Le nuove LMP1 dovranno percorrere 1 km in modalità elettrica
Presentate dall'ACO le linee guida dei regolamenti che entreranno in vigore nel 2020. Ci sarà l'introduzione della tecnologia plug-in e soprattutto una stretta sui costi con una sola carrozzzeria omologabile e le ali mobili
Foto di: Nikolaz Godet / Motorsport.com
Potrebbe sembrare una rivoluzione, nella realtà si tratta soltanto di un compromesso. Nel corso della tradizionale conferenza stampa dell'ACO che caratterizza la giornata libera della lunga settimana della 24 Ore di Le Mans sono state annunciate le linee programmatiche di quelli che saranno i regolamenti a partire dal 2020.
Rispetto alle innumerevoli e fantasiose visioni delle quali gli organizzatori francesi avevano parlato l'anno passato si è fatto un deciso passo indietro nel nome della pragmatica, strizzando l'occhiolino alla moda imperante dell'elettrico a tutti i costi ma senza pregiudicare poi l'importanza della tecnologia che farà vincere o perdere le vetture della classe maggiori.
Dal punto di vista di impatto mediatico la grande novità è rappresentata dall'introduzione del sistema plug- in per le LMP1 con l'obbligo, a partire dalla stagione 2020, di attraversare la pit lane in modalità elettrica e di percorrere il primo chilometro full electric, quando l'energia disponibile si interromperà e si inizieranno a usare i motori tradizionali. Come dire che per il momento la tecnologia più di questo non può offrirci. La soluzione è stata presa dopo innumerevoli riunioni tra i costruttori nelle quali si è convenuto di avvicinarsi per gradi alle rivoluzioni previste dal 2025 in poi, piuttosto che rischiare l'avventura pindarica di anticipare troppo i tempi. Anche perché, e le recenti sofferenze di budget lo dimostrano, chi si avvicinerà al WEC e a Le Mans vorrà avere un preciso controllo sui costi e gli eventuali ricavi.
Ali mobili e sicurezza in primo piano
Per il resto dal 2020 si lavorerà soprattutto sul fronte della sicurezza, prendendo spunto da quelle che erano le normative che avrebbero dovuto entrare in vigore nel 2018. Gli abitacoli dovranno avere un volume libero attorno alla zona del casco del pilota. Dovrà esserci una pedaliera regolabile e una distanza di almeno 1500mm all'interno del cockpit, con maggiori spazi a livello di arti inferiori per facilitare l'ingresso e l'uscita dei piloti. Le scocche dovranno possedere poi nuove strutture deformabili e sottoporsi a crash test ancora più approfonditi.
Sul fronte della propulsione, detto dell'introduzione del plug-in, saranno mantenuti due sistemi ibridi con la limitazione di 8mj e la possibilità di introdurre nella categoria anche nuovi sistemi di combustibili come i bifuel etc. Posticipato, invece, l'ingresso delle vetture a idrogeno o similare a data da destinarsi.
Molte le restrizioni, ognuna delle quali però porta al livellamento dei costi e ad alcune novità importanti. Le carrozzeria sarà unica. Non ci sarà quindi la possibilità di omologare una versione ad alto e un'altra a basso carico aerodinamico. Per compensare verrà dato agio di usare ali mobili sia all'avantreno che al retrotreno. I test in galleria del vento saranno ridotti a 600 ore al massimo, il personale ai box limitato a 50 persone, ad eccezione della 24 Ore di Le Mans. Anche la possibilità di sostituire le parti motoristiche, il motore a combustione interna, l'ERS e le batterie è stata ridotta da 5 a 4 ma non è specificato se ad ogni anno o biennio.
Due saranno i cambi ammessi annualmente ed è stata annunciat anche un regolamento sul raffreddamento degli impianti frenanti. Nulla, infine, è stato detto sul calendario e sui possibili nuovi arrivi nella serie iridata. L'unica cosa certa è che Porsche, al di là delle voci di abbandono, inizierà a lavorare sulla vettura del 2018 già prima della corsa del Nurburgring, ovvero a Le Mans finita, segno che l'avventura nel WEC dovrebbe continuare.
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