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Le Mans '79: la riparazione ingegnosa che beffò Paul Newman

Paul Newman avrebbe potuto conquistare l'edizione del 1979 della 24 Ore di Le Mans se solo una geniale intuizione di Manfred Kremer non avesse risolto un problema imprevisto sulla vettura di Ludwig e dei fratelli Whittington.

#70 Dick Barbour Racing Porsche 935: Dick Barbour, Paul Newman, Rolf Stommelen

#70 Dick Barbour Racing Porsche 935: Dick Barbour, Paul Newman, Rolf Stommelen

LAT Images

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L'idea di una megastar di Hollywood sulla cinquantina, un futuro vincitore di Oscar, che si presenta alla 24 ore di Le Mans e vince al suo debutto può sembrare assurda, ma tutto ciò è quasi successo nel 1979 in una trama così fantasiosa che sarebbe stata derisa da Tinseltown.

La realtà è che Paul Newman è stato privato della vittoria nella gara di durata francese a causa dell’intuizione di Manfred Kremer.

Il più giovane dei fratelli Kremer, morto a marzo all'età di 81 anni, ha escogitato la soluzione che ha permesso a Klaus Ludwig e ai fratelli Bill e Don Whittington di conquistare la vittoria davanti a Newman, una leggenda del cinema ma anche un pilota abbastanza bravo da vincere un paio di gare Trans-Am.

Lui e i compagni di squadra Rolf Stommelen e Dick Barbour avrebbero festeggiato la vittoria se la Porsche 935K3 del Kremer Racing fosse rimasta dov'era, parcheggiata a lato della strada sul rettilineo di Mulsanne nella tarda mattinata di domenica. Il fatto che non sia finita così è dovuto proprio a Kremer.

L'auto del Kremer Racing aveva 15 giri di vantaggio sulla vettura del Dick Barbour Racing in seconda posizione quando, a tre ore e mezza dalla fine, si è fermata per un problema alla cinghia di trasmissione dell'iniezione di carburante. Non è stato tanto il guasto alla cinghia che aveva costretto allo stop l’equipaggio, quanto il fatto che il pezzo di ricambio si è rotto dopo che il maggiore dei fratelli Whittington, Don, l'ha infilato sulle pulegge pertinenti.

Il team manager di lunga data di Kremer, Achim Stroth, ricorda: "Era una cintura non elastica, quindi era in qualche modo danneggiata quando Don l'ha montata".

Non bisogna, però, biasimare il pilota. Aveva pochi strumenti con cui effettuare la riparazione e ha dovuto lavorare in condizioni avverse su un manto d'erba reso zuppo dalla forte pioggia che è arrivata sul Circuit de la Sarthe nelle prime ore di domenica mattina e ha continuato quasi fino alla fine della gara.

Quando la terza delle 935 silhouette del gruppo 5 di Kremer si è fermata di nuovo dopo pochi metri, questo avrebbe potuto segnare la fine per la squadra di Colonia del sogno di vincere Le Mans. Ma con un margine più che comodo in testa al gruppo, Manfred si è scervellato e ha escogitato una soluzione ingegnosa.

Quello che gli venne in mente fu di usare la cinghia di ricambio dell'alternatore e tanto nastro adesivo per serbatoi. In questo modo riuscì a far sì che un componente progettato per compiere un determinato lavoro ne facesse un altro.

"È stata un'idea di Manfred quella di usare la cinghia dell'alternatore e il nastro", dice Stroth. "E’ stata la vera mente dietro la vittoria di Le Mans del '79. Era un grande meccanico".

La riparazione, suggerita in una delle prime apparizioni via radio al pilota, in qualche modo ha tenuto, con sorpresa di tutte le persone coinvolte.

"Ho premuto lo starter ed ha funzionato", ha dichiarato Whittington. "Ho raccolto tutta la roba e l'ho buttata nell'auto. Ho girato al minimo per tutta la strada di ritorno ai box, non ho nemmeno toccato l'acceleratore".

Whittington tornò dal suo equipaggio incredulo alla fine di un giro che era iniziato più di un'ora prima. Il vantaggio di Kremer era quasi scomparso e la Barbour 935 avrebbe dovuto passare in testa al gruppo mentre la vettura che aveva comandato le operazioni si sottoponeva alle opportune riparazioni ai box. Anche per la Porsche della Barbour, però, sarebbero arrivati dei problemi.

La ruota anteriore sinistra si bloccò mentre l'equipaggio cercava di effettuare un cambio gomme. La squadra ha così dovuto smontare la sospensione per togliere il cerchio recalcitrante. Più di 20 minuti furono persi: invece di uscire dai box in testa, la Porsche di Newman rimase indietro di quattro giri sull'auto di Kremer.

#41 Porsche Kremer Racing Porsche 935 K3: Klaus Ludwig, Don Whittington, Bill Whittington

#41 Porsche Kremer Racing Porsche 935 K3: Klaus Ludwig, Don Whittington, Bill Whittington

Photo by: Philippe Hubert

Gli sforzi di Stommelen, di gran lunga il più veloce dei piloti Barbour, risultarono però vani. La Porsche 935 del team Kremer, guidata dai fratelli Don e Bill Whittington e da Klaus Ludwig, vinse la gara, mentre la 935 di Dick Barbour finì al secondo posto per un soffio sul secondo equipaggio del Kremer Racing composto da Ferrier-Servanin-Trisconi.

In quella occasione i responsabili della Porsche non credevano che la riparazione effettuata da Whittington avrebbe tenuto per consentire al pilota di tornare ai box.

"La Casa non credeva che quello che avevamo fatto fosse possibile, così hanno provato a simularlo sul banco e ha funzionato!" ricorda Stroth.

Questo è il racconto di come la lunga e fortunata collaborazione tra Manfred ed Erwin Kremer ha impedito alla star del cinema Paul Newman di vincere Le Mans in una delle edizioni più insolite della 24 Ore, e non solo perché una star del grande schermo era sulla griglia.

I Kremer avevano deciso che Ludwig, che aveva ottenuto il terzo tempo, avrebbe dovuto prendere il via, ma i fratelli Whittington, che avevano pagato per guidare, avevano altre idee. Quando l'auto era già allineata sul rettilineo di partenza si offrirono di comprare la vettura ottenendo in cambio che fosse Bill a prendere il via della gara.

Erwin Kremer non prese sul serio la loro offerta, e disse loro che avrebbero potuto comprarla se avessero pagato immediatamente. Cosa che fecero dato che avevano i soldi cuciti all'interno delle tute…

L'anziano Kremer, morto nel 2006, una volta disse all’autore di questo pezzo che i fratelli gli consegnarono 375.000 dollari. Stroth ritiene che quella cifra fosse in marchi tedeschi, l’equivalente di circa 200.000 dollari all'epoca. Comunque sia, erano davvero molti soldi.

L'intraprendenza di Manfred Kremer in quel giorno del 1979, però, non solo ha impedito a un nome noto di vincere Le Mans, ma ha bloccato sul nascere quello che sarebbe stato un record unico. Quando la Porsche guidata da Newman, Stommelen e Barbour finì la sua carriera agonistica a metà degli anni '80, aveva nel suo curriculum le vittorie a Daytona e Sebring.

Se avesse vinto anche Le Mans nel '79 avrebbe ottenuto la tripla corona e nessun telaio di qualsiasi tipo ha mai raggiunto questo risultato.

La Porsche 935 numero di telaio #009 00030 avrebbe vinto la 24 Ore di Daytona del 1981 sotto la nuova gestione di Bob Garretson. I successi in IMSA arrivarono dopo la conversione della vettura alle specifiche Kremer K3/80, ma due anni più tardi, nel 1983, vinse anche la 12 Ore di Sebring grazie all’intuizione del nuovo proprietario, Wayne Baker, che aveva modificato le specifiche dell'auto per quello che si rivelò essere un assalto di successo alla classe GTO della serie IMSA in quella stagione.

La Porsche, dopo essere stata restaurata, e riportata nella sua livrea originale Hawaiian Tropic, è stata venduta all'asta per più di 4 milioni di dollari qualche anno fa. Se avesse vinto Le Mans con Newman e conquistato la tripla corona endurance sarebbe stata venduta per molto di più. L'ingegno, la perseveranza e il buon vecchio nastro isolante hanno fatto sì che non fosse così.

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