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Dakar, Coma: "Siamo molto vicini, ma non è finita"

Nonostante arrivi all'ultima tappa con 17' di vantaggio, il pilota della KTM non canta ancora vittoria

"Adesso si che siamo molto vicini, ma ancora non è finita". Marc Coma non vuole ancora sentir parlare di vittoria, anche se ormai manca solo una tappa alla fine della Dakar 2015, e tutti invece non fanno altro che ricordarglielo, che fargli domande. Anche i giornalisti lo molestano di continuo e allora lui, come di solito fa, si chiude in sè, si isola nel suo camper.

Si rifugia nella sua musica e nel road book per studiarlo in maniera perfetta, come davvero solo lui sa fare, quasi lo riuscisse a imprarare a memoria: "La tappa di oggi non era certo delle più lunghe ma a lui è sembrata infinita, lunghissima, ed ogni buca, ogni curva mi sembrava un pericolo immenso perchè io sono l'unico che qui quest'anno in questa Dakar ha tutto da perdere e nulla da guadagnare a fare un errore".

Però ammette di aver dormito bene stanotte: "Sono sereno e sono riuscito a dormire bene, senza svegliarmi ogni ora per la tensione. Mi sono svegliato stamattina, presto come sempre, e sono salito sulla mia moto". E forse lo precisa perché in passato gli era già capitato due volte di perdere la gara alla penultima tappa, nel 2007 e nel 2012.

Tutto il resto è venuto da solo e ora manca un solo giorno, una sola tappa, al coronamento di un bel record: cinque vittorie così come Cyril Despres ,che però ha smesso di correre in moto, cosa che al momento non interessa Marc Coma che non esclude però in futuro di poter correre anche lui in un team auto, ma solo con un veicolo buono, e con un buon contratto.

Ma è la moto ancora il suo futuro, e la KTM per lui sarà sempre pronta e disponibile, e davvero ora sembra possibile raggiungere il record di Peterhansel e collezionare sei vittorie. Il suo vantaggio in classifica oggi, ad una tappa dalla fine, è tale che può permettersi di gestirlo senza angosce: "Essendo così ampio il margine posso viaggiare tranquillo", ed ora si può riposare il pilota catalano per questi 500 chilometri che separano l'arrivo della penultima speciale di questa Dakar 2015, dal bivacco di Rosario.

Il pubblico è assiepato lungo la strada, soprattutto a Cordoba, e sicuramente rimarrà deluso dal non vedere i motociclisti per strada. A loro, ed ai piloti quad, è stato concesso di caricare moto e quad sui mezzi di assistenza ed è stato un bene visto lo stato delle gomme al traguardo della speciale.

Chi non ha un'assistenza e dovrà raggiungere Rosario via strada dovrà fare i conti con il consumo dei pneumatici visto che la temperatura dell'aria si aggira sui 35 gradi e che le gomme e le mousse, già hanno sofferto non poco nella speciale scivolosa e veloce di oggi.

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