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Le Mans, 18° ora: Nakajima porta la numero #8 in testa e vola via. Posizioni congelate in casa Toyota?

Poco prima dell'alba il pilota giapponese è passato al comando guadagnando subito un vantaggio considerevole. Le Toyota ora hanno 1o giri di vantaggio e fanno il bello e cattivo tempo. Porsche sempre al comando nella GTE PRO

#8 Toyota Gazoo Racing Toyota TS050: Sébastien Buemi, Kazuki Nakajima, Fernando Alonso

#8 Toyota Gazoo Racing Toyota TS050: Sébastien Buemi, Kazuki Nakajima, Fernando Alonso

Scott R LePage / Motorsport Images

#8 Toyota Gazoo Racing Toyota TS050: Kazuki Nakajima
#1 Rebellion Racing Rebellion R-13: Andre Lotterer, Neel Jani, Bruno Senna
#1 Rebellion Racing Rebellion R-13: Andre Lotterer, Neel Jani, Bruno Senna
#8 Toyota Gazoo Racing Toyota TS050: Sébastien Buemi, Kazuki Nakajima, Fernando Alonso
#7 Toyota Gazoo Racing Toyota TS050: Mike Conway, Kamui Kobayashi, Jose Maria Lopez
#7 Toyota Gazoo Racing Toyota TS050: Mike Conway, Kamui Kobayashi, Jose Maria Lopez

Alle 6:27 del mattino succede quello che non era riuscito prima. Nakajima con la Toyota  050 Hybrid numero #8, dopo aver rosicchiato il margine a Kobayashi, passa al comando della gara e incrementa subito il suo vantaggio. Giro dopo giro, la forbice fra le due Toyota diventa sempre più grande fino a raggiungere 40 secondi quando sulla vettura sale Buemi. Le posizioni in casa Toyota sembrerebbero consolidate nonostante i piloti ce la mettano tutta per mettere a dura prova le coronarie dei dirigenti. Ancora una volta Buemi e poi Conway hanno preso uno stop and go di un minuto per essere transitati troppo veloci nelle slow-zones. Una penalizzazione assolutamente ininfluente se si considera che la prima delle due Rebellion inseguitrici è staccata di dieci  giri, ma che sarebbe meglio evitare. 

 Alle spalle delle Toyota sono poche le cose da segnalare per ora. Come detto le Rebellion procedono regolari così come la G-Drive di Rusinov/Pizzitola/Vergne che comanda nella classe LMP2. La seconda categoria dei prototipi si è invece rivelata movimentata. La Cetilar Villorba Corse ha toccato le barriere mentre c’era Sernagiotto alla guida. Giorgio ha riportato la macchina ai box. Sono stati sostituiti il muso, il fondo ed il terzo elemento e la vettura è stata rimandata in pista dove ora occupa la diciassettesima posizione di classe. 

 Incidente di una certa entità anche per la Dragonspeed guidata da Ben Hanley che ha sbattuto violentemente alle curve Porsche probabilmente per un cedimento. Pur con la macchina malconcia, l’inglese è riuscito a tornare ai box ma solo per sentirsi dire che non c’era più niente da fare. Movimentata anche la GT PRO dove si registra il ritiro della BMW M8 di Farfus/Da Costa/Sims dopo una dura toccata al guard rail d parte di quest’ultimo. Ritiro anche per Matteo Cairoli anche lui contro le barriere forse a causa di un cedimento meccanico.

Mentre le Porsche #92 e #91 proseguono nella loro cavalcata nella classe GT PRO va segnalato un altro bello stint di Giovinazzi. Peccato che poi il pugliese abbia ecceduto nella velocità in pit-lane rimediando così un drive-through che ha fatto perdere posizioni alla Ferrari #52.  

 

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