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Le Mans, 12. Ora: tra Toyota e Porsche situazione cristallizzata

Jani ha provato il quadruplo stint mentre è ripartita la 919 di Hartley. In LMP2 appare chiaro il dominio delle Oreca che stanno occupando le prime tre posizioni

#6 Toyota Racing Toyota TS050 Hybrid: Kamui Kobayashi

Foto di: Alexander Trienitz

Metà corsa a Le Mans e poco cambia. Toyota e Porsche proseguono il loro balletto con Dumas-Jani-Lieb che passano al comando solo  quando si ferma la Toyota di Kobayashi-Conway-Sarrazin per il rifornirmento. Jani tra la 10 e la 12. ora ha anche inaugurato il primo quadruplo stint con lo stesso set di gomme ma ha avuto problemi nell'ultima parte con gli pneumatici anteriori. Più serena, fino ad ora, la corsa della Toyota che può sempre contare su una sosta ritardata rispetto alla rivale di Weissach.

Se in Porsche non si sorride in Audi le cose sembrano andare ancora peggio: proprio verso lo scoccare di metà corsa la R18 di Marcel Faessler è rimasta ammutolita nella discesa dopo il ponte Dunlop. Lo svizzero, come accaduto in precedenza a Hartley, ha resettato i sistemi e lentamente ha raggiunto i box. Ai fini della classifica la situazione è rimasta immutata con la R18 di Jarvis-Di Grassi-Duval staccata di due giri dai capoclassifica nonostante riesca ora a girare su un passo simile a quello di Toyota e Porsche. Per quanto riguarda la 919 Hybrid di Hartley è stata rimessa in pista con un distacco di 16 giri dai capoclassifica e in 50sima posizione. 

In LMP2 il trio di testa, ovvero l' Oreca Alpine, quella della G-Drive e del Thiriet racing sono sempre le leader con Lapierre-Menezes-Richelmi che ora hanno in Stevens-Rusinov e soprattuto Rast i rivali più pericolosi, anche perché Beche-Thiriet-Hirikawa non prendono punti per il WEC. Gli sguardi invece sono curiosi sul fronte delle GTE PRO: Malucelli-Fisichella-Vilander sono stoici nella loro battaglia con le due Ford GT . Gli altri sembrano poter ben poco perché il passo di Aston Martin e Corvette è di quasi due secondi più lento di chi li precede.

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