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Bezzecchi: "Poncharal mi ha cercato molto e questo mi ha fatto sentire importante"

Il pilota italiano è carichissimo in vista della sua nuova avventura in Moto2 con la KTM gestita dal Team Tech 3. Oggi è stato tra i protagonisti della presentazione ufficiale della Casa di Mattighofen, dove ha parlato anche del suo rapporto con Valentino Rossi.

Marco Bezzecchi, Red Bull KTM Tech3

Marco Bezzecchi, Red Bull KTM Tech3

KTM

La moto di Marco Bezzecchi, Red Bull KTM Tech3
Marco Bezzecchi, Red Bull KTM Tech3
Marco Bezzecchi, Red Bull KTM Tech3
Marco Bezzecchi, Red Bull KTM Tech3
La moto di Marco Bezzecchi, Red Bull KTM Tech3
Marco Bezzecchi, Red Bull KTM Tech3
Marco Bezzecchi, Red Bull KTM Tech3
Marco Bezzecchi, Red Bull KTM Tech3
Marco Bezzecchi, Red Bull KTM Tech3
La moto di Marco Bezzecchi, Red Bull KTM Tech3
Marco Bezzecchi, Red Bull KTM Tech3
Marco Bezzecchi, Red Bull KTM Tech3

In un anno le prospettive di Marco Bezzecchi sono cambiate parecchio. 12 mesi fa probabilmente non avrebbe neanche pensato che avrebbe lottato per il titolo della Moto3 fino a due gare dalla fine della stagione 2018 e oggi si è ritrovato catapultato sul palco della presentazione dei programmi ufficiali KTM, dei quali è entrato a far parte in veste di pilota del Team Tech 3 in Moto2.

"Bez" non ha nascosto di essere molto carico in vista di una sfida inedita, con una squadra ed una categoria nuove: "Sono molto eccitato di iniziare questa nuova stagione e questa nuova avventura in Moto2. Sono molto orgoglioso di essere in questo team, con questa moto veramente bella. Ora sono davvero impaziente di cominciare e di guidarla".

Mettersi alle spalle la delusione del titolo perso lo scorso anno non deve essere stato facile, ma Marco crede che sarà utile per il suo percorso di crescita: "Sicuramente le gare finali della scorsa stagione, dopo la vittoria in Giappone, non sono state le migliori per me. In ogni caso ho cercato di trarre gli aspetti positivi da questa stagione, mettendo da parte quelli più dolorosi. Fa parte del gioco, a volte si vince e a volte si perde, ma credo di aver imparato molto e di essere anche cresciuto tanto nel 2018. E credo che questo mi sarà molto utile in questa nuova avventura".

Per ora però preferisce non fissare obiettivi per il 2019, almeno fino a quando non si sarà fatto un'idea del potenziale di tutti nei test IRTA: "Sono molto motivato, perché sono convinto di poter fare un buon lavoro con la mia moto e la mia squadra. Prima di fissare un obiettivo, voglio vedere come andranno le cose nei test IRTA. A quel punto potrò impostare un target e poi cercare di raggiungerlo nel corso della stagione".

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Il passaggio dai motori Honda ai Triumph è tra i motivi che lo hanno spinto a fare il salto di classe, ma non solo: "Il motivo principale per cui ho deciso di cambiare classe è proprio che quest'anno cambia tutto, con un motore nuovo e l'introduzione di più elettronica, quindi è tutto nuovo per tutti quanti. Ma ho anche un grande feeling con Hervé (Poncharal), che mi ha cercato molto. Questo mi è piaciuto, perché mi ha fatto sentire importante. Abbiamo parlato molto prima della firma del contratto, perché era una decisione importante e alla fine stavo facendo solo il secondo anno in Moto3. Lui però ha assecondato le mie richieste e credo che abbiamo trovato un buon compromesso, perché anche la KTM era interessata a portarmi in Moto2".

Nel team Tech 3 dividerà il box con Philipp Oettl, con il quale ha un ottimo rapporto: "Conosco Philipp da tanto tempo, da prima che corressi nel Mondiale, sono più di tre anni mi pare. E' sempre stato un ragazzo amichevole. Mi trovo bene con lui nel box e nel team c'è una buona atmosfera. Sarà interessante lavorare insieme, perché è tutto nuovo per entrambi, quindi proveremo a crescere insieme. Sicuramente proverò a batterlo, ma penso che anche per lui valga la stessa cosa. Comunque abbiamo un bel rapporto e spero che riusciremo a mantenerlo tale".

Non poteva mancare poi un accenno alla VR46 Riders Academy ed al suo mentore Valentino Rossi: "Sono fortunato ad essere nella VR46 Riders Academy, perché posso lavorare con molti piloti forti, partendo ovviamente dal grande capo Valentino Rossi, che ha tanti titoli ed un'enorme esperienza sulla sua spalle. Ma poi ci sono anche altri due campioni del mondo come Morbidelli e Bagnaia, inoltre ora anche Marini è molto veloce. Senza dimenticare ragazzi come Baldassarri, che ha vinto diverse gare, e Bulega. Siamo un grande gruppo e cerco sempre di prendere qualche consiglio da ognuno di loro, ma ovviamente ora in Moto2 chiederò un aiuto soprattutto a Franco, Pecco e Luca, che sanno cosa serve per stare davanti in questa categoria. Poi ovviamente a Valentino, che cerca sempre di aiutarci".

Quando poi gli è stato chiesto quale sia stato il consiglio più prezioso del "Dottore", ha aggiunto: "Mi ha dato davvero tanti consiglio, specialmente l'anno scorso, perché era il primo anno che lottavo per vincere nel Mondiale. Dopo uno o due podi ha iniziato a darmi delle indicazioni su come cercare di migliorare per esempio in qualifica, perché spesso mi è capitato di essere in difficoltà. Mi è capitato anche di chiedergli qualche consiglio su come affrontare alcune curve. Quando giriamo insieme, gli ho anche chiesto di seguirmi per un giro per vedere dove posso migliorare e questo mi è servito molto, perché lui riesce a vedere anche i più piccoli dettagli".

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