Pasini: "Tutti mi davano per finito, ma io non ho mai mollato"
Il pilota dell'Italtrans Racing si è tolto qualche sassolino dalla scarpa dopo la bellissima vittoria di ieri al Mugello, che lo ha riportato sul gradino più alto del podio dopo 8 anni di astinenza. Un successo dedicato a Marco Simoncelli.
Foto di: Gold and Goose / Motorsport Images
Ci sono voluti otto anni, ma finalmente Mattia Pasini è tornato ad assaporare il gradino più alto del podio. Proprio dove lo aveva fatto l'ultima volta, nel 2009 in 250 al Mugello, al termine di un duello epico con il grande amico Marco Simoncelli.
Ieri si è capito da subito che il "Paso" era in grande forma, perché con la sua Kalex dell'Italtrans Racing ha aggredito le curve del saliscendi toscano fin dalle primissime fasi della corsa della Moto2. E non si è arresto neppure quando all'ultimo giro ormai le sue chances sembravano essere andate in fumo, quando all'uscita della San Donato si è ritrovato terzo, alle spalle di Thomas Luthi e di Alex Marquez.
Però ha reagito con grinta, sfoderando due sorpassi da antologia, il primo alla Casanova-Savelli ai danni dello spagnolo, al quale ha fatto seguire immediatamente quello sullo svizzero all'Arrabbiata 1.
Due manovre che hanno scatenato un vero e proprio boato sulle colline del Mugello e che lo hanno lanciato verso l'11esimo trionfo iridato in carriera, ma anche verso il suo primo podio in classe Moto2, che inseguiva ormai da tantissimo tempo.
"Vincere al Mugello è speciale, è già la terza volta che ci riesco. Sono contentissimo dopo una gara così, ma soprattutto dopo anni così, in cui tutti avevano perso fiducia in me. Io ho continuato a crederci, a lavorare duro e non ho mai mollato. Sono ancora qui e sono davvero felicissimo" ha detto Mattia dopo la conferenza stampa.
I tifosi lo hanno osannato, ma Pasini ha rivolto anche un pensiero a tutti quelli che lo davano per finito: "Mi sono divertito tantissimo anche io ed è stato anche grazie a tutti questi tifosi che ho avuto questa carica. Dopo 8 anni e dopo che nel 2015 ti davano tutti per finito, vincere è stato come togliersi un bel sassolino dalla scarpa".
Quando gli è stato chiesto dei due sorpassi decisivi, ha spiegato che con il feeling che aveva con la Kalex stavolta, avrebbe davvero potuto fare qualsiasi cosa: "Conosco bene il Mugello, ma oggi mi sentivo veramente bene con la moto, quindi potevo fare la differenza. Ci ho creduto e alla fine ho avuto ragione. E comunque devo dire che rimanere per due anni con la stessa squadra e le stessa moto è innegabile che fa la differenza. Qui l'anno scorso partivo 26esimo, quest'anno invece ho vinto".
Il suo adattamente alla classe Moto2 è stato molto lungo, ma adesso inizia davvero a godersela: "Guardando il ritmo della gara di oggi, devo dire che questa moto è bellissima da guidare. Girare in 1'51" con un motore quasi di serie al Mugello è tanta roba. La 250 però era una moto diversa, era una vera moto da corsa, sulla quale potevi fare molto di più la differenza con il metodo di lavoro. La cosa che cambia di più è proprio il metodo di lavoro. Io all'inizio non mi sono adattato a questa cosa e forse non ero neanche nel posto giusto: da buon romagnolo ho bisogno di sentire le persone vicine".
Nel giro d'onore c'è stata un'evidente e toccante dedica a Simoncelli, a cui era legato da una fortissima amicizia. Cosa che poi Mattia ha confermato: "Credo che mi abbia dato una mano anche Marco e infatti la vittoria la voglio dedicare a lui, proprio perché l'ultima era stata qui battagliando con lui. Sono veramente molto contento".
Be part of Motorsport community
Join the conversationShare Or Save This Story
Iscriviti ed effettua l'accesso a Motorsport.com con il tuo blocco delle pubblicità
Dalla Formula 1 alla MotoGP, raccontiamo direttamente dal paddock perché amiamo il nostro sport, proprio come voi. Per continuare a fornire il nostro giornalismo esperto, il nostro sito web utilizzala pubblicità. Tuttavia, vogliamo darvi l'opportunità di godere di un sito web privo di pubblicità e di continuare a utilizzare il vostro ad-blocker.
Top Comments