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Le Mans,12°Ora: Porsche ha la corsa in mano. Per Toyota fine dei giochi

Il doppio ritiro di Kobayashi e Lapierre ha lasciato il campo libero a Jani-Lotterer-Tandy. A sorpresa dietro il trio ci sono le LMP2 più competitive. Molto fluida la situazione in GTE PRO con un'alternanza al comando

#1 Porsche Team Porsche 919 Hybrid: Neel Jani, Andre Lotterer, Nick Tandy

Foto di: Marc Fleury

Di ciò che è accaduto a le Mans dalla mezzanotte all'una e mezza del 18 giugno 2017  se ne parlerà a lungo perché probabilmente il doppio ritiro delle Toyota di Kobayashi e di Lapierre segna la fine non solo di un sogno ma di un'epoca, quella delle LMP1 ibride.

La Porsche 919 di Jani-Lotterer-Tandy ha  ben saldo tra le mani il primo posto in una corsa che fino ad allora sembrava di puro studio tra le due Case, con la TS050 dell'autore della pole position avanti ormai di oltre un minuto, grazie allo sfruttamento di una yellow zone e di un successivo ingresso delle safety car, dovuto ai detriti lasciati in pista dalla Ford GT di Pla che dopo un'uscita alla Indianapolis aveva seminato terriccio e ghiaia dappertutto. La ripartenza ha coinciso con un disastro annunciato. Kobayashi di fatto si è piantato proprio sull'abbrivio. Problemi di frizione che poi hanno bloccato il cambio in prima marcia e innescato quei sistemi di protezione che obbligano a resettare tutto l'impianto. Il povero Kobayashi le ha tentate tutte ma non c'è stato verso. La vettura si è bloccata definitivamente quando ancora c'erano parecchi chilometri di pista per rientrare ai box. E poco dopo ci ha pensato l'Oreca di Simon Trummer a toccare la seconda Toyota, quella che in modo molto anonimo e sfruttando le defaillance dei rivali Lapierre aveva portato al secondo posto dietro alla Porsche 919 Hybrid di Jani-Tandy-Lotterer. Si è verificato ciò che si palesava osservando le velocità delle LMP2: quando  le LMP1 sono in fase di recupero di energia  e quindi si rallenta c'è il rischio di essere tamponati. Risultato testa coda per il francese e un tentativo con vettura di fatto distrutta nel retrotreno di tornare verso la pit lane con il cerchio che sfregava sull'asfalto. Fine della corsa anche per lui. Un disastro che non dipende solo dalla malasorte, perché nelle corse la sfortuna non esiste.

Così alla 12.ora le Porsche sta comandando una competizione che l'ha vista gareggiare in tono minore. In modo tattico, intelligente, razionale da parte di chi sapeva in partenza di potere ben poco contro le prestazioni della Toyota. Ma siamo solo a metà distanza di questa maratona e nulla può essere dato per scontato. Di sicuro  nelle posizioni d'onore si trovano le Oreca LMP2 di Prost, Heinemier Hansson, inseguite da quelle di Tung, Negrao e compagnia, con la seconda LMP1, la 919 Hybrid di Bamber a 18 giri e quella di Davidson, tornata in pista dopo una lunghissima ripararazione, ancora più indietro. Una esplosione di gomma ha rallentato la Dallara della Villorba. Si era appena all'inizio del rettifilo delle Hunaudieres e il tempo perso per rientrare e effettuare anche la sostituzione della carrozzeria incidentata ha richiesto una perdita di circa 15'.

In GTE PRO c'è una classifica fluida. Le Ferrari hanno dovuto anticipare le soste per i problemi di gomme delle ore precedenti e spesso si ritrovano al comando. Ma per i giochi dei pit stop le posizioni poi vengono acquisite anche da tutte le altre vetture, Corvette escluse, con le Aston Martin che continuano a essere in ogni caso le più veloci in pista, mentre in crisi sembrano le Ford che  restano nello stesso giro di chi comanda la classifica di categoria.

 

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