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Vasselon: "Le Mans non sarà un'economy run"

Pascal Vasselon, direttore tecnico della Toyota, prevede anche quest'anno una corsa tirata come le precedenti nonostante l'assenza per le grandi Case della terza vettura.

Pascal Vasselon

Foto di: Toyota Racing

#5 Toyota Racing Toyota TS050 Hybrid: Kazuki Nakajima, Sébastien Buemi, Anthony Davidson
Team photo: #5 Toyota Racing Toyota TS050 Hybrid: Anthony Davidson, Sébastien Buemi, Kazuki Nakajima
#6 Toyota Racing Toyota TS050 Hybrid: Stéphane Sarrazin, Mike Conway, Kamui Kobayashi
#5 Toyota Racing Toyota TS050 Hybrid: Sébastien Buemi
#5 Toyota Racing Toyota TS050 Hybrid: Anthony Davidson, Sébastien Buemi, Kazuki Nakajima
#6 Toyota Racing Toyota TS050 Hybrid
#5 Toyota Racing Toyota TS050 Hybrid
Hisatake Murata, Toshio Sato, Pascal Vasselon, Rob Leuben, Toyota Racing
The traditional drivers groupshot for the 2016 24 Hours of Le Mans

È inutile negarlo: nell'edizione 2016 della 24 Ore di Le Mans ad avere molti occhi addosso saranno le due Toyota 050 Hybrid-Hybrid. Non tanto per le prestazioni ottenute nel prologo di due settimane fa, quanto per il fatto che nel 2015 la Casa giapponese proprio poco prima della classica francese aveva decretato la fine della vettura campione del mondo del 2014 e si era presentata sulla Sarhe con nessuna ambizione se non quella di vedere il traguardo finale. In un anno molte cose sono cambiate: la 050 Hybrid-Hybrid fin da subito ha dimostrato di potere lottare sia contro le Porsche 919 Hybrid sia contro le Audi R18, mostrando anche un'affidabilità insospettata per un progetto interamente nuovo. Pascal Vasselon, direttore tecnico del progetto, in queste prime giornate francesi non sembra nemmeno essere molto teso, ma sicuro che in corsa sia Buemi-Davidson-Nakajima sia Sarrazin-Conway-Kobayashi potranno dire la loro e lottare per il podio. Non c'è nemmeno il timore relativo alla mancanza, per tutti coloro che gareggiano in LMP1, di una terza vettura di supporto.

"Non credo sia un grande problema perchè tutti siamo nelle stesse identiche condizioni. Credo che l'esperienza più dura a Le Mans per noi sia stata quella del primo anno. In questo, al di là del fatto che l'adrenalina inizia a salire perchè ci avviciniamo sia alle qualifiche sia soprattutto al giorno della corsa, vedo un'altra atmosfera e un altro tipo di tensione. Ci siamo preparati molto bene. Le vetture sono pronte ormai da parecchio tempo. I nostri meccanici hanno anche a disposizione delle ore libere per andare a rinfrescarsi o ad allenarsi in un settore fitness di modo da essere preparati al meglio per i pit stop. Non vedo quindi grandi problemi su questo fronte. Poi devo dire che il prologo è andato molto bene: abbiamo girato più di tutti gli altri senza cercare la prestazione assoluta senza incontrare problemi di affidabilità che qui più che altrove sarà la chiave di volta della corsa".

Pensa che i piloti, correndo senza poter godere dell'appoggio della terza vettura, imposteranno una 24 Ore tranquilla?
"Non credo. Non aspettatevi un'economy run. Certo correre con due sole vetture rappresenta un rischio per tutti quanti ma se a Le Mans non sei veloce fin dalle prime battute rischi poi di pagare dei pedaggi altissimi in termini di risultato finale. Ad eccezione dell'edizione del 2014, nella quale la vettura vincitrice ha perduto ventitre minuti ai box, in nessun'altra edizione recente chi ha perduto tempo nelle prime ore è poi riuscito nell'impresa di salire sul podio. Una corsa tattica non significa una al risparmio. Poi è chiaro bisognerà che gli equipaggi si prendano dei rischi calcolati ma chi pensa che nel 2016 a Le Mans si correrà come venti o trenta anni fa si sbaglio di grosso".

Se devi riparare hai in ogni caso perso la corsa

Quanto è importante avere una vettura semplice da gestire nel momento delle riparazioni in una gara come questa?
"Se devi riparare un'auto significa che stai perdendo la corsa. È molto semplice. Certamente siamo pronti per determinate sostituzioni improvvise tipo sospensioni e cambio, freni e naturalmente parti di carrozzeria. Ma in quel caso stai rischiando il risultato e di sicuro la vittoria".

Si aspettava il dominio, anche se sfortunato, alla 6 Ore di Spa-Francorchamps?
"Non eravamo certo sicuri di potere andare al comando con una certa facilità ma avevamo la sicurezza della nostra scelta in fatto di strategia per quelle determinate condizioni. Poi siamo stati traditi dal motore che ha sofferto parecchio la compressione dell'Eau Rouge ma in termini di scelte, e mi riferisco alle gomme e alle soste, avevamo intrapreso la strada giuste. Quelle opzioni a Le Mans non sono replicabili così come quella tattica. Qui è tutto differente. Posso dire che abbiamo girato a lungo tra l'inverno e la primavera per simulare tutte le condizioni e che nel prologo abbiamo svolto diverse prove. Il pacchetto aerodinamico che abbiamo è ottimo e ci sta offrendo ciò che mostrava nelle prove di gallerie del vento. Poi è sicuro che non posso dirmi del tutto soddisfatto di come sta andando la stagione: sarò felice solo nel momento in cui la Toyota vincerà".

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