Dakar: I fratelli Brioschi oltre lo "scoglio" terza tappa
Lo scorso anno si fermarono proprio nel tratto verso Chilecito: ecco il loro racconto della speciale di ieri
La terza tappa della Dakar è quella maledetta per i fratelli Brioschi perchè lo scorso anno si ritirarono proprio qui ed arrivarono a Chilecito in aereo. Quest'anno invece ci sono arrivati in sella alle loro moto, rispettivamente con Marco in 54esima posizione ed Alberto in 66esima nella classifica generale.
Il tutto dopo aver superato a pieni voti la seconda prova del 2015, quella davvero più difficile a detta di tutti, quantomeno per il gran caldo. "E' stata davvero un'odissea - racconta Marco Brioschi stamattina a colazione, alle 4,30 - non ci potevo credere. Hanno veramente fatto una tappa durissima. I primi 310 chiometri erano anche belli, divertenti, ma poi è cominciata l'odissea. A parte il caldo folle, sono iniziati dei saliscendi su sabbia fina e in certi punti profonda che ti uccidevano di fatica. Se non ci fosse stato il pubblico a darci da bere non saremmo mai arrivati".
Parla al plurale perchè accanto a lui c'è suo fratello Alberto: "E' vero il pubblico è stato fondamentale. Ho dovuto concentrarmi su qualche cosa mentre correvo perchè altrimenti la mente se ne sarebbe andata via per conto suo. Allora ho cominciato a contare. Ho calcolato che ogni 4 chilometri circa c'era un gruppone di pubblico e ho stabilito che ogni due mi fermavo a chiedere da bere".
"Ci hanno riempito più volte il camel back - riprende Marco - ed io ero talmente cotto che continuavo a ripetere riempimelo, metti acqau fino all'orlo, ma era già pieno e io non me ne rendevo conto. E' stato incredibile". Gli fa eco Alberto: "Contavo i chilometri e facevo dei calcoli matematici, in questo modo ho mantenuto la concentrazione, ed anche la lucidità, ma non pensavo davvero di farcela. Ho parlato con Chavo Salvatierra a fine speciale e mi ha raccontato che lui corre con il cardiofrequenzimetro che calcola oltre ai battiti del cuore anche i consumi e la disidratazione e ieri ha consumato 7500 calorie per la sola prova speciale".
Loro l'hanno fatta tutta mentre gli altri italiani, per esempio Francesco Catanese sono stati fermati dall'organizzazione: "Mi hanno detto che c'era stato un incidente e che non si poteva passare e che avevano deciso di neutralizzare la speciale. Poi è venuta la polizia con una jeep, ha messo insieme un gruppo e ci ha portato fuori, fino all'asfalto e da lì abbiamo fatto altri 200 chilometri fino al bivacco".
Diocleziano Toia arriva tardi al bivacco ma arriva, mentre Carlo Seminara ieri mattina è caduto e ha riportato la lussazione della spalla per cui è stato accompagnato all'ospedale. Cesare Zacchetti l'hanno visto i fratelli Broschi, nella mattinata: "Eravamo all'80esimo chilometro e stavamo viaggiando insieme, ma lui andava troppo forte. Lo ha passato un quad e lui ha voluto per forza sorpassarlo di nuovo per non correre nella sua polvere, e proprio quella lo ha tradito, ha fatto un volo spaventoso, proprio in mezzo al pubblico. Sappiamo che è ripartito ma poi non lo abbiamo più visto".
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