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Le Mans, 15°Ora: la seconda Porsche cerca di riagguantare il podio

Quadruplo stint per Bamber, staccato di 6 giri dalle LMP2 in una gara dove la 919 Hybrid di Jani-Lotterer-Tandy non ha avversari. Bene la Ferrari nell'infuocata GTE PRO dove la Porsche ha perso la vettura di Christensen

#2 Porsche Team Porsche 919 Hybrid: Timo Bernhard, Earl Bamber, Brendon Hartley

#2 Porsche Team Porsche 919 Hybrid: Timo Bernhard, Earl Bamber, Brendon Hartley

Nikolaz Godet / Motorsport.com

Superato il giro di boa della corsa, la 24 Ore di Le Mans sembra non riuscire più a offrire motivi di interesse per quel che riguarda le posizioni di comando. La Porsche 919 Hybrid di Jani-Lotterer-Tandy di fatto non ha interlocutori. Il suo vantaggio sull'Oreca di Piquet-Heinemeier-Hansson-Beche è di 11 giri ed abissale è il distacco che subiscono la vettura gemella di Bernhard-Hartley-Bamber e la Toyota TS050 di Buemi-Nakajima-Davidson, la prima indietro di 17 tornate e la seconda di 28.

Le ultime due superstiti della LMP1 ibrida stanno cercando di recuperare il gap che le separa dalle posizioni nobili del podio. Impresa al momento ancora di là da venire, perché il vantaggio della prima LMP2 nei confronti della 919 Hybrid numero 2 è ancora di 6 giri e quindi solo tra qualche ora Bamber-Hartley-Bernhard potranno coronare l'impresa. Da segnalare che con il fresco proprio il vincitore di Le Mans 2015 ha percorso uno stint quadruplo.

La lunga notte di Le Mans ha portato al ritiro della Porsche RSR di Christensen-Estre-Werner: il danese è uscito violentemente di pista alla tredicesima ora, distruggendo la parte laterale destra della bella vettura che in ogni caso era la più attardata tra le GTE PRO di Weissach. In questa classe la situazione è fluida perché i distacchi sono minimi e si prospetta una probabile ultima parte di gara infuocata.

Di fatto con identiche possibilità di affermazione sono almeno una tra le vetture delle varie Case con la Porsche di Lietz-Makowiecki-Pilet che spaventa per la regolarità, le due Aston Martin Vantage per le prestazioni e la resa fino a questo momento delle gomme Dunlop, le Ferrari che proprio allo scoccare dell'alba sono state saggiamente controllate dai tecnici dell'AF Corse approfittando del regime di safety car imposto dall'uscita di pista della Oreca di Collard.

Entrambe le 488 sono della partita e sono candidate più che serie al podio di classe. È al di sotto delle attese invece la corsa delle Ford GT, che rispetto all'anno passato non riescono ad esprimere il loro potenziale. In GTE AM il cavallino rampante sembra farlo da padrone: Marco Cioci, che sta compiendo una grande corsa, è al comando davanti all'Aston Martin di Gunn-Howard-Bryant, alla Ferrari di Bell-Sweedler-Macneil.  Fuori invece dal podio, per il momento, sia la Porsche di Cairoli-Ried-Denst sia la 488 di Alessandro Balzan che paga la non eccelsa competitività sia di Christina Nielsen sia di Curtis Ben oltre che a una penalizzazione.

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