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Hartley: "Ancora non abbiamo scoperto quale è il potenziale della Toyota"

Brendon Hartley è molto soddisfatto del lavoro svolto dai tecnici Porsche sulle 919 Hybrid ed è convinto che la corsa sarà molto equilibrata. L'unico dubbio riguarda la forza dei rivali che secondo il neozelandese si sono nascosti

Brendon Hartley, Porsche Team 

Foto di: Nikolaz Godet / Motorsport.com

#2 Porsche Team Porsche 919 Hybrid: Timo Bernhard, Earl Bamber, Brendon Hartley
#2 Porsche Team Porsche 919 Hybrid: Timo Bernhard, Earl Bamber, Brendon Hartley
#2 Porsche Team Porsche 919 Hybrid: Timo Bernhard, Earl Bamber, Brendon Hartley
#2 Porsche Team Porsche 919 Hybrid: Timo Bernhard, Earl Bamber, Brendon Hartley
#2 Porsche Team Porsche 919 Hybrid: Timo Bernhard, Earl Bamber, Brendon Hartley
#2 Porsche Team Porsche 919 Hybrid: Timo Bernhard, Earl Bamber, Brendon Hartley

Brendon Hartley, alla vigilia delle qualifiche, sembra, come del resto tutti gli altri piloti della Porsche, molto rilassato e tranquillo. Il neozelandese è convinto che la Toyota ancora non abbia espresso cil proprio potenziale ma allo stesso tempo è certo che le 919 Hybrid siano molto più veloci di quanto messo in mostra nella giornata del prologo. D'altronde i tempi fatti registrare nella serata di mercoledi lo hanno dimostrato. E anche sul fronte delle gomme, spesso vero e proprio tallone d'Achille delle vetture campioni del mondo, le cose con il caldo stanno procedendo molto bene.

"Non abbiamo particolari problemi con le gomme. Anzi i consumi sono molto contenuti e la tenuta non ci ha offerto fino ad ora alcuna criticità. Le cose stanno andando bene; sono migliori addirittura di quanto si poteva immaginare anche se a Le Mans l'imprevedibilità è sempre dietro l'angolo. Ancora non abbiamo preso una decisione definitiva su quale tipo di gomma dovremo usare,  perché le temperature, pur essendo elevate, cambiano durante la notte. Ma avendo a disposizione solo due mescole credo che non ci vorrà molto per comprendere quale sarà la soluzione migliore"

Ieri André Lotterer immaginava che si potessero effettuare addirittura quattro stint con lo stesso set di pneumatici. È davvero possibile?
"Non credo. Quattro stint è una cifre enorme. È possibile ma dipende dalle strategie che  verranno applicate in corsa, dalle situazioni che si presenteranno, dalle condizioni della pista e anche dal tempo sul giro, perché bisogna poi verificare quanto possa convenire l'utilizzo di un pneumatico molto usato che ti fa perdere secondi rispetto a una sosta in più che però potrebbe consentire di guadagnare. Sono situazioni, ripeto, che vengono valutate nella pratica e non certo prima delle qualifiche".

Ieri avete svolto un grande lavoro di messa a punto, fermando spesso le due vetture, alzandole sui cavalletti e lasciando liberi i tecnici di intervenire su molti particolari. Solo aggiustamenti o anche qualche problema più serio?
"No, dovevamo soltanto modificare qualcosa per trovare l'optimum del set up in vista delle qualifiche. Per esempio Timo Bernhard ad inizio della sessione ha percorso un giro veloce ed è andato al comando, nonostante un giro poco pulito e con molto traffico. Poi, capito che la vettura c'era, non abbiamo più avuto bisogno di rischiare e ci siamo concentrati sul passo corsa e via dicendo. D'altronde non posso non dare ragione a Davidson quando dice che qui fare la pole è più difficile che da altre parti per tutte le cose complesse che avvengono a Le Mans. Pensiamo di poter competere per la pole position ma non è di sicuro così certo che la potremo ottenere".

Sei rimasto sorpreso di vedere le 919 così vicine alle Toyota?
"Se guardo indietro, ai risultati del prologo, ti risponderei di sì. Però so cosa il team ha fatto nel corso di queste due settimane. Hanno lavorato sui particolari, affinandoli, cercando di ottimizzare tutto ciò che ci aveva creato problemi nel prologo. Quindi per quanto riguarda noi di Porsche posso dire che siamo molto soddisfatti. L'unico punto interrogativo riguarda la Toyota. Non riusciamo a comprendere quale è il loro reale potenziale. Potrebbe essere che si siano nascosti e che stasera facciano dei temponi. Ma per quanto riguarda la corsa credo che ce la giocheremo perché non siamo distanti. E poi vedere il nostro marchio negli specchietti retrovisori incute sempre un certo timore".

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