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Smentiti i pronostici: Le Mans è ancora dell'Audi!

Doppietta R18: vincono Fassler, Treluyer e Lotterer, al terzo successo in quattro anni. Ferrari ok in GTE-Pro

La Toyota sembrava pronta a spiccare il volo ed anche la Porsche era finita molto al centro dell'attenzione con il suo ritorno dopo tantissimi anni di assenza. Alla fine però c'è poco da fare, Le Mans è, e resta, il regno dell'Audi. Quest'anno le R18 e-tron quattro non partivano sicuramente con i favori del pronostico, anche a causa di un "Equity of Technology" che probabilmente le aveva un po' penalizzate prima dell'inizio del Mondiale Endurance FIA, ma poi hanno monopolizzato i primi due gradini del podio, centrando il 13esimo successo alla 24 Ore di Le Mans. Tra le altre cose, anche per l'equipaggio vincitore l'appuntamento con il gradino più alto del podio del Circuit de la Sarthe sta diventando una tradizione: per Marcel Fassler, Andre Lotterer e Benoit Treluyer questa è la terza affermazione nelle ultime stagioni. Un successo che comunque si sono meritati, vista la grande caparbietà con cui hanno lottato per tutte le 24 ore. Dopo il sesto tempo in qualifica, Lotterer non ci ha messo molto a portare la R18 e-tron quattro numero 2 in seconda posizione. Poi per una buona metà di gara questo terzetto è sembrato l'unico capace di contrastare lo strapotere della Toyota TS040 Hybrid numero 7, riuscendo sempre a rimanere nello stesso giro di Alex Wurz, Stephane Sarrazin e Kazuki Nakajima. In questo modo, si sono fatti trovare pronti quando allo scadere della 14esima ora di gara un problema elettrico legato ai cablaggi (si dice che la vettura abbia preso anche fuoco) ha costretto i dominatori della prima metà di gara alla resa. A questo punto le cose sembravano potersi mettere davvero bene per il trio della casa di Ingolstadt, che alle prime luci dell'alba si era ritrovato con alle spalle la R18 numero 1 di Kristensen/di Grassi/Gené. L'inconveniente però era dietro l'angolo anche per loro, perché poco dopo le 7 di questa mattina hanno accusato la rottura del turbo, che li ha obbligati ad una sosta ai box molto lunga (i meccanici comunque sono stati rapidissimi nella sostituzione), che li ha fatti precipitare al terzo posto. I colpi di scena però non sono affatto finiti qui: verso metà mattina, passate da poco le 11, anche la R18 numero 1 ha accusato lo stesso identico problema, finendo a sua volta in terza posizione e regalando una grande occasione alla Porsche 919 Hybrid numero 20, che si è nuovamente trovata catapultata in testa alla classifica a circa tre ore e mezza dalla bandiera a scacchi, dopo esserlo stata nelle prime fasi grazie alla strategia giusta con le gomme sotto alla pioggia. Ed è qui che è venuto fuori tutto il talento di Andre Lotterer, che ha piazzato una serie di stint ad un ritmo davvero impressionante, riuscendo ad azzerare un vantaggio di quasi 2' dei "cugini" e concretizzando il sorpasso nel pit stop avvenuto a due ore dal termine. E' anche vero però che sulla Porsche arrivano indicazioni di evidenti problemi ai freni (sono stati diversi i "lunghi" nel corso della notte) ed alla gestione delle gomme. Una situazione che pare abbia spinto la squadra a chiedere ai piloti di non esagerare. Anche questo però non è bastato, perché nella penultima ora entrambe le vetture sono state costrette al ritiro (probabilmente motore per la 20 e cambio per la 14. Quest'ultima è stata anche rimandata in pista per partecipare alla parata finale). Il risultato finale, dunque, è particolarmente deludente per la Casa di Stoccarda, ma sicuramente ci sono diversi aspetti positivi da registrare: la 919 Hybrid ha dimostrato di poter essere competitiva soprattutto nel giro secco e a livello di velocità di punta. Manca ancora un po' di affidabilità, come testimoniato anche dai problemi di pressione della benzina patiti a più riprese dall'equipaggio Jani/Lieb/Dumas, ma non bisogna dimenticare che si tratta solo della terza gara per tutti. Questo ko non solo ha reso più semplice il resto della corsa per l'Audi di testa, ma ha anche regalato alla Casa degli Anelli la possibilità di piazzare la doppietta, pur se con qualche rammarico: il primo è sicuramente l'infortunio, per quanto lieve, rimediato da Loic Duval nelle prove libere di mercoledì, che lo ha costretto a cedere il volante alla riserva Marc Gené, che comunque ha benfigurato. L'altro è quello per lo sfortunato epilogo della corsa di Marco Bonanomi: l'italiano era partito alla grande e stava battagliando per il secondo posto, ma dopo appena poco più di un'ora i suoi sogni di gloria sono andati in fumo a causa di un incidente avvenuto in regime di safety car. Dietro di lui Nicolas Lapierre e Sam Bird non si sono accorti che Marco aveva rallentato come imposto dal regolamento ed hanno dato vita ad una carambola che non ha lasciato scampo alla sua R18, sulla quale si è danneggiato anche il motore nell'impatto. Infine, è chiaro che essendo stato leader fino a tre ore e mezza dalla fine, Tom Kristensen stesse iniziando a coltivare la speranza di piazzare la sua decima zampata a Le Mans. Ora si tratterà di capire se avrà voglia di riprovarci tra un anno o meno. Senza dubbio però i più delusi di tutti devono essere quelli della Toyota, perché il terzo posto dell'equipaggio Buemi/Davidson/Lapierre può essere solamente una magra consolazione quando un problema elettrico finisce per vanificare un vero e proprio dominio di 14 ore, che tra le altre cose seguiva alla doppietta di successi ottenuti nelle prime due gare stagionali del Mondiale, a Silverstone e Spa-Francorchamps. Un bravo però se lo meritano i ragazzi dell'equipaggio numero 8, che hanno continuato a spingere con grinta nonostante i giri di ritardo accumulati nell'incidente di Lapierre nelle prime fasi. Passando alla classe LMP2, si potrebbe dire che anche in questo caso non sono stati i favoriti a spuntarla: per la maggior parte della corsa sono state infatti le due Ligier-Nissan della OAK Racing (Mardenborough/Brundle/Shilzhitskiy) e della Thiriet by TDS (Thiriet/Badey/Gommendy) a fare da padrone insieme alla Alpine (Panciatici/Webb/Chatin), ma nel finale hanno tutte accusato dei problemi tecnici di varia natura, finendo per spianare la strada verso la vittoria alla Zytek-Nissan della Jota Sport. Un risultato due volte inatteso se si pensa che l'equipaggio è stato cambiato giovedì visto il passaggio in Audi di Gené. E' anche vero però che al suo posto è arrivato un pilota di talento come Oliver Turvey ad affiancare Simon Dolan ed Harry Tincknell e che è stato proprio lui a fare la differenza negli stint conclusivi della corsa. A completare il podio poi troviamo la Thiriet by TDS e la Alpine. E' stata davvero bellissima invece la gara riservata alle vetture della classe GTE-Pro. Per oltre 14 ore sono state addirittura tre le vetture in grado di contendersi il primato: la Ferrari 458 della AF Corse (Fisichella/Bruni/Vilander), la Aston Martin ufficiale di Turner/Mucke/Senna e la Corvette di Westbrook/Gavin/Milner. Quest'ultima poi ha avuto la necessità di un intervento sui freni, che ha imposto un pit stop molto lungo alla squadra, facendogli perdere parecchio terreno. La battaglia a due poi si è dilungata per altre sei ore, ed in particolare è stato entusiasmante il duello porta a porta tra Bruni e Senna. Poi un grosso problema tecnico sulla Aston ha reso tutto più semplice per gli uomini del Cavallino, che comunque sono andati meritatamente a conquistare il loro secondo sigillo in tre anni, con lo stesso equipaggio che si impose anche nel 2012. Le difficoltà dei loro principali avversari hanno poi dato vita ad un podio decisamente poco previsto, sul quale sono salite la Corvette di Garcia/Magnussen/Taylor e la Porsche di Holzer/Makowiecki/Lietz. Proprio le 911 sono state un po' la delusione di questa edizione, non riuscendo mai ad essere della partita, se non nelle prime fasi sotto al bagnato. La Aston Martin se non altro può trovare una piccola consolazione nel successo ottenuto nella GTE-Am grazie all'equipaggio Poulsen/Heinemeier-Hansson/Thiim, che ha preso il testimone della vetta dopo i problemi tecnici della vettura gemella di Dalla Lana/Lamy/Nygaard. Da segnalare che in questa classe sono saliti sul podio anche due ragazzi italiani: Mirko Venturi e Marco Cioci si sono infatti piazzati terzi su una Ferrari 458 della AF Corse che hanno diviso anche con Luis Perez-Companc.

FIA WEC - 24 Ore di Le Mans - Classifica finale

FIA WEC - 24 Ore di Le Mans - Classifica finale per classi

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