Le Mans, 3 Ora: le due Toyota fanno gara a sé, mentre è bagarre fra le GT
Buemi ha iniziato in testa con la Toyota #8 guadagnando sulla TS050 di Conway, poi una slow zone ha riavvicinato le due vetture con Alonso in bagarre. Porsche e Ford ai ferri corti in GT, mentre in LMP2 bene la Oreca-Gibson della G-Drive.
Foto di: Sam Bloxham / Motorsport Images
La 24 Ore di Le Mans non si vince alla prima curva, ma si può perderla. L’edizione 2018 si è aperta con qualche emozione di troppo in casa Rebellion e Toyota. Dopo poche centinaia di metri infatti André Lotterer ha cercato un varco impossibile andando a toccare il posteriore della Toyota di Buemi.
In questo modo il suo muso è collassato e senza carico aerodinamico la Rebellion è arrivata lunga alla primissima variante tamponando così Ben Hanley sulla vettura della Dragonspeed mandandola in testacoda.
Passata la paura, in casa Toyota, la gara si è messa sui binari che voleva il marchio giapponese. Le TS050 hanno ben presto fatto il vuoto tirandosi a vicenda e scambiandosi più volte la posizione. Raggiunto un buon margine la vettura numero #8 con Buemi è passata al comando fino ad allungare progressivamente sulla gemella.
Poi la lunga slow zone, causata dall’incidente della Porsche 911 RSR GTE/Am di Wainwright finita contro le barriere, ha di fatto annullato il vantaggio del pilota svizzero che ha lasciato il comando a Mike Conway.
Alla terza ora Fernando Alonso ha fatto il suo debutto nella classicissima impegnato a recuperare lo svantaggio che ha nei confronti di Josè Maria Lopez sulla vettura numero #7. Le Toyota fanno un’altra corsa rispetto agli altri. La prima LMP1 endotermica, la Rebellion numero 3 di Laurent/Menezes/Beche è staccata di oltre tre minuti.
I tre dovranno difendersi dalla SMP di Sarrazin/ Isaakyan/Orudzhev che, seppur staccata, è in recupero. Terzo posto fra le endotermiche per Bruno Senna e la Rebellion #1. Lotterer ha fato il danno in partenza, ma poi si è prodotto in una gran rimonta che sta continuando. Risalita anche Dragonspeed, la numero #10 di Hanley/Hedman/Van der Zande speronata in partenza che si trova proprio dietro alla Rebellion.
In LMP2 la leadership è in mano già da tempo alla Oreca-Gibson della G-Drive. A portarla al comando ci ha pensato Jean Eric Vergne dopo la leadership momentanea di Berthon che ha poi perso una ruota. La G-Drive precede la Signatech-Alpine di Lapierre/Negrao/Thieriet e la Ligier della Panis Barthez. Trediscesima posizione di classe per la Dallara della Cetilar Villorba Corse guidata al momento da Felipe Nasr: la vettura sta tenendo un buon passo dopo che è stata completamente ricostruita a seguito del capottamento di Giorgio Sernagiotto nel secondo turno di qualifica a causa di un cedimento meccanico mentre la LMP2 #47 era ad altissima velocità.
Feroce come previsto la lotta in GTE/Pro. La classifica vede in testa le due Porsche ufficiali con quella di Bruni/Lietz/Makowiecki al comando seguita dalla gemella numero #92. La lotta non è mancata anche fra loro e spesso si è assistito a scambi di posizione con le Ford che inseguono al terzo posto con Bourdais.
Tante le toccate, i sorpassi e contro sorpassi che hanno visto protagonista anche James Calado. Il ferrarista si è prodigato in bellissimi duelli con le Ford prima che una foratura mettesse fine alla sue ambizioni. Rientrata ai box, la Ferrari #51 ora guidata da Pierguidi, è 15ma.
In GTE AM Giancarlo Fisichella con la Ferrari Spirit of Race ha dettato legge nella prima parte di gara prima della rimonta di Matteo Cairoli e Giorgio Roda. Al momento la situazione vede al comando la Porsche della Dempsey Racing guidata da Andlauer davanti alla Ferrari della JMW e alla vettura gemella di Roda.
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