Toni Elias vede troppo accanimento su Romano Fenati. E lui aveva subito un gesto identico da Fonsi Nieto...
Toni Elias, che nel 2004 si vide tirare la leva del freno da Fonsi Nieto in occasione del Gran Premio del Sud Africa, ritiene che sia esagerato l'accanimento che è stato rivolto verso Romano Fenati.
Il pilota di Manresa, campione in carica del Moto America, ha subito sulla sua pelle una manovra simile a quella che Romano Fenati ha fatto domenica scorsa a Misano ai danni di Stefano Manzi.
Da allora, il pilota di Ascoli, non ha fatto altro che subire l'accanimento nei suoi confronti del mondo del motociclismo a tutti i livelli.
Dopo una squalifica di due gare da parte della Direzione Gara, è arrivato anche il licenziamento dalla Marinelli Snipers, mentre la MV Agusta ed il Forward Racing, cui avrebbe dovuto unirsi nella prossima stagione, hanno invalitato l'accordo. Da parte sua, Romano ha confessato a "La Repubblica" la sua intenzione di dire basta con le corse.
In un'intervista a RAC 1, Elias ha spiegato che secondo lui è stato esagerato ciò che è accaduto a Fenati nelle ultime ore, rivivendo quello che era successo a lui con Nieto nel 2004 a Welkom, nell'ultimo giro della gara della 250cc, quando erano in lotta per la sesta posizione.
"Quello che ha fatto Fenati è indifendibile, è pericoloso e non si può fare, ma è per questo che gli sono state imposte le due gare di squalifica. Ha sbagliato, è stato penalizzato, punto. C'è un problema che deve essere risolto. Ma distruggere la carriera sportiva di un pilota, rompendo i contratti presenti e futuri mi sembra fuori luogo" ha detto lo spagnolo.
"Romano è giovane e deve imparare. E' evidente che abbia un problema di autocontrollo, ma possono aiutarlo. Tutti ad un certo punto siamo passati da uno psicologo o da un 'mental coach' per capire come gestire gli impulsi sulla moto" ha aggiunto Elias, prima di raccontare ciò che ricorda di quell'episodio del 2004.
"Ho notato che la ruota anteriore si è improvvisamente bloccata ed ha perso aderenza, ma la velocità e l'inierzia hanno raddrizzato la moto. E' rischioso, ma non una delle cose più pericolose che possono accadere nel motociclismo" ha raccontato il pilota della Suzuki, che ovviamente non prese troppo bene quel gesto, visto che Nieto non fu sanzionato in nessuna maniera.
Poi però ha anche aggiunto: "In quel momento volevo ucciderlo, mi sono arrabbiato molto, ma siamo ancora amici" ha concluso.
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