Moto2 | Acosta: “Le cadute dell’anno scorso mi hanno aiutato a crescere”
Pedro Acosta ha conquistato domenica a Sepang il suo secondo titolo mondiale, il primo in Moto2. Ecco le prime parole dello spagnolo dopo il successo.
Pedro Acosta è due volte campione del mondo di motociclismo. Il pilota di Murcia aveva questa domenica il suo secondo match point per la conquista del titolo 2023 della Moto2: gli bastava arrivare quarto per non prolungare la battaglia fino al Qatar e per battere definitivamente Tony Arbolino.
Lo spagnolo ha raggiunto il suo obiettivo ed è stato secondo in una gara dominata in maniera assoluta da Fermin Aldeguer, mentre il pilota di Garbagnate si è trovato nel caos delle prime fasi della gara e una contatto con Ai Ogura in un tentativo di sorpasso lo ha lasciato lontano dal #37 e definitivamente fuori dalla lotta per la corona della classe intermedia.
Così, dopo aver conquistato il suo secondo titolo dopo quello della Moto3 nel 2021, Acosta ha dato libero sfogo ai suoi sentimenti e ha festeggiato la vittoria in grande stile. In seguito, ha espresso le sue prime sensazioni da due volte campione ai microfoni di DAZN, celebrando il suo fantastico traguardo.
"Essere campione del mondo della Moto2 suona davvero bene. Non ricordo già più lo scorso anno, quando cadevo spesso e non finivo le gare. Voglio ringraziare la squadra, queste due stagioni sono state davvero difficili. Hanno lavorato duramente, l'anno scorso abbiamo sofferto molto. È la mia terza stagione con Ajo Motorsport, non voglio piangere perché è la mia ultima volta con loro", ha detto Acosta, che dirà addio al team Aki Ajo e passerà alla MotoGP con GasGas nel 2024.
"Pedro Acosta, campione del mondo, mi sembra un'ottima cosa. L'altro giorno mi sono ricordato del titolo della Moto3. L'anno scorso mi è andata male, oggi nei festeggiamenti c'era una foto di me che cadevo, e mi sono ricordato di tutte le volte in cui sono caduto nel 2022, e delle cose che non mi sono andate bene. Questo è l’aspetto ‘negativo’ di vincere un mondiale. Quando arrivi dici ‘ora è bello’, ma poi ti ricordi solo delle cose brutte. Quest'anno mi ha aiutato molto”.
Photo by: Gold and Goose / Motorsport Images
Pedro Acosta, Red Bull KTM Ajo
"Abbiamo acquisito molta consistenza, che è ciò che l’anno scorso ci ha fatto perdere il mondiale. O non aver fatto meglio. Sono stati tre anni incredibili con Ajo, con il secondo titolo. Non ero felice di andarmene, mi hanno cresciuto. Penso che l'intero campionato del mondo sia stato vinto da loro. L'anno della Moto3 era tutto molto più facile, e non lo assimili allo stesso modo. L'anno scorso abbiamo sofferto molto, non riuscivo ad andare forte, non sapevamo perché. Non era la moto, non riuscivo ad andare veloce. Ero frustrato", ha proseguito.
"Ho così tanto rispetto per la squadra che non mi hanno mai visto piangere nel box. Forse lo farò il giorno in cui me ne andrò, ma questo titolo l'hanno vinto loro. L'anno scorso le cose non sono andate come volevo, ho avuto dei problemi fuori dalla pista che forse mi hanno fatto riflettere molto, ho cambiato preparatore... Abbiamo avuto l'inverno e questa estate, ci siamo allenati ogni giorno. È stato un Mondiale in cui abbiamo lavorato duramente, onestamente il più grande. Grazie al 2022 abbiamo imparato cosa significa lottare per uncampionato del mondo”.
"Non ho imparato a perdonarmi, forse no. Penso che se Pedro Acosta è al 100% può vincere tutte le 22 garein calendario. Non è possibile, ma l'obiettivo è quello. Quest'anno abbiamo sbagliato poco, ma l'incidente a Le Mans mi ha fatto molto male, così come l'Australia. Mi sono chiuso in camera. Mi sono persino vergognato, ho pensato ‘quanto sono bravi loro e quanto sono scarso io’. Nel 2022 ho capito che non avevo bisogno di vincere tutto, anche Augusto non ha vinto tutto ed è stato campione", ha concluso.
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