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Chi ha avuto più successo a Le Mans? Kristensen, Ickx e gli altri

Oltre al GP di Monaco e alla 500 Miglia di Indianapolis, la 24h di Le Mans è il più grande evento di motorsport al mondo.

Pescarolo Ludwig Porsche 956 Le Mans 1984

La classica endurance francese si svolge sul Circuit de la Sarthe dal 1923 e da allora tantissimi grandi piloti se la sono aggiudicata diventandone protagonisti.

Alcuni ovviamente svettano su tutti: ecco i loro nomi, basati sulle vittorie assolute ottenute.

Tom Kristensen

Kristensen's run of six victories in a row between 2000 and 2005, pictured, has never been surpassed

Kristensen's run of six victories in a row between 2000 and 2005, pictured, has never been surpassed

Photo by: Motorsport Images

Vittorie: 9 (1997, 2000-05, 2008, 2013)
Gare: 18

Tom Kristensen è uno dei migliori piloti che non hanno mai corso in Formula 1, ma che è stato protagonista a Le Mans già dalla sua prima apparizione. Dopo una chiamata all'ultimo minuto, l'allora pilota di Formula 3000 fu velocissimo durante la notte e ottenne una sensazionale vittoria con Michele Alboreto e Stefan Johansson con la Porsche WSC95 TWR di Joest nel 1997.

Avrebbe potuto, e forse dovuto, vincere anche con la BMW nel 1999 se non fosse stato per un incidente causato da un acceleratore bloccato. Ma il suo passaggio in Audi per il 2000 fu l'inizio di una serie di successi senza precedenti.

"Mr. Le Mans" ha vinto la 24 Ore sei volte di seguito, con le R8 ufficiali nel 2000-02, una Bentley ufficiale nel 2003 e le R8 private nel 2004-05. Una ruota staccata dall'Audi R10 TDI che condivideva con Rinaldo Capello e Allan McNish pose fine a una buona possibilità di vittoria nel 2007, ma l'anno successivo il trio ottenne il successo contro le più veloci Peugeot 908.

Ci sono stati altri tre podi a Le Mans prima della nona vittoria arrivata nel 2013 grazie al trio Kristensen, McNish e Loic Duval, poi Campioni del Mondo Endurance con la loro R18 e-tron quattro. Il secondo posto nella sua ultima Le Mans, un anno dopo, ha fatto sì che Kristensen ottenesse un incredibile 14° podio in 18 partecipazioni.

Il danese ha anche vinto 6 volte la 12 Ore di Sebring (altro record), sia la Petit Le Mans che il titolo dell'American Le Mans Series nel 2002, ed è stato vincitore di gare nei campionati DTM, British Touring Car e Japanese Touring Car.

Ancora oggi è pilota occasionale in eventi storici e va considerato come uno dei più grandi di tutti i tempi fra le ruote coperte.

Jacky Ickx

A winner in three different decades, Ickx's 1977 win went down in folklore as one of the race's greatest-ever performances

A winner in three different decades, Ickx's 1977 win went down in folklore as one of the race's greatest-ever performances

Photo by: Motorsport Images

Vittorie: 6 (1969, 1975-77, 1981-2)
Gare: 15

Ickx era già stato vincitore in F1 quando ottenne il suo primo successo a Le Mans nel 1969. Alla sua terza partecipazione alla 24 ore - e dopo aver protestato contro la tradizionale partenza di Le Mans camminando lentamente verso la sua macchina - il belga vinse con la Ford GT40 Gulf condivisa con Jackie Oliver contro la più veloce Porsche 908 di Hans Herrmann.

Ickx ha sfiorato il campionato del mondo di F1 con la Ferrari nel 1970, ma il picco della sua carriera con le monoposto era ormai alle spalle quando vinse la seconda Le Mans, in coppia con Derek Bell nel 1975 su una Gulf Mirage GR8.

Il belga ne fece poi due di seguito con Gijs van Lennep sulla sottovalutata Porsche 936 l'anno successivo, poi mise in atto quella che lui ritiene sia stata la sua più grande gara nel 1977. Dopo che la sua auto si ruppe, Ickx si trasferì sulla 936 di Jurgen Barth/Hurley Haywood e passò in testa al gruppo, approfittando dei guai accusati dalle Alpine-Renault.

Dopo due secondi posti, nel 1978 e nel 1980, Ickx fu affiancato da Bell ancora una volta nel 1981. Armati di una 936 con il motore turbo da 2,6 litri del Gruppo C, il duo dominò partendo dalla pole e vincendo con 14 giri di margine.

Ickx e Bell fecero squadra di nuovo l'anno seguente e guidarono la tripletta di Porsche ufficiali con la nuova 956. Vinse il titolo mondiale piloti sportscar alla fine della stagione e si ripeté l'anno successivo, dopo che lui e Bell erano arrivati secondi a Le Mans.

Ickx ha fatto solo un'altra gara a Le Mans, nel 1985, ma come consulente del team Mazda gestito dalla ORECA, con clamorosa affermazione nel 1991.

Fra i piloti più versatili e grandi di Le Mans, Ickx si ritirò con otto vittorie all'attivo nel campionato del mondo di F1, un successo nella Dakar e la vittoria alla Bathurst 1000, oltre al record di 37 trionfi nel campionato mondiale sportscar.

Derek Bell

Bell uncorks the champagne for the fifth time after taking a second win on the bounce alongside Holbert and Stuck in 1987

Bell uncorks the champagne for the fifth time after taking a second win on the bounce alongside Holbert and Stuck in 1987

Photo by: Motorsport Images

Vittorie: 5 (1975, 1981-82, 1986-87)
Gare: 26

Pilota britannico di maggior successo a Le Mans, Bell stava ancora lottando per entrare in F1 quando fece la sua prima apparizione alla 24 Ore nel 1970, con la Ferrari. Il successo arrivò nel 1975 quando si unì a Jacky Ickx sulla Mirage GR8 con livrea Gulf.

Le cose non andarono bene durante il suo periodo con il team Alpine-Renault, ma certamente sì quando si unì a Ickx alla Porsche. Anche se non era considerato veloce come il belga, Bell era perfetto i due vinsero nel 1981 e 1982.

Bell è stato protagonista nel 1983 e per poco non passò la Porsche 956 di Al Holbert/Vern Schuppan/Hurley Haywood.

Mentre la Jaguar continuava a crescere, Bell e Hans-Joachim Stuck difendevano i colori Porsche aggiudicandosi il titolo sportscar nel 1985 e Le Mans nel 1986 (quando Bell era Campione in carica) e 1987, entrambe le volte con la 962 assieme ad Al Holbert.

Con Klaus Ludwig al posto di Holbert, i due finirono secondi in un epico duello del 1988 contro la Jaguar; fu il settimo podio di Bell a Le Mans del decennio.

I suoi anni migliori erano ormai alle spalle quando ottenne un ulteriore terzo posto. Con il figlio Justin e Andy Wallace nel 1995, solo un problema al cambio li fece scivolare indietro.

Frank Biela

Biela joined Pirro and Marco Werner in giving Audi's turbodiesel project a first Le Mans victory in 2006

Biela joined Pirro and Marco Werner in giving Audi's turbodiesel project a first Le Mans victory in 2006

Photo by: Motorsport Images

Vittorie: 5 (2000-02, 2006-07)
Gare: 10

Forse il momento più memorabile di Biela a Le Mans risale al 2003, quando non riuscì a rientrare in tempo ai box e la sua Audi R8 finì il carburante. Un peccato perché per gran parte del resto del decennio il tedesco era fra i migliori, con sette podi in nove anni.

Dopo essere arrivato terzo al suo debutto a Le Mans nel 1999 con il nuovo programma Audi, Biela fece squadra con Tom Kristensen ed Emanuele Pirro. Il trio vinse per tre volte consecutive la 24 Ore con le R8 ufficiali del team Joest.

Biela ha ottenuto un altro podio nel 2005 e poi si è unito a Pirro e Marco Werner ottenendo il primo trionfo del motore diesel sul Circuit de la Sarthe l'anno successivo. I tre si ripeterono con la R10 TDI nel 2007, arrivando sesti l'anno successivo nell'ultima partecipazione di Biela a Le Mans.

Frank è probabilmente più famoso per i suoi exploit nel turismo grazie ai titoli DTM 1991 e British Touring Car 1996, ma le cinque vittorie a Le Mans e i quattro successi alla 12 Ore di Sebring sottolineano la sua forza come pilota di endurance.

Emanuele Pirro

Like Biela, Pirro was plucked from Audi's touring car driver pool. Pictured here in 2000, he joined Biela and Kristensen in kick-starting Ingolstadt's reign of dominance

Like Biela, Pirro was plucked from Audi's touring car driver pool. Pictured here in 2000, he joined Biela and Kristensen in kick-starting Ingolstadt's reign of dominance

Photo by: Motorsport Images

Vittorie: 5 (2000-02, 2006-07)
Gare: 13

Tra il 1999 e il 2007, Emanuele Pirro è sempre salito sul podio a Le Mans. La sua straordinaria avventura con l'Audi gli ha portato cinque vittorie, tre di fila con la R8 assieme a Tom Kristensen e Frank Biela, più le due con Biela e Marco Werner sulla rivoluzionaria R10 TDI.

Dopo una breve carriera in F1 (due piazzamenti a punti) Pirro è passato con successo ad altre categorie, aggiudicandosi Macao con la BMW, due campionati italiani turismo con Audi e la Super Tourenwagen Cup 1996 in Germania dominando con una A4 Quattro.

Il romano è poi rimasto sempre con Audi continuando a conquistare titoli, come quelli dell'American Le Mans Series nel 2001 e nel 2005.

Ritirato dal motorsport (come pilota) alla fine di quel decennio, Pirro è sempre coinvolto in questo mondo. Gareggia nelle corse storiche ed è sempre presente a Goodwood. E' uno dei commissari per i GP di F1.

Olivier Gendebien

Gendebien retired after winning his fourth Le Mans in 1962, which made him the most successful driver ever at the time

Gendebien retired after winning his fourth Le Mans in 1962, which made him the most successful driver ever at the time

Photo by: Motorsport Images

Vittorie: 4 (1958, 1960-62)
Gare: 8

Anche se Gendebien ha 14 gare all'attivo nel campionato del mondo di F1, conquistando due podi fra cui uno nel poker Ferrari al GP del Belgio del 1961, ha dato il meglio di sé nelle competizioni a ruote coperte. In un'epoca in cui le auto erano meno affidabili e dovevano essere trattate di conseguenza, il belga ha spesso mostrato un talento per portare al traguardo le sue vetture.

Dopo un periodo nei rally, Gendebien fece il suo debutto a Le Mans nel 1955 e finì subito quinto assoluto - e secondo di classe - condividendo una Porsche 55 RS Spyder con Wolfgang Seidel. Ma fu con la Ferrari che ottenne i suoi più grandi successi.

Dopo essere arrivato terzo nel 1956, Gendebien formò una formidabile coppia con Phil Hill e la Testa Rossa. Hanno vinto Le Mans nel 1958 e nel 1961, e avrebbero potuto vincere nel 1959 se non fosse stato per un problema di surriscaldamento nelle fasi finali. In coppia con il pilota-giornalista Paul Frère, Gendebien vinse la 24 Ore del 1960, sempre su una Testa Rossa.

Nel 1962 trionfò per tre volte nel Tour de France dell'Automobile Club de France e due volte alla 12 Ore di Reims, tutte su Ferrari GT, oltre a segnare una tripletta di successi alla 12 Ore di Sebring. Durante quella stagione aggiunse un'altra classica dell'endurance, la 1000 km del Nurburgring, al suo curriculum, ottenne un terzo successo alla Targa Florio e dominò Le Mans ancora una volta con Hill sulla Ferrari 330 TRI/LM.

Dopo quattro vittorie a Le Mans in cinque anni e senza più nulla da dimostrare come uno dei migliori piloti sportscar della sua epoca, si ritirò. Il suo record resistette fino a quando il collega belga Jacky Ickx ottenne la sua quinta vittoria a Le Mans nel 1981.

Henri Pescarolo

After teaming up with Hill to win in 1972, Pescarolo partnered with future F1 team boss Larrousse to score a memorable hat-trick

After teaming up with Hill to win in 1972, Pescarolo partnered with future F1 team boss Larrousse to score a memorable hat-trick

Photo by: Motorsport Images

Vittorie: 4 (1972-74, 1984)
Gare: 33

Il record di Henri Pescarolo di 33 partecipazioni alla 24 Ore di Le Mans potrebbe non essere mai superato. Ha disputato la gara per la prima volta - senza successo - come pilota di monoposto in erba nel 1966 e ha fatto la sua ultima partenza nel 1999 col suo team, con il quale fu protagonista nei primi anni 2000.

Pescarolo, che ha ottenuto un podio in 56 gare nel campionato del mondo di F1, terminò la sua prima 24 Ore solo al sesto tentativo, vincendo con la Matra MS670 condivisa con Graham Hill.

Con questo mezzo fece tripletta nel 1973 e nel 1974, affiancato da Gerard Larrousse, ritenendo quello del '73 il migliore dopo una battaglia clamorosa contro la Ferrari.

La fortuna lo abbandonò negli anni successivi, a parte un secondo posto con Rondeau nel 1979, ma la vittoria numero quattro arrivò nel 1984. La squadra ufficiale Porsche boicottò l'evento e Pescarolo e Klaus Ludwig tornarono in azione con la Porsche 956 del team Joest, mentre i sogni Lancia sfumavano.

Non ci sarebbero stati più podi assoluti per lui, che comunque vinse la 24 Ore di Daytona nel 1991 portando a 21 i trionfi nel campionato mondiale sportscar.

Dopo il ritiro, Pescarolo ha gestito con successo la sua squadra omonima, vincendo la Le Mans Endurance Series del 2005 e dominando la Le Mans Series l'anno successivo. La squadra non è mai riuscita a vincere Le Mans, ma è stata regolarmente fra le migliori negli anni 2000 e ha concluso al secondo posto la 24 Ore del 2005.

Yannick Dalmas

Dalmas claimed his second of four Le Mans triumphs in the McLaren F1 in 1995, a race remembered for Lehto's virtuoso drive in the wet

Dalmas claimed his second of four Le Mans triumphs in the McLaren F1 in 1995, a race remembered for Lehto's virtuoso drive in the wet

Photo by: Motorsport Images

Vittorie: 4 (1992, 1994-95, 1999)
Gare: 12

Yannick Dalmas ha avuto una carriera in F1 senza successo e non è stato forse il più costante come risultati, ma quando era a suo agio il francese era velocissimo. E il suo record a Le Mans è impressionante.

La Peugeot 905, costruita per il nuovo regolamento Gruppo C da 3,5 litri, non era pronta a vincere quando Dalmas fece il suo debutto alla 24 Ore nel 1991. Ma l'anno successivo si impose con Derek Warwick e Mark Blundell, e Dalmas e Warwick si portarono a casa il mondiale sportscar 1992.

Dalmas fu secondo con la Peugeot l'anno seguente, quando il Gruppo C ebbe il suo ultimo successo, prima di unirsi a Hurley Haywood e Mauro Baldi per vincere nel 1994. Nell'edizione molto bagnata del 1995, Dalmas arrivò primo con JJ Lehto e Masanori Sekiya, mentre la McLaren F1 GTR fu protagonista al debutto.

Questo portò a tre vittorie in quattro anni con tre diversi Costruttori per lui e fu uno dei principali contendenti con la Porsche nel 1996 e 1997. La 911 GT1 fu superata dalla Porsche WSC95 della Joest TWR nel 1996, poi Dalmas/Emmanuel Collard/Ralf Kelleners sfiorarono il successo l'anno dopo, incappando però in un principio d'incendio.

Dalmas si rifece nel 1999, quando i ritiri delle Toyota e BMW spalancarono le porte alla V12 LMR condivisa con Joachim Winkelhock e Pierluigi Martini.

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