Bezzecchi: "L'ultimo giro non finiva mai, ma è stato spettacolare"
Il pilota della Prustel GP ha festeggiato la sua prima vittoria nel Mondiale Moto3 a Termas de Rio Hondo, al termine di una cavalcata trionfale sull'umido nella quale non ha commesso la minima sbavatura.
Foto di: Gold and Goose / Motorsport Images
Prima delle tante polemiche sollevate dalla gara della MotoGP, a Termas de Rio Hondo sono state scritte anche delle belle pagine di sport. Su tutte spicca quella di Marco Bezzecchi, che è andato a prendersi la sua prima vittoria nel Mondiale Moto3, al termine di una fuga solitaria gestita in maniera magistrale, nonostante le condizioni della pista fossero molto complicate.
Il portacolori della Prustel GP scattava dalla prima fila e quindi, con la pista ancora umida per la pioggia caduta nelle prime ore della mattina, ha preferito non rischiare le gomme slick. Scelta che ha pagato, perché con le rain è stato un vero fulmine nei primi giri ed è riuscito a fare il vuoto alle sue spalle.
"Le condizioni erano simili a quelle della FP3, nella quale non ero andato male. Sapevo di poter essere veloce da subito, ma non pensavo di poter creare questo distacco. Nel giro di ingresso ho cercato di fare molta attenzione ai punti in cui la pista era ancora bagnata ed ho capito che non sarebbe stata completamente asciutta prima di metà gara" ha detto il 19enne riminese.
"Montare le slick quindi sarebbe stato un po' troppo rischioso, anche perché partivamo in prima fila e non volevo buttare via tutto. Alla fine è stata la scelta giusta, perché sono riuscito subito a costruire un buon vantaggio e poi l'ho mantenuto fino alla fine. Sono rimasto sempre concentrato e urlavo nel casco per farlo".
La cosa più difficile è stata mantenere la concentrazione fino alla fine, ma la soddisfazione è stata immensa: "L'ultimo giro non finiva mai, ma è stato spettacolare. Dall'ultimo settore ho iniziato a realizzare che ce la potevo fare, ma fino all'ultima curva ho cercato di rimanere il più concentrato possibile, perché l'anno scorso avevo fatto un errore a Misano proprio perdendo la concentrazione".
Non potevano mancare poi le dediche per questa prima vittoria: "La volevo dedicare alla mia famiglia, perché sono le prime persone che hanno creduto in me fin dall'inizio. Poi la volevo dedicare anche a Maurizio Cambarau, il mio capotecnico dell'anno scorso, che mi ha insegnato veramente tante cose. A tutto il mio team, alla VR46 Riders Academy che davvero non potrebbe darmi un supporto migliore. A Valentino, veramente a tutti".
La dedica più speciale però è quella per papà Vito: "Quando da piccolo gli ho chiesto di correre in minimoto, al sesto compleanno mi ha regalato la minimoto. E' sempre stato quello che credeva tantissimo in me, che mi diceva quando avevo sbagliato e quando avevo fatto bene".
Informazioni aggiuntive di Federico Faturos
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