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TM Racing: orgoglio italiano nel Mondiale MXGP

Ecco una bella intervista a Marco Ricciardi, Sales Marketing Manager dell'azienda italiana

TM Racing SpA è l’unica Casa Motociclistica Italiana presente nel Mondiale MXGP. L’Azienda di Pesaro, fondata nel 1976 da Claudio Flenghi e Francesco Battistelli, due amici coetanei che insieme hanno sempre avuto la passione dei motori, è ora diretta da Gastone Serafini che, con il passare degli anni, oltre al motocross esplora anche altri settori motociclistici come l’Enduro, la Supermoto e per ultima la Moto3. Sono tanti i risultati ottenuti nelle diverse specialità (l’ultimo proprio nel Mondiale Enduro nella categoria E1 con Aero Remes), così come i risultati nel kart dove TM con i suoi motori è leader del settore.

Abbiamo fatto due chiacchiere con Marco Ricciardi, Sales Marketing Manager di TM Racing, che si rapporta con tutti gli importatori del mondo ed i concessionari italiani, si occupa di tutta la comunicazione e gestione degli sponsor ed è anche il Team Manager del settore cross.

Cosa vuol dire rappresentare TM?
"Vuol dire rappresentare una grandissima Azienda che per la mentalità costruttiva ritengo e paragono a Ferrari e Ducati. E’ un’Azienda che lavora con tantissima passione e che produce praticamente l’80 per cento della moto in casa. Pensa che il motore lo progettiamo e lo realizziamo noi così come il telaio, il forcellone, le piastre e tanti altri particolari, addirittura anche il corpo farfallato dell’iniezione lo facciamo noi da qui si evince quanto TM sia artigianale e quanto questa Azienda viva per le moto e per le gare che sono poi la grande passione di Gastone Serafini che è il titolare dell’Azienda. Rappresentare TM è una cosa che bisogna sentirla, è un’emozione forte".

Perché questa scelta di fare tutto in casa?
"Perché in questo modo riusciamo ad utilizzare sempre i materiali che riteniamo essere i migliori per noi e decidiamo noi che materiale utilizzare, così facendo siamo molto versatili e possiamo cambiare qualsiasi cosa in ogni momento per fare un prodotto sempre migliore".

Quanto della moto da gara viene riversato nella produzione?
"Tutto, assolutamente tutto. L’unica cosa che cambia sono alcuni componenti che riguardano i settaggi del motore perché ovviamente nelle gare si va a cercare l’estremo del motore per ottenere la massima prestazione però è ovvio che nelle gare i motori durano un po’ meno, ma per tutto il resto l’esperienza viene passata sulle moto di serie dell’anno dopo".

Per il primo anno avete fatto un Team Factory tutto vostro senza appoggiarvi ad altre strutture come è stato negli ultimi due anni. Come vi siete trovati?
"Già nel Mondiale Enduro e nella Supermoto abbiamo un nostro Team, perfino nella Moto3, dove corriamo nel CIV e in alcune prove del Campionato Spagnolo siamo autosufficienti con una nostra struttura. Questo ci permette di essere più veloci nel fare cambiamenti sulla moto perché c’è sempre tanto sviluppo da fare e possiamo intervenire e/o cambiare pezzi sulla moto in qualsiasi momento. In gara proviamo cose nuove e puoi, quando si rientra in sede, andiamo subito a riferire agli ingegneri e trasferiamo a loro le nostre sensazioni".

Progetti futuri del Team?
"Intanto vorremmo continuare con il discorso dei giovani perché ci teniamo tanto. Abbiamo la nostra 125 che riteniamo essere un’ottima moto e quindi vogliamo spingere i ragazzi giovani. Tra l’altro quest’anno abbiamo vinto l’Italiano Junior con Morgan Lesiardo che si è anche distinto domenica scorsa nell’Europeo per Nazioni ad Arco di Trento contribuendo alla vittoria della nazionale Italiana. Poi, assolutamente MX2 perché per noi è una categoria importante al punto che abbiamo fatto un motore completamente nuovo. Ovviamente non lasceremo la MXGP che è la categoria regina del Mondiale".

Ci sono in giro tante voci che dicono che il motocross è in crisi, che si fanno troppe trasferte oltre oceano, che ci sono Team che chiudono. Tu cosa dici in proposito?
"Faccio un’analisi diversa dagli altri ma ti spiego anche il perché. Io rappresento una Casa Costruttrice e la rappresento direttamente, quindi per me le gare Overseas le sposo in pieno. Grazie a queste prove fuori dal Continente Europeo, io sono riuscito a stringere accordi con nuovi importatori, riesco ad incontrare nuove persone e riesco a portare il nostro Brand in posti dove magari non riuscirei per ovvie difficoltà dovute alla lontananza. Già le gare ci permettono di portare avanti la nostra filosofia di produzione e, questi appuntamenti extra Europa ci permettono di andare in Paesi dove magari non ci saremmo andati facilmente. Ripeto io la vedo una cosa molto positiva. Certo è che sono costi importanti e forse è questo il lato negativo, mi rendo conto che per Team più piccoli possa rappresentare un problema di budget, però poi alla fine stiamo parlando appunto di Campionato del Mondo se non lo facciamo nel Mondo dove lo facciamo…".

Foto: Adriano Dondi

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