Il Campione del Mondo 2015 Danny Kent, Leopard Racing
Danny Kent, Leopard Racing
Danny Kent, Leopard Racing
Danny Kent, Leopard Racing et Efren Vazquez, Leopard Racing
Danny Kent, Leopard Racing
Efren Vazquez, Leopard Racing, Danny Kent, Leopard Racing et John McPhee, Saxoprint RTG

Le polemiche che hanno seguito la gara della MotoGp hanno rubato la scena a quello che è accaduto in pista a Valencia, ma anche la Moto3 avrebbe meritato una maggiore ribalta, visto che Danny Kent ha riportato un titolo iridato in Gran Bretagna dopo ben 38 anni. A pochi giorni dal suo trionfo, il pilota del Leopard Racing, che il prossimo anno correrà in Moto2, ha raccontato le sue emozioni ed aspettative per il futuro a Motorsport.com.

Come ci si sente ad aver interrotto questa lunga attesa per avere un campione britannico?
"E' una sensazione incredibile, non solo perché erano 38 anni che non c'era un campione britannico, quindi è davvero un sogno che si avvera. Sono stati ripagati tutto il lavoro che ho fatto quando ero più giovane e gli sforzi dei miei genitori".

Hai dominato la prima parte della stagione: come mai hai fatto fatica nella seconda?
"In effetti nella prima metà sono stato molto forte, ho vinto sei gare e fatto cinque o sei pole position. Sono stato in testa fin dalla seconda gara e poi ho costantemente incrementato il mio vantaggio. Poi nella seconda parte dell'anno tutti avevano l'obiettivo di provare a battermi e le gare hanno iniziato a diventare davvero serrate. La KTM ha migliorato la propria moto e Oliveira ha guidato veramente bene. Infine, nelle ultime quattro gare non volevo correre rischi perché non volevo perdere punti con errori stupidi, ma in questo modo ho dovuto aspettare Valencia".

Parlaci della gara decisiva dell'anno...
"Non direi che è stata la più difficile della mia carriera. La qualifica non è stata buona, quindi è stato snervante perché mi serviva almeno il 14esimo posto in gara e scattavo solo 18esimo. Dal passo che avevo mostrato nelle prove libere però sapevo che potevo rimontare e ho fatto una buona partenza. Gli ultimi quattro giri però sono stati davvero i più lunghi della mia vita, anche se sapevo che dovevo solo prenderla con calma e pensare ad attraversare il traguardo".

Perché hai rifiutato le offerte che ti erano arrivate per saltare direttamente il MotoGp il prossimo anno?
"Avevo ricevuto tre offerte (Pramac, Aspar ed Avintia, ndr), ma ci sono diversi motivi per cui ho deciso di aspettare ed uno di loro è che non parlavamo di proposte eccezionali. Alla fine quindi ho optato per continuare con la stessa squadra e cercare di fare un campionato importante in Moto2. Del resto, i contratti dei piloti factory in MotoGp scadono alla fine del prossimo anno, quindi potrebbe essere una buona occasione per entrare dalla porta principale. Alex Rins ha dimostrato cosa si può fare nel primo anno in Moto2: ha vinto delle gare e è stato sempre davanti. Se ci riuscirò anche io, credo di avere delle buone possibilità di salire in MotoGp nel 2017".

Le aspettative per il 2016 in Moto2 quindi sembrano importanti...
"Non ci siamo ancora fatti delle aspettative reali, voglio solo pensare a lavorare dal punto di vista fisico durante l'inverno. Inoltre abbiamo già fatto due giorni di test a Jerez che sono andati bene. Con la Kalex ho già trovato il feeling che nel 2013 non ho mai avuto con la Mistral, quindi diciamo che è stato un buon inizio".

Le prime impressioni con la Kalex quindi sono state positive?
"Il feeling è stato davvero buono in questo primo test. Ho già corso in Moto2, ma negli ultimi due anni sono stato in Moto3, quindi è difficile fare un confronto e credo di avere molto da imparare. Sarà bello lavorare insieme ad Oliveira, perché siamo buoni amici. Leopard ha una grande squadra con i primi due piloti del Mondiale Moto3, con tanti ragazzi in gamba intorno a noi".

Intervista di Jamie Klein

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