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Acosta: "Rimanere in Moto2 è l'opzione che mi piace meno"

Vincitore al Mugello, Pedro Acosta ha ammesso dopo la gara che c'è una scadenza "a fine mese" per dire a KTM cosa vuole fare l'anno prossimo: continuare in Moto2 o passare alla MotoGP. "Entrambe le opzioni sono prese in considerazione", dice, e avverte: "Se voglio passare alla MotoGP e non c'è spazio, non c'è spazio e basta".

Pedro Acosta, Red Bull KTM Ajo

Pedro Acosta ha riguadagnato i 25 punti persi nell'incidente di Le Mans nel precedente Gran Premio della Moto2. Un Gran Premio in cui Tony Arbolino ha conquistato la vittoria, la seconda dell'anno, e ha aumentato il distacco in classifica generale a 25 punti.

L'italiano, però, ha dimostrato ancora una volta la sua consistenza e ha concluso al secondo posto al Mugello, per cui la terza vittoria dell'anno dello spagnolo, dopo Portimao ed Austin, ha significato un taglio di soli cinque punti nella classifica generale, che il pilota della Marc VDS continua a dominare con 119 punti, venti in più del pilota della KTM (99).

"Non considero lo zero a Le Mans come un errore, quando stai spingendo per raggiungere un altro pilota non puoi parlare di errore, sono le corse e queste cose possono accadere. Devo ringraziare la squadra perché l'anno scorso sono caduto in Francia, quasi nello stesso punto, e non mi hanno detto nulla. Anzi, hanno lavorato di più per darmi una moto veloce nei primi giri, cosa che ci ha penalizzato a Le Mans".

Acosta non solo ha vinto in Italia, ma lo ha fatto dominando ogni singolo giro in solitaria. Molto simile a come aveva dominato l'anno scorso sul circuito toscano.

"La gara del Mugello è stata diversa da quella dell'anno scorso, dove avevamo Aron Canet molto vicino fino alla sua caduta. Questa volta c'è stato più lavoro, le condizioni erano diverse. Abbiamo perso molto grip al posteriore, cosa che credo non accadrà più al Sachsenring, ma nel complesso siamo migliorati".

Anche se vincere alla grande, dominando dall'inizio alla fine è sempre soddisfacente, per carattere Acosta è un pilota che ama la battaglia.

"Vincere così è più sicuro per il campionato. Mi piacciono le gare in cui si combatte con gli altri piloti e con un po' di spettacolo, ma questo era un circuito in cui potevamo vincere in questo modo. In Germania vedremo, Sam Lowes è forte lì, anche l'anno scorso è stato veloce. Le Boscoscuro con più temperatura andranno bene, ci sarà più gente a lottare".

Nonostante abbia vinto tre gare, più di chiunque altro, la forza di Arbolino lo rende un buon contendente per il campionato.

"Lui sta ottenendo qualcosa nelle gare per rimontare, noi otteniamo di più in qualifica per liberarci dei rischi delle partenze e dei primi giri, per essere più competitivi all'inizio e lottare con Alonso Lopez e Arbolino, che sono più competitivi all'inizio della gara, mentre noi siamo più competitivi alla fine. Dobbiamo ridurre il gap un po' alla volta e vedere se riusciamo a finire la tripletta con un distacco inferiore ai 10 punti", in riferimento al pilota italiano della Marc VDS.

Essere il dominatore del campionato e trovarsi a 20 punti dal leader può creare ansia ad Acosta che, anche se non lo dice, si è posto l'obiettivo di andare in vacanza primo in classifica generale.

"Mi piacerebbe andare in vacanza da leader. L'importante è stare davanti in tutte le gare e continuare a migliorare. Quest'anno i podi conteranno molto. Non sono ansioso, ci sono ancora molti punti in palio: anche se non avessi fatto punti fino a oggi, avrei ancora delle opzioni, ci sono 375 punti da distribuire", spiega Acosta, che tutti considerano il pilota più forte della categoria al momento.

"Abbiamo mantenuto un buon livello per tutto il fine settimana in Italia, ma non posso dire di essere il più forte se non sono il leader del campionato mondiale. In questo momento la pressione per arrivare primi è su di lui (Arbolino), non su di me".

Le opzioni di Acosta per il 2024

Durante la presentazione della gara, su DAZN, è stato detto che Acosta comunicherà a KTM entro il 30 giugno cosa vuole fare nel 2024 e che ha già preso la sua decisione, che è quella di fare il salto in MotoGP.

"In TV ognuno espone la situazione come meglio crede. È vero che c'è una scadenza a fine mese, ma io lo dico da due mesi. Il mio obiettivo principale è la KTM, ci sono molte opzioni, sia per salire che per rimanere in Moto2. L'opzione di rimanere è quella che mi piace di meno, ma la sto prendendo in considerazione. KTM è quella che mi ha spinto a salire e questa è la strada migliore per la mia carriera", ha spiegato.

"La decisione dipende da entrambe le parti, se voglio salire ma non c'è posto, non c'è posto e basta. Non si possono fare miracoli. Così come se mi volessero far salire ma io non mi sentissi pronto, non potrei, punto e basta. Siamo nella stessa situazione. Credo che queste decisioni vadano prese insieme, evitando errori. Hanno molte persone dietro di loro per prendere questo tipo di decisioni e sono sicuro che lo faranno bene".

Un salto in MotoGP che, se dovesse avvenire, significherebbe entrare in una categoria completamente diversa, con un nuovo format e gare Sprint, oltre ad un livello competitivo che quest'anno sta costando molti infortuni.

"La gente va a full gas, come è normale che sia. Pochi giri, pochi punti e la possibilità di dire tutto alla fine, c'è più eccitazione e più contatti. Quello che non mi piace delle gare Sprint è che a volte ci sono penalità un po' assurde: tutti vanno a tavoletta, ci sono toccate ma nessuno vuole buttare giù nessuno, sono le gare".

"Finché non la provo non posso dire se il nuovo format mi piace o meno, ma vedo anche la gara corta come la lunga: toglierei dei giri perché al Mugello, come abbiamo visto, alla fine Pecco Bagnaia e Marco Bezzecchi sono rimasti soli negli ultimi giri", ha detto lo squalo di Mazarrón.

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Pedro Acosta, Red Bull KTM Ajo

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Photo by: Gold and Goose / Motorsport Images

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