WEC | Capello Legend a Le Mans: "Sarà una 24 Ore a eliminazione"
Il campione astigiano dopo il warm up della 24 Ore ha effettuato un giro celebrativo con l'Audi R10 con la quale aveva vinto l'edizione del 2008: "E' stata un'esperienza fantastica per il calore del pubblico: ho visto tante bandiere italiane e questo mi piace". "Una volta nell'abitacolo ho ritrovato i meccanismi di 15 anni fa e ho risentito gli stessi odori: che strana sensazione". "La gara del Centenario sarà a eliminazione: vincerà chi avrà meno problemi, non il più veloce".
Per l’edizione del centenario della 24 Ore di Le Mans, Dindo Capello è stato chiamato dall’ACO come pilota Legend a celebrare le sue tre vittorie con un giro sulla R10, l’Audi del 2008. E gli appassionati sugli spalti già pieni dopo il warm up hanno riconosciuto un caloroso tributo al campione astigiano che si è quasi commosso sulla passerella del podio da dove ha salutato il pubblico.
“Questa chiamata mi ha fatto molto piacere – spiega Dindo – ma non nascondo che ho avuto una strana sensazione prima di rientrare nell’abitacolo: pensavo di essermi dimenticato tutte le procedure per mettere in moto la macchina e gli switch sul cruscotto. E, invece, una volta nella R10, che resta la mia preferita, è come se mi fossi sentito a casa”.
“L’ultima volta che l’avevo guidata era nel 2008 e quindi parliamo di 15 anni fa. Nonostante sia passato così tanto tempo, non appena mi sono calato nel cockpit tutto mi è tornato alla mente e ho ritrovato quelli che erano movimenti automatici: è stata una strana sensazione perché ho ritrovato gli stesso odori a cui ero abituato e, per un momento, è stato come se fossi tornato indietro nel tempo, per cui per me è stato molto emozionante. Sembrava che nulla fosse cambiato da 15 anni fa: quando si sentono sensazioni e odori vissuti per anni l’emozione è forte. Poi il fermarsi davanti alla tribuna piena è stato impressionante. Ero già rimasto colpito che la tribuna fosse gremita al venerdì, ma questa edizione di Le Mans è davvero un qualcosa di incredibile…
Il… clima del Centenario è diverso?
“L’ambiente è cambiato e per noi italiani c’è qualcosa di diverso: ho visto comparire tante bandiere tricolori che a me sono sempre mancate. La sensazione da vivere oggi è straordinaria: c’è un grande senso di appartenenza e sono molto contento: non vedo l’ora che un pilota italiano mi porti via il primato di essere l’ultimo italiano ad avere vinto l’assoluta a Le Mans. Da appassionato aspetto che arrivi il mio successore…”.
Chi detiene un primato di solito non se le vuole vedere portare via…
“E’ umano, certo, ma credo che sia un bene per il nostro Motorsport che un italiano che riprenda il cammino vincente. Con questo non voglio dire che non ci tenga, perché le mie gare le ho vinte e nessuno me le toglie”.
Tre pole position, tre vittorie e dieci podi in quattordici partecipazioni…
“Ho ricordi bellissimi qui a Le Mans. La vittoria che ho nel cuore è quella del 2008 che, anche da Autosport, è stata considerata la più bella nella storia della Sarthe. La mia gara più bella è stata quella del 2007, anche se l’abbiamo persa a poche ore dalla fine perché si era staccata una ruota a Indianapolis”.
“Fra le pole la più significativa è stata quella del 2006, perché avevo scoperto solo il giorno dopo, mentre era in corso la corsa che avevo conquistato la posizione al palo non disponendo delle gomme per la qualifica, ma con un treno da gara. Il responsabile tecnico di Audi mi era venuto incontro dicendomi che si erano sbagliati a prendere il treno di gomme e che avevo centrato una pole che valeva molto di più”.
Cosa ci dobbiamo aspettare nella sfida Ferrari – Toyota?
“Essendo la prima edizione con un regolamento al debutto e con macchine nuove, non credo che vinca la macchina più veloce, ma la più affidabile. Lo abbiamo visto nelle prime tre gare del WEC che tutti hanno avuto piccoli o grandi problemi, per cui questa 24 Ore me la immagino come una gara a eliminazione, per cui vincerà chi avrà meno problemi”.
È una partita a due o possono rientrare in lizza anche Porsche e Cadillac?
“Ho detto che la vittoria più bella è stata quella del 2008 quando eravamo quattro secondi più lenti di Peugeot. E questo la dice tutta…”.
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