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Intervista

La rivincita di Bagnaia: "Se avessi ascoltato la gente, avrei già smesso"

Il pilota dello Sky Racing Team VR46, grande rivelazione della prima parte della stagione della Moto2, si è raccontato in questa intervista concessa al Mugello a Motorsport.com, togliendosi anche qualche sassolino dalla scarpa.

Francesco Bagnaia, Sky Racing Team VR46
Francesco Bagnaia, Sky Racing Team VR46
Francesco Bagnaia, Sky Racing Team VR46
Andrea Migno, SKY Racing Team VR46 e Francesco Bagnaia, SKY Racing Team VR46
Francesco Bagnaia, Sky Racing Team VR46
Francesco Bagnaia, Sky Racing Team VR46
Francesco Bagnaia, Sky Racing Team VR46
Francesco Bagnaia, Sky Racing Team VR46
Podio: il secondo classificato Francesco Bagnaia, Sky Racing Team VR46, il vincitore Franco Morbidelli, Marc VDS, il terzo classificato Thomas Luthi, CarXpert Interwetten
Francesco Bagnaia, Sky Racing Team VR46
Francesco Bagnaia, Sky Racing Team VR46
Top 3 Qualifiche: il secondo classificato Francesco Bagnaia, Sky Racing Team VR46, il poleman Thomas
Francesco Bagnaia, Sky Racing Team VR46
Francesco Bagnaia, Sky Racing Team VR46
Francesco Bagnaia, Sky Racing Team VR46 in parc ferme
Francesco Bagnaia, Sky Racing Team VR46
Francesco Bagnaia, Sky Racing Team VR46
Podium:  second place Francesco Bagnaia, Sky Racing Team VR46
Francesco Bagnaia, Sky Racing Team VR46
Francesco Bagnaia, Sky Racing Team VR46
Francesco Bagnaia, Sky Racing Team VR46
Francesco Bagnaia, Sky Racing Team VR46
Francesco Bagnaia, Sky Racing Team VR46
Francesco Bagnaia, Sky Racing Team VR46

La Moto2 ha scoperto un nuovo talento emergente nella prima parte della stagione 2017 con l'esplosione di Francesco Bagnaia. Pur essendo all'esordio nella classe di mezzo sia lui che la sua squadra, lo Sky Racing Team VR46, il pilota torinese è riuscito a salire sul podio nello spazio di appena quattro GP a Jerez (ripetendosi poi a Le Mans), impresa che in passato è riuscita solamente a colleghi che ora calcano tutti la scena della MotoGP.

E' normale quindi che "Pecco" abbia attirato parecchio l'attenzione e che inizi ad essere indicato come un prospetto da tenere d'occhio per il futuro. Lo abbiamo incontrato al Mugello, dove ha raccontato a Motorsport.com le sue ambizioni presenti e future.

A inizio stagione avevi detto che il tuo obiettivo era essere "Rookie of the Year" a fine campionato, però probabilmente sta andando meglio di come ti saresti aspettato...
"Sì e no. Nel senso che sapevo che sarebbe stato difficile all'inizio perché per me erano nuove sia la moto che la categoria. Però mi aspettavo che saremmo arrivati a stare davanti, probabilmente non alla quarta gara, ma che ci saremmo arrivati. Ma essere in testa alla classifica rookie è importante perché gli altri esordienti che sono saliti di categoria con me vanno tutti molto forte".

I due podi conquistati a Jerez e Le Mans hanno alzato un po' l'asticella dell'obiettivo stagionale?
"Penso che stare sempre lì davanti sia difficile, perché la Moto2 è una categoria molto particolare. Noi sicuramente continueremo a lavorare come abbiamo fatto in questi ultimi weekend, ma io preferisco ragionare gara per gara, senza guardare troppo al futuro. Da rookie bisogna essere in grado di migliorare un passo alla volta".

A Jerez hai fatto un salto avanti importante: dietro a questo c'è una chiave tecnica o hai trovato tu qualcosa a livello di guida?
"Anche se non si direbbe, il weekend di Austin mi è servito molto per capire tante cose (si è piazzato 16esimo). In Texas avevo faticato molto anche solo per stare 16esimo, ma anche riguardare la gara mi è servito per capire perché non riuscissi a sfruttare la mia Kalex. A Jerez quindi sono riuscito a cambiare un po' il modo di guidare e di lavorare con la squadra. Sono stato un po' più sul pezzo ed è stato un miglioramento importante, perché adesso siamo molto più competitivi".

Al Mugello purtroppo le cose non sono andate come avresti sperato, perché sei partito un po' indietro e poi sei caduto all'ultimo giro. Cosa non ha funzionato rispetto a Jerez e Le Mans?
"Nelle libere ero stato veloce, fino alle qualifiche le sensazioni erano buone, soprattutto con gomma usata. Purtroppo, la caduta nel primo giro lanciato della qualifica non ci voleva. Ho perso tempo per tornare in pista e non ho trovato lo stesso feeling. Ho sofferto con le gomme e, con il caldo, ho fatto davvero molta più fatica senza riuscire a guidare come avrei voluto. Mi aspettavo un weekend diverso al Mugello: in gara ho cercato di fare il massimo, mi sono attaccato al secondo gruppo, in lotta per la sesta, settima posizione, ma sono caduto all'ultimo giro dopo un contatto con Corsi. Un peccato cadere per un contatto proprio all'ultimo giro del GP di casa, non era l'epilogo che immaginavo.".

Guardando alla storia della Moto2, non sono molti i piloti che ci hanno messo così poche gare a salire sul podio. Sei entrato in un gruppetto importante...
"Sono Folger, Vinales, Rins, Marquez. Non sono in molti e sono tutti nomi importanti. Ma poi c'è un altro dato importante: a livello di punti fatti nelle prime cinque gare sono secondo solamente a Maverick. Ci guardo a queste cose, le ho sempre trovate interessanti".

Osservando invece i risultati di quest'anno della Moto3 e le difficoltà delle Mahindra, viene un po' il dubbio che Pecco Bagnaia sia sempre stato un po' sottovalutato...
"Purtroppo questo è un mondo un po' strano. Ci sono piloti che vengono un po' spinti ancora prima che arrivino al Mondiale ed altri che invece vengono tenuti poco in considerazione. Però io credo che se si arriva al Mondiale, vuol dire che si va forte. L'anno scorso però credo che venisse sottovalutata anche la Mahindra, perché a me permesso di vincere due gare e fare diversi podi, quindi non è una moto da buttare. Ha un pelo di gap sul rettilineo, però bisogna saper sfruttare il fatto che ha un gran telaio. Purtroppo hai ragione nel dire che siamo stati un po' sottovalutati, però a me è sempre interessanto poco, anche perché se avessi ascoltato quello che dice la gente, forse avrei già smesso due o tre anni fa".

Da fuori la sensazione è che Valentino Rossi, che è il tuo "maestro" nella VR46 Riders Academy, ti stia seguendo un po' con un occhio di riguardo: è un'impressione giusta?
"Valentino è sempre stato molto presente per tutti noi, anche se chiaramente bisogna vedere quando ha tempo, perché è molto impegnato anche lui. I momenti in cui parliamo di più sono in palestra quando ci alleniamo e quando andiamo a cena fuori, cosa che facciamo molto spesso tutti insieme. Lui ci tiene veramente tanto che noi ragazzi dell'Academy riusciamo ad andare forte e devo dire che ci 'bastona' se non lo facciamo: per lui la cosa più importante è che diamo sempre il massimo e se vede che non lo facciamo, si arrabbia".

Da qualche gara riesci ad essere in lotta con Franco Morbidelli, che è in testa al campionato. Voi siete anche compagni nella VR46 Riders Academy: i rapporti sono sempre buoni o inizia a sentirsi la rivalità?
"Morbidelli è una persona intelligente, poi è il suo quarto anno in Moto2 e sta facendo cose impressionanti. E' bello essere riuscito a stare vicino a lui a Le Mans e spero di farlo ancora anche in futuro, perché vuole dire stare nei primi tre. I rapporti comunque sono rimasti uguali, perché io e Morbido siamo molto amici".

Anche il tuo coinquilino è un altro avversario in pista in Moto2...
"Sì, io e Baldassarri viviamo insieme, ma i rapporti sono rimasti sempre quelli. Anzi, proviamo sempre ad aiutarci e a sfruttare ogni consiglio".

Se Morbidelli dovesse essere in lotta per il Mondiale nelle ultime gare, tu potresti pensare di dargli una mano anche se non siete direttamente compagni di squadra?
"Dipende: se dovessi essere ancora in lotta per il Mondiale anche io, allora chiaramente no. Nel caso in cui in lotta ci fosse solo lui, una mano gliela si può dare sicuramente, anche perché siamo una squadra con i ragazzi dell'Academy, anche se siamo tutti avversari".

Se invece dovessi rimanere anche tu in lotta per il titolo fino alla fine, resteresti comunque in Moto2 anche l'anno prossimo o potresti anche pensare alla MotoGP?
"Alla MotoGP ci si pensa sempre, anche perché quello è l'obiettivo di tutti. Però è anche giusto prendere le cose con calma: bisognerà vedere come mi sentirò quando sarà ora e deciderò. Alla fine Vinales è passato dopo il primo anno, Rins ha fatto il salto senza vincere. Miller addirittura è arrivato in MotoGP direttamente dalla Moto3, però ha vinto una gara. Secondo me Jack è uno che va molto forte, ma al momento non ha le condizioni giuste per dimostrarlo. Insomma, dipende molto da come uno se la sente quando arriva l'opportunità".

Pensando al tuo futuro, c'è una moto in particolare con cui ti piacerebbe debuttare in MotoGP?
"In questo momento la MotoGP migliore di tutte è la Yamaha, però io è da quando sono bambino che immagino il mio arrivo nella classe regina in sella ad una Ducati. E' una moto che mi affascina molto, anche se poi bisognerà vedere che occasioni si presentano".

Ora si volta subito pagina e si va a Barcellona, che aspettative hai per il GP di Catalunya?
"Sono davvero motivato a tornare al lavoro sul setting per ricucire il gap. L'obiettivo è tornare ad essere competitivo e a guidare come vorrei".

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