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Cyril Despres a caccia della sesta vittoria alla Dakar

Ecco un'interessante intervista realizzata dalla Red Bull al nuovo pilota della Yamaha

La Dakar 2014 è sempre più vicina e dopo avervi fornito la lista degli iscritti in gara, ci addentriamo sempre di più nelle “dune”, per capire come sono le squadre. Naturalmente non potevamo tralasciare il pilota che ha vinto la scorsa edizione, la sua quinta, il francese Cyril Despres che per il 2013 ha firmato con Yamaha Motor France e che correrrà con la Yamaha YZ450F Rally. Red Bull ha realizzato per l’occasione due interviste, una al Team Manager Alexandre Kowalski, ed una video, che vi proponiamo, al campione francese. KOWALSKI E LA YZF450F RALLY 2014 Lasciamo dunque spazio alle parole di Alexandre Kowalski: "Due cose che ci sono piaciute nella precedente Dakar sono state la velocità massima e l’affidabilità della moto. Siamo stati gli unici ad essere nel top della classifica senza cambiare il motore durante tutta la Dakar 2013 e se consideri che il primo motore costa 15 minuti di penalità ed il secondo 40 minuti… Nel 2013 abbiamo appurato che la moto ha un grosso potenziale ed è in grado di stare in testa, quindi la logica decisione è stata quella di migliorare il modello invece di realizzare una moto nuova. Abbiamo migliorato dunque le sospensioni, abbiamo nuovi serbatoi benzina all’anteriore e al posteriore, un nuovo impianto Akrapovic, delle nuove carene anteriori, una posizione di guida differente, un nuovo layout della strumentazione e un nuovo serbatoio dell’acqua. La lista è lunga. Con tutti questi miglioramenti abbiamo un pacchetto più competitivo. Molti di questi cambiamenti - continua Kowalski - vengono proprio da Cyril dopo aver effettuato test intensi. Cyril ha un’esperienza infinita nei rally-raid ed è un meccanico, quindi le sue sensazioni si traducono in suggerimenti concreti. Ha poi portato con lui due meccanici del vecchio team (Benji Melot e Chris Evans) con lui dall’inizio della sua carriera. Gli abbiamo poi assegnato Mickael Metge come support rider e stanno lavorando bene insieme. Non firmi con un pilota come Cyril Despres, un cinque volte Campione alla Dakar, per arrivare secondo! La nostra ambizione per il 2014 è semplicemente vincere. La moto è in direzione SudAmerica, ma appena possibile effettueremo degli altri test". YAMAHA ALLA DAKAR Per troppi anni Yamaha è stata distante dal gradino più alto del podio. Si parla del 1998, quando alla Parigi-Granada-Dakar, Stephane Peterhansel salì sul podio, replicando il successo dell’anno precedente alla Dakar-Agadez-Dakar. E ancora, 1996, Edi Orioli vinse su Yamaha, 1995, ancora Peterhansel alla Granada-Dakar… per un totale di 9 successi dal 1979 a oggi, con il solo Stephane a quota sei vittorie. Era il periodo della YZE750T e successivamente della versione da 850 cc… ma l’arrivo delle leggere monocilindriche e soprattutto di Richard Sainct con la BMW F 650 RR segnò una svolta epocale in negativo per la Casa di Iwata. Anno 2011, il regolamento impone una cilindrata di 450 cc come tetto massimo e KTM la fa da padrone, proseguendo la lista di successi aperti con le LC4 (660 Rally prima e 690 Rally dopo). Yamaha non sta a guardare, sviluppa la sua moto e rilancia al 2014 l’anno della svolta… CYRIL DESPRES: “QUESTA MOTO HA QUALCOSA DI DIVERSO” Diamo ora spazio all’intervista realizzata al Campione francese. Qual è stata la tua prima impressione quando hai guidato la Yamaha 450? "Ho guidato la Yamaha 450 un paio di settimane dopo la Dakar 2013 e ho realizzato che non avevo mai guidato un’altra moto. Era la prima volta e sono rimasto molto sorpreso dall’agilità e anche dalla potenza del motore. E’ stato qualcosa di nuovo, è stato divertente, è stato molto divertente. E’ avvenuto in Spagna, vicino casa dove conosco il terreno e quanto veloce posso andare… sono rimasto molto sorpreso". Come è iniziata la tua storia con Yamaha? "Dopo la Dakar 2013 sono andato andato in vacanza a casa di Stephane Peterhansel come abbiamo già fatto in passato e Stephane scherzava… e mi disse: ‘Hai veramente vinto cinque volte la Dakar?’. Io gli ho risposto ‘ma certo! E’ stata la quinta quest’anno!’. E lui mi ha risposto ‘beh, ti avvicini rapidamente al mio record e sarebbe bello se tu mi eguagliassi; non di più eh, ma se lo facessi con una Yamaha sarebbe ancora più bello!’. Così, un paio di settimane dopo, abbiamo iniziato a pensarci e… ed eccoci, la moto è dietro di me!". Come è stato guidare con Stephane Peterhansel , ti ha rivelato qualche “segreto” sulle Yamaha? "Si è stato decisamente un buon feeling, quando sono salito per la prima volta sulla mia nuova moto, la 450 qualche mese dopo aver firmato… e… Stephane ha portato la sua ultima Yamaha con la quale vinse la Dakar nel ‘97 ed essere sulla stessa pista, guidare nella stessa curva, fare drift e saltare allo stesso tempo… insomma, è Stephane Peterhansel, lui è Mr Dakar, tanto rispetto!". Qual è il vantaggio che può offrirti la Yamaha per vincere la Dakar 2014? "Questa moto ha qualcosa di diverso da tutte le altre moto da rally. Il telaio in alluminio ed un motore speciale ed affidabile che ha già dimostrato in passato le sue qualità e questo penso che sia un plus, l’affidabilità di base; può fare la differenza. Più, un buon team, più un pilota non male, beh, possiamo mirare al risultato". Quale sarà la sfida più difficile? "Decisamente la Dakar 2014 sarà una specie di avventura, quando dovremo passare in Bolivia, un Paese nuovo, nuove speciali, penso che andremo molto in alto con l’altitudine. Fortunatamente abbiamo passato diverse settimane in Perù ad effettuare dei test sopra i 4.000 metri per essere preparati a questo e la moto ha risposto molto bene. La Dakar è una gara molto speciale, la moto deve essere forte, dal primo chilometro fino all’ultimo. Ed il problema è che la Dakar è 9.000 Km, è molto lunga. La Bolivia sarà sicuramente il punto chiave di quest’anno". Come ci si sente a far parte della famiglia Yamaha? "Sono rimasto molto sorpreso di come sia stato caloroso il benvenuto nella famiglia Yamaha. I primi messaggi che ho ricevuto dagli altri piloti, dai fan… e poi sono rimasto quasi shockato perchè queste persone gareggiano con diversi tipi di moto e Yamaha è veramente grande, è in tutto il Mondo. La prima volta che sono andato a Barcellona per la MotoGp ho incontrato Valentino Rossi e Jorge Lorenzo… ho avuto come la sensazione di entrare in una famiglia. Penso sia importante sentirsi come a casa quando vuoi avere delle buone performance nel tuo sport. Mi piace il ‘blue’ da un paio di anni ma ora mi piace ancora di più". Come ti stai trovando a lavorare con la squadra? "Ci sono intorno molti ragazzi francesi, Stephane Peterhansel viene dalla Factory, ma molti sono in Yamaha Motor France da allora e sono ancora lì, a caccia di un picco, qualcosa che li svegli per farli andare ancora forte alla Dakar e soprattutto con un paio di loro… abbiamo iniziato a parlare insieme, a capirci e a capire come lavorare insieme. Loro hanno esperienza, hanno già vinto sei Dakar e poi si parla francese, è più facile per me". Come è stata l’esperienza al Rally Dos Sertoes, il primo rally con Yamaha? "Il Rally Dos Sertoes è stato il primo rally duro e lungo con questa moto, ovviamente abbiamo fatto qualche errore, avevo bisogno di prendere confidenza con la moto, l’ho dovuta creare dopo tanti anni con KTM, ma dopo solo due o tre giorni me la sentivo bene; frenavo più tardi, acceleravo prima… penso che una seconda posizione per il primo rally, non è male".

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