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Kiefer Racing potrebbe dare l’addio alla Moto2 dal 2020

La storica squadra che ha portato al titolo mondiale Bradl in Moto2 e Kent in Moto3 resterebbe fuori dalla griglia della classe intermedia a partire dalla prossima stagione, come Kiefer rivela a Motorsport.com. Il tedesco però non le manda a dire ed insinua un sospetto.

Lukas Tulovic, Kiefer Racing

Lukas Tulovic, Kiefer Racing

Gold and Goose / Motorsport Images

Non si prospetta un futuro roseo per il team Kiefer Racing, che l’anno prossimo potrebbe non avere più spazio sulla griglia di partenza della Moto2. Già all’inizio del 2018 la squadra era stata costretta a ridimensionarsi, passando da avere due moto ad una sola, a seguito della morte del co-fondatore Stefan Kiefer, avvenuta alla vigilia del Gran Premio della Malesia nel 2017.

In questi due anni il fratello di Kiefer, Jochen, ha guidato il team sulle orme di Stefan, portando in pista un solo pilota, nel 2019 la KTM è stata affidata al debuttante Lukas Tulovic. La comunicazione sulla decisione presa è arrivata questo fine settimana a Brno e dal 2020 la Moto2 perderà una delle squadre più longeve della categoria, presente dal 2003.

Lo rivela lo stesso Kiefer a Motorsport.com: “Sabato mattina ho avuto un colloquio con Mike Timby, capo dell’IRTA, e con Carlos Ezpeleta, Direttore Sportivo Dorna. Mi hanno detto che non potevano darmi un posto per l’anno prossimo. La griglia dovrebbe essere ridotta da 32 a 28 piloti ed io rientro in questa riduzione. Non mi hanno offerto nemmeno un’opzione per restare, praticamente mi hanno reso un disoccupato”.

Ma Kiefer si sbilancia ed accende la polemica, insinuando il dubbio che la propria cacciata sarebbe da attribuire a pressioni fatte da un’altra squadra tedesca: “Non ci sono molti team tedeschi nel paddock, che è composto principalmente da italiani e spagnoli. Alcuni lavorano in maniera molto dubbia, ma non voglio fare nomi. Le piccole aziende invece vengono trattate a pesci in faccia”.

Dopo le qualifiche del Gran Premio della Repubblica Ceca, Kiefer ha dovuto comunicare la decisione anche al proprio pilota Tulovic che, a suo dire, è rimasto sconvolto: “In gara è caduto, ma ha dato tutto perché voleva dimostrare che è un grosso errore buttarci fuori. Mi dispiace per lui, perché sarà difficile trovare un posto da qualche altra parte, la maggior parte delle moto in Moto2 è già occupata”.

L’addio alla Moto2 sarebbe una brutta tegola sia per il pilota sia per la squadra, presenza ormai storica nel Mondiale. Proprio Kiefer aveva portato Stefan Bradl, attuale tester Honda in MotoGP, a vincere il titolo nella classe intermedia nel 2011, replicando il risultato nel 2015 con Danny Kent in Moto3, sotto il nome di Leopard Racing.

Proprio Bradl, appresa la notizia, si è schierato con la squadra con cui è diventato campione del mondo: “Questa cosa mi rattrista, perché conosco i ragazzi. Con la perdita di Stefan, due anni fa, è stato molto difficile per loro andare avanti. Non ho parole, non so cosa dire. L’amore che hanno per questo paddock e per questo sport è incredibile. Jochen ha attraversato dei momenti complicati, ha perso suo fratello. Non conosco i motivi di questa scelta, so solo che mi dispiace per loro”.

Stefan Bradl

Stefan Bradl

Photo by: Gold and Goose / LAT Images

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