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Intervista

Bastianini: "Tre zero pesano, ma siamo veloci e il campionato è lungo"

Il pilota del Leopard Racing ha vissuto un avvio di stagione con qualche disavventura di troppo, ma questo non gli ha tolto la speranza di chiudere in bellezza la sua avventura in Moto3.

Enea Bastianini e Lorenzo Dalla Porta parlano con il giornalista di Motorsport.com Matteo Nugnes

Foto di: Leopard Racing

Enea Bastianini, Leopard Racing
Enea Bastianini, Leopard Racing
Enea Bastianini e Lorenzo Dalla Porta parlano con il giornalista di Motorsport.com Matteo Nugnes
Enea Bastianini, Leopard Racing
Enea Bastianini, Leopard Racing
Enea Bastianini e Lorenzo Dalla Porta parlano con il giornalista di Motorsport.com Matteo Nugnes
Enea Bastianini, Leopard Racing
Enea Bastianini, Leopard Racing
Enea Bastianini e Lorenzo Dalla Porta parlano con il giornalista di Motorsport.com Matteo Nugnes
Enea Bastianini, Leopard Racing
Enea Bastianini, Leopard Racing
Podio: Enea Bastianini, Leopard Racing
Enea Bastianini, Leopard Racing
Enea Bastianini, Leopard Racing
Enea Bastianini, Leopard Racing

40 punti possono essere tanti o pochi, dipende sempre dai punti di vista. Se da una parte, possono sembrare uno scoglio importante per chi aveva iniziato la stagione tra i principali indiziati per la corsa al titolo della Moto3, dall'altra questo è lo stesso motivo per cui non ha troppo senso fare drammi, perché il potenziale c'è e davanti ci sono ancora ben 13 gare, quindi tantissimi punti da poter raccogliere.

Tanti infatti sono i punti di ritardo accumulati da Enea Bastianini nelle prime gare della stagione 2018, nella quali purtroppo ha vissuto diversi alti e bassi. Dalla caduta in Qatar, quando era in lotta per la vittoria, al bellissimo secondo posto di Austin, passando poi per la carambola di Jerez, nella quale però era stato assolutamente incolpevole.

In sella alla Honda del Leopard Racing però "Bestia" ha già fatto vedere di avere un potenziale più grande dei 43 punti raccolti finora ed è proprio questo che gli lascia la convinzione di poter ancora rientrare in lizza per il titolo prima di cominciare a pensare al passaggio in Moto2 dalla prossima stagione. Ecco cosa ha raccontato Enea a Motorsport.com durante il weekend del Mugello.

E' stato un inizio di stagione con tanti alti e bassi, qual è il tuo bilancio per adesso?
"Ci sono stati tre zero in sei gare e chiaramente questi pesano in classifica. Però la cosa positiva è che siamo costantemente lì davanti e che siamo abbastanza veloci. Tra sfortuna ed errori ci troviamo in una posizione in cui non dovremmo essere".

C'è di buono che la classifica è ancora abbastanza corta...
"I punti da recuperare non sono pochi, ma il campionato è ancora molto lungo. Adesso è sicuramente importante cercare di portare a casa più punti possibile e non fare altri errori".

Ma senti un po' la pressione di non poter più sbagliare da qui alla fine dell'anno se vuoi rientrare in gioco per il Mondiale?
"Sicuramente non devo più sbagliare, quello è ovvio. Nella caduta di Jerez non centravo niente, quindi non mi sento di avere delle responsabilità. Anche quella di Le Mans però è stata molto strana, perché non abbiamo ancora capito cosa sia successo esattamente. La prima sono io che ho fatto il 'patacca'. Però dai, i punti non sono ancora troppi".

Parlando della caduta di Le Mans, tu hai visto il volo in stile motocross che ha fatto Kornfeil decollando sulla tua moto?
"Sì, mentre stavo rotolando ho visto una sagoma che volava (ride). E' stato veramente forte! Poi però ho visto la mia moto e ho pensato: 'ma guarda questo, l'ha aperta in due!'".

Come procede il recupero dal problema all'inguine rimediato nell'incidente di Jerez?
"Sto abbastanza bene. Non sono ancora al 100% della forma, magari dopo qualche giro inizio un po' ad accusare. Ma non è troppo una cosa che mi da troppo fastidio, ho problemi soprattutto quando mi fermo".

Guardando al futuro, per l'anno prossimo si parla già molto di te in ottica Moto2. E' una cosa già certa anche nella tua testa?
"No, credo che sia preso per dire che è una cosa certa. Diciamo che l'obiettivo sarebbe quello di fare il salto, ma è ancora presto per parlare di queste cose. Ora preferisco rimanere concentrato sul mio campionato, poi ci penseremo quando sarà il momento".

Questa scelta però non dipende dal fatto che tu sia campione del mondo o meno a fine anno?
"Arrivarci da campione sarebbe la cosa più bella, è normale, ma questa è già la mia quinta stagione in Moto3. Se voglio crescere, prima o poi devo cambiare categoria. Adesso vedremo, ma diciamo che per il momento sono più orientato verso il sì che verso il no".

Hai già avuto qualche contatto con qualche squadra in particolare?
"Stiamo parlando, ma è ancora tutto abbastanza campato per aria".

Sei tra i pochi piloti italiani di talento che non fanno parte della VR46 Riders Academy. Come mai hai fatto la scelta di dire no?
"Diciamo che sono arrivato nel Mondiale un po' per meriti sportivi ed anche con un po' di fortuna, perché Isaac Vinales alla fine è andato in altro team e per me si è aperto lo spazio da Gresini. Diciamo che non mi sono sentito bisognoso di entrare a far parte della VR46. I ragazzi che ne fanno parte, ci entrano da molto giovani e poi li portano fino al Mondiale. Io ero già arrivato al Mondiale e non ho sentito il bisogno di far parte di quel progetto, preferendo magari far crescere degli altri giovani in quell'ambito".

Tu fai parte della Polizia: hai dei compiti anche al di fuori del tuo ambito sportivo?
"Diciamo che è più un fatto personale, nel senso che mi è piaciuta subito l'idea di entrare in Polizia quando mi è stato chiesto. Mi piace farne parte, ma è una cosa che riguarda più il futuro, perché quando smetterò di fare il pilota avrò la possibilità di fare il poliziotto. Al momento però faccio solamente parte del gruppo sportivo Fiamme Oro".

Al giovedì del Mugello siete stati tutti convocati dalla Race Direction, che ha voluto parlare di chi aspetta il traino giusto in qualifica...
"Loro dicono di no, ma le scie contano tanto. Ci hanno fatto degli esemi parlando di Jerez, ma lì i rettilinei sono molto brevi, quindi è ovvio che è più semplice fare la pole da soli su quella pista. Su un tracciato come il Mugello invece essere da solo non ti aiuta per niente, ma sono d'accordo anche io che vanno rispettati determinati limiti per quanto riguarda le scie, perché si rischia di farsi male. Sicuramente hanno fatto bene a fare questa riunione, ma dovrebbero essere ancora più severi. Ora la penalità per chi esagera sono 12 posizioni in griglia, ma secondo me dovrebbero farti stare giù una gara. A quel punto vedi che non lo fa più nessuno".

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