Dakar 2015: Checa al bivacco, ha voglia di correre?
Lo spagnolo è stato invitato dall'ASO: è affascinato dalla maratona, ma non vorrebbe gareggiare in moto
Carlos Checa è al seguito della Dakar 2015. Il centauro spagnolo, campione SBK nel 2011 con la Ducati, non è stato riconosciuto dalla metà dei giornalisti presenti, giovani e inesperti, che sono accreditati permanentemente alla gara. L'iberico si è aggregato alla comitiva al bivacco di Antofagasta.
Ha fatto un giro nel paddock salutando gli amici spagnoli, e fermandosi alla Gas Gas ha salutato anche il nostro Matteo Casuccio che non ha perso la ghiotta occasione di farsi un selfie con il centauro.
Questa mattina Carlos ha viaggiato con il pullman della Monster, utilizzato come mezzo di appoggio del team Mini X Raid. Non ha fatto che chiacchierare con tutti con la curiosità di chi va ben oltre l'attenzione di un VIP: ha voluto sapere tutto, toccando gli aspetti più vari, sportivi e tecnici. Si è informato sulle strutture dei team, sulle velocità di percorrenza e poi ha voluta sapere di pesi, stanchezza dei piloti, resistenza dei mezzi.
ASO, la società organizzatrice della Dakar, gli ha offerto un biglietto aereo e l'hotel e Carlos ha aderito all'invito: resterà per almeno quattro giorni al seguito della corsa. Che stia pensando di venire a correre già il prossimo anno? E' possibile, ma non con una moto.
“Sono davvero sopreso dalle velocità che questi mezzi riescono a raggiungere in queste condizioni, sono impressionato dalla resistenza dei piloti” spiega Carlos, ammettendo che lui sarebbe più interessato a una vettura.
Studia i buggy, la loro configurazione e il modo in cui passano sui terreni difficili, notandone l'agilità sulle dune. Checa pare sia rimasto ammaliato dal mondo della Dakar. Arriverà davvero? Lo scopriremo più avanti e magari ci sarà qualcuno della Moto Gp o della SBK che in futuro potrebbe seguire il suo esempio...
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