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Arriva in Virginia la "prima volta" di Povoledo-Lewis

La coppia della Musante Motorsport senza rivali in Gara 1 dopo la pole position: battuti Conway e González

La coppia non... scoppia, anzi. Si rafforza. E vince. In continuo e costante miglioramento nel corso dei primi quattro appuntamenti del Blancpain Lamborghini Super Trofeo North America, l'equipaggio formato da Aaron Povoledo e Corey Lewis si è finalmente aggiudicato la prima vittoria stagionale. È accaduto in Gara 1 ad Alton, dove il monomarca di Sant'Agata Bolognese ha in programma il penultimo round della stagione 2014.

Il duo della Musante Motorsport, “appoggiato” dal dealer di Boston, ha compiuto sulla Gallardo LP570-4 numero 76 una vera e propria impresa e attuato un efficace gioco di squadra, non smarrendo mai la leadership della competizione. Povoledo ha staccato la pole position in qualifica e Lewis ha preso il via della corsa, portando in maniera relativamente facile a 15 secondi il proprio vantaggio sugli inseguitori, finché una neutralizzazione non ha ricompattato il gruppo, ma l'occasione è stata impiegata dai due battistrada per effettuare il cambio pilota obbligatorio.

“Guidare è stato una gioia durante il mio stint. Ho avuto modo di spingere al massimo per il primo paio di giri per costruire un divario accettabile sugli avversari, dopodiché è stato soltanto una questione di prendersi cura della vettura il più possibile. È molto raro che si arrivi a controllare una corsa dalle posizioni di testa così bene. Ed è una testimonianza del duro lavoro compiuto dal team Musante/Courtney e di come occorra impegnarsi e impegnarsi ogni giorno per migliorare la vettura. Siamo stati sì i più veloci per tutto il weekend, ma solo per una frazione di secondo”, ha spiegato Aaron Povoledo. Gli ha fatto eco il coéquipier Corey Lewis: “La partenza della gara è stata davvero superba. Mi sono concesso un solido ritmo e ho cercato di conservare le gomme il più possibile per il mio 'collega'. Dobbiamo chiedere scusa per tutte le modifiche di configurazione che abbiamo fatto e imposto alla scuderia, ma ne è valsa la pena. Sapevo che avevamo la macchina giusta per rompere le righe al via e prendere di nuovo il comando al restart della fase di 'caution', ma ero anche conscio del fatto che eravamo nella finestra regolamentare utile per riportare in macchina il mio compagno. Così, non appena se ne è manifestata la possibilità, mi sono tuffato in pieno in pit-lane per agevolare il cambio pilota ed è andato tutto bene, non avrebbe potuto esserci tempismo più perfetto”.

Sul traguardo del Virginia International Raceway, Corey e Aaron hanno preceduto i piloti di punta della Change Racing e della concessionaria della Carolina, al volante delle supercar numero 29 e 99 rispettivamente: il leader di campionato Kevin Conway e il recente vincitore della seconda gara di Mosport, il portoricano Víctor González. Il capoclassifica vanta ora ben 42 punti di vantaggio sull'esperto canadese John Farano, fin qui schierato dalla Jota Corse e portacolori della concessionaria di Dallas, che non si è presentato tuttavia ad Alton, e gliene servono 31 per aggiudicarsi matematicamente il titolo.

La quarta piazza in classifica è stata appannaggio del giovane Dillon Machavern, già primo assoluto a sorpresa in Canada, la cui performance con la “Lambo” numero 07 “semiufficiale” accudita dalla Mitchum Motorsports gli è valsa la vittoria nella Classe AM e il balzo in cima alla graduatoria di categoria. Fra gli Amateur, ha battuto la coppia Joe Courtney-Peter Argetsinger (Lamborghini Boston/ Musante Motorsport) e Kevin O'Connell (Lamborghini Houston/Rick Ware Racing).

Particolarmente sfortunata la prestazione del gallese Jake Rattenbury, normalmente impegnato nel Super Trofeo Europa con la Automobili Lamborghini Racing Team UK, dove occupa la terza posizione della classifica Amateur, e all'esordio sul suolo statunitense. Ha chiuso dodicesimo, ma la Gallardo LP570-4 numero 1 della Jota Corse avrebbe potuto permettergli molto di più: subito secondo in qualifica, il ventenne estemporaneo alfiere del concessionario di Dallas si è mantenuto nei top three per tutta la prima metà dei 50 minuti di corsa, salvo poi scivolare indietro proprio all'ultimo giro. “Ho visto solo pochi video su YouTube di questa pista prima di debuttarvi”, ha detto Jake. “Non riuscivo a salire sul simulatore. Mi tormentavo la mente chiedendomi come fosse la pista, e le sue ondulazioni, ma alla fine non mi è andata troppo male. Tutto è stato incredibile”. Il supporto chiave per favorire l'esordio negli USA del pilota di Cardiff è venuto dal capo collaudatore e responsabile motorsport della Lamborghini, che ha contribuito a organizzare i dettagli. “Non è mai stato nei piani correre quest'anno in America", ha confidato Rattenbury. “Per fortuna Giorgio Sanna ci ha aiutato a venire e ci ha dato una grossa mano, il che è stato fantastico. Voglio ringraziarlo molto”.

Lamborghini Super Trofeo North America - Virginia - Gara 1

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