Todt: Le Mans per me era speciale prima dei successi con Peugeot
Jean Todt ha rivelato a Motorsport.com che la 24 Ore di Le Mans ha contribuito a plasmare il suo desiderio di essere coinvolto nel motorsport, oltre ad essere stato la scena dell'unico autografo che abbia mai ottenuto da un pilota.
Foto di: Eric Gilbert
Parlando con James Allen insieme al presidente dell'ACO Pierre Fillon in un nostro video esclusivo, Todt ha rivelato di essere stato a Le Mans quando era un ragazzino, ed è stato questo ad aumentare la sua motivazione per il motorsport.
Successivamente è riuscito anche a trionfare in questo evento, vestendo i panni del grande capo della Peugeot Sport nel 1990.
"La 24 Ore di Le Mans è una gara molto speciale" ha detto Todt. "E' un grande prodotto da 110 anni. Ci sono grandi ricordi, grandi battaglie, grandi marchi come Ferrari, Ford, Mercedes e Jaguar. Tutti gli ingredienti straordinari per una grande storia".
"Le Mans è speciale per me perché, prima di ottenere la mia patente di guida, sono venuto qui a vedere la gara. L'unico autogrado che abbia mai chiesto nella mia vita, l'ho chiesto a Le Mans a Dan Gurney, che poi è diventato un amico".
"Certo, l'ultima partecipazione è stata quando ero a capo della Peugeot nel 1993, quando abbiamo avuto tre vetture 1-2-3. E' stata la mia ultima gara prima di unirmi alla Ferrari in Formula 1, quindi è un ricordo speciale per me".
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I prototipi posson aiutare la sicurezza stradale
Prima dell'evento, Todt ha preso parte ad un'iniziativa per la sicurezza stradale, alla quale ha partecipato anche l'attore Brad Pitt.
Todt ritiene che le gare endurance come Le Mans possano contribuire al miglioramento della tecnologia relativa alla sicurezza delle auto stradali, usando anche i suoi piloti come modelli.
Todt ha aggiunto: "Sono stati fatti molti progressi a livello di sicurezza in tutte le categorie del motorsport e Le Mans è sempre stata leader, per quanto riguarda il design, la pista, l'equipaggiamento dei piloti, per i commissari. Dobbiamo usare sulle strade quello che impariamo nel motorsport. Semplicemente non possiamo accettare che 1,3 milioni di persone muoiano ogni anno sulle sulle strade e che 15 milioni di persone sono danneggiati.
"Dobbiamo usare questo laboratorio per le vetture stradali. E dobbiamo incoraggiare tutti i nostri campioni a partecipare ad attività legate alla sicurezza, in maniera tale da essere esempio per gli utenti della strada".
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