Hartley: "Siamo preparati al meteo variabile... come i nostri rivali"
Brendon Hartley ricorda quanto è raro trovare sempre l'asciutto a Le Mans e che tutti sono pronti ad improvvisi cambi di strategia in corsa.
Foto di: Eric Gilbert
Brendon Hartley, ormai da inizio stagione leader velocistico dello squadrone Porsche, scruta il cielo e come tutti i suoi colleghi sfoglia la margherita delle previsioni meteo che da un lato prevedono acquazzoni e asciutto in continua alternanza per buona parte della 24 Ore di Le Mans 2016. Sa il pilota neozelandese, approdato in Porsche dopo anni nel mondo delle monoposto, sia nell'orbita Red Bull sia in quella Mercedes, che l'edizione 2016 sarà più dura delle precedenti.
"Se guardo al prologo non posso non pensare a una corsa davvero equilibrata. Siamo stati tutti nello stesso secondo anche se ognuno tra Porsche, Audi e Toyota ho svolto del lavoro specifico e noi non possiamo di sicuro sapere cosa abbiano fatto gli altri. Però prevedo una corsa che alla fine, come sempre, premierà chi avrà l'opportunità di viaggiare in modo pulito e lontano dai guai. Ora, prima delle qualifiche di stasera, è molto facile lanciarsi in pronostici e si corre il rischio di essere scontati. Ma questa è Le Mans: una perfetta combinazione di guida perfetta, di nessuna sbavatura da parte di piloti, ingegneri e meccanici. Il punto su cui focalizzarsi non è su quanto si possa essere conservativi ma su come andare sempre al massimo stando lontano dai guai. Chi azzecca questa scelta è il vincitore. È Le Mans".
Condizioni meteo variabili e probabili cambi di strategie in corso d'opera: come le può gestire un pilota?
"Si questo dicono le previsioni; saranno probabilmente simili a quelle del 2014 e d'altronde accade raramente che a Le Mans non ci scappi un mezzo temporale o un periodo di corsa sotto la pioggia. Siamo preparati anche a questo ed è logico che se tutto dovesse cambiare in corsa ci si dovrà adeguare. Ma non vedo un vantaggio sulla strategia da parte nostra o degli altri. Tutti i nostri rivali sono ben attrezzati e il pilota non deve fare altro che usare il proprio talento e la propria sensibilità"
"Nel prologo sia Audi sia Toyota sono andati molto bene. L'Audi è stata la più veloce, ma noi più che cercare la prestazione sul giro, puntavamo a verificare l'affidabilità e a girare con un passo simile a quello che poi dovremo applicare in corsa. La Toyota come tempi è stata dietro di poco ma ha inanellato giri più di tutti gli altri. Quindi credo che questa edizione sarà durissima e che anche dopo le qualifiche nessuno sarà in grado di indicare il possibile vincitore".
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