Giovanni Cuzari: “Siamo totalmente nelle mani di ‘Uccio’...”
Il 2017 della Forward Racing in Moto2 si aprirà nella serie iridata e nel CEV nel segno di una rafforzata collaborazione con la VR46 Riders Academy di Valentino, il tutto però in salsa… elvetica e ticinese.
Foto di: Forward Racing Team
Un quarto di secolo e non sentirlo. Professionalmente parlando, s’intende. Tanto è il tempo trascorso dall’esordio di Giovanni Cuzari nel “campo del marketing e della comunicazione”, come oggi piace dire a lui, che gestisce una delle più quotate scuderie a due ruote del Motomondiale pur senza trascorsi come centauro.
Il team principal “gioca” a fare un po’ di pretattica, ma tutti sanno che la “sua” creatura, la Forward Racing, ha teoricamente molte carte in regola, se non tutte, per guardare gli altri dall’alto in basso nella stagione che verrà della Moto2 in versione iridata.
Lo abbiamo sentito a Milano a margine del lancio della squadra ticinese, che metterà in campo di nuovo Luca Marini, fratello di Valentino Rossi, e Lorenzo Baldassari in virtù di una solida partnership con la VR46 Riders Academy, più Federico Fuligni e un quarto uomo da scegliere nel Campionato Europeo Velocità.
Che cosa dobbiamo aspettarci dalla Forward Racing nel 2017?
“Che cosa ‘dobbiamo’ o che cosa ‘possiamo’ aspettarci? Lo ricordo perché, purtroppo, nel mondo delle corse le certezze non ci sono mai. Quello che è certo è che abbiamo con noi due piloti molto forti: uno è Lorenzo Baldassarri, di cui dico, scaramanticamente per ora, che ci darà delle grandi soddisfazioni; l’altro, Luca Marini, anche per il fatto di essere con noi per la seconda stagione, certamente metterà in pratica ciò che ha imparato nella prima”.
Quali sono gli sviluppi di cui è più orgoglioso per il futuro?
“Onestamente, non ci sono grandi differenze fra 2016 e 2017. Così come un anno fa comperammo delle moto nuove, abbiamo rifatto la stessa identica cosa per la nuova stagione. Abbiamo acquistato la Kalex in versione 2017, che pare poter essere il mezzo di riferimento: ‘la moto’, per l’appunto. Forse con un pizzico di presunzione, io ritengo di avere in squadra personale molto, molto competente: ‘formata da numeri uno’, come ho detto durante la serata della presentazione ufficiale e come ha avuto modo di ribadire anche ‘Uccio’. Sono orgogliosissimo della mia famiglia allargata, poiché sono tutti ragazzi molto professionali, a partire dai piloti stessi. Sono convinto che faremo una bella stagione”.
La sua squadra dovrà essere sempre più considerata un team svizzero?
“Allora, va precisato che il cuore, la ‘stanza dei bottoni’, è svizzero. Dopodiché, va precisato che quest’ultimo altro non è che il nostro dipartimento marketing. Io dico sempre che uso il Motomondiale come strumento di comunicazione. Non sono un ex pilota delle due ruote, come potrebbero essere i signori Fausto Gresini, Pablo Nieto o Jorge ‘Aspar’ Martinez. Da venticinque anni, mi occupo infatti di marketing e comunicazione e sono convinto che il miglior strumento dello sport, e nella fattispecie del motorsport, sia proprio la MotoGP”.
Come spiega il nuovo progetto nel CEV, che avviene con uno junior team parallelamente all’impegno nella Moto2 iridata?
“È una maniera come un’altra per creare nuovi posti. La VR46 Riders Academy sta seguendo undici atleti e da qualche parte bisogna pur metterli. Sono persuaso del fatto che l’operazione di valutazione dei piloti nel CEV, quindi nel Campionato Europeo Velocità, possa fungere da incubatrice per quella che sarà la Forward Racing nel Motomondiale e nella MotoGP di domani”.
Quali saranno gli altri progetti della solida collaborazione con la VR46 Riders Academy?
“Sono totalmente nelle loro mani, in quelle di Alessio Salucci. Loro hanno un programma piloti ben chiaro. Io non faccio altro che seguire quello che loro mi suggeriscono...”.
Qual’è la domanda che nessuno le fa e che vorrebbe le fosse fatta, e che risposta si dà?
“La domanda potrebbe essere: ‘È più passione o più lavoro?’. La risposta che mi do è: ‘È più passione...’”.
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