Se durante la
24 Ore di Le Mans si osservava all'interno del box della
Alpine non si poteva non notare la presenza di
Carlos Tavares, Chief Operating Officer di Renault, arrivato sul circuito de la Sarthe per toccare con mano la bontà del programma allestito molto rapidamente (è cominciato tutto solo in marzo) con l'intento di rilanciare lo storico marchio francese.
Sebbene con qualche problemino di troppo, costato almeno un paio di soste piuttosto lunghe, l'obiettivo minimo assegnato all'equipaggio composto da
Tristan Gommendy, Pierre Ragues e Nelson Panciatici è stato raggiunto, ovvero portare la vettura al traguardo. La speranza magari era di fare qualcosa di meglio del 15esimo posto (nono di classe), ma il passo mostrato in gara è stato discreto per quanto riguarda la classe
LMP2, quindi il bilancio può essere positivo.
Durante la prima metà della corsa abbiamo avuto la possibilità di scambiare anche qualche battuta con
Tavares, che ci ha raccontato come è nato il programma e accennato qualcosa di quelli che potrebbero essere gli sviluppi futuri.
Un programma nato in collaborazione con la
Signatech, visti i tempi molto stretti, utilizzando anche la
Oreca-Nissan del team e rinominandola
Alpine: "
Dovevamo essere opportunisti e pragmatici perchè sapevamo che avremmo dovuto utilizzare del materiale già esistente e che non avremmo potuto produrre una vettura nostra, perchè avevamo bisogno di tornare in tempi brevi e questo li avrebbe dilatati" ha detto
Tavares per argomentare questa scelta.
Quando poi gli è stato chiesto se per l'anno prossimo è stato pianificato di realizzare una vettura in proprio, ha aggiunto: "
Non è impossibile, ma non abbiamo ancora deciso. Per questo abbiamo optato per cominciare con la vettura della Signatech. Per noi in questo momento è difficile pensare al 2014, mentre la situazione potrebbe cambiare nel 2016, quando lanceremo la nostra nuova auto per il mercato di produzione. Fino a quando non riusciremo ad avere delle entrate però dovremo ragionare di anno in anno. Dobbiamo essere molto pragmatici e pensare al breve termine finché la nuova berlinetta non sarà in vendita".
Essendo tutti i successi del marchio
Alpine arrivati con le gomme
Michelin, è stato necessario anche modificare la vettura, che era stata realizzata per montare le
Dunlop. Un cambiamento non così banale come può apparire: "
Non è stato affatto banale, perchè parliamo di gomme che hanno temperature di esercizio differenti e che hanno bisogno di angoli di camber differenti, quindi siamo dovuti intervenire sulle sospensioni. Non è stato un lavoro troppo complicato, ma ci abbiamo ragionato abbastanza".
Al momento la squadra
Alpine è formata solo da piloti transalpini, ma non è detto che in futuro le cose non possano cambiare: "
E' vero che abbiamo tre piloti francesi, ma siamo aperti alla possibilità di averne anche di altre nazioni. Il talento è sempre il benvenuto. In questa prima fase però poteva avere senso avere un equipaggio di questo tipo per Le Mans, come fa anche la Ferrari con tre piloti italiani".
Su un possibile futuro per il marchio
Alpine in Formula 1, Tavares è stato categorico nell'escluderlo: "
La Renault è legata alla Formula 1, l'ambito di Alpine invece è l'Endurance. Per il futuro non si può mai sapere se faremo un pensiero ai rally, ma per il momento pensiamo che la pista sia meglio, perchè la 24 Ore di Le Mans è conosciutissima in tutto il mondo e dà modo di espandere gli orizzonti anche verso est. Le Mans è anche una gara molto dura e probante, quindi è ideale per accrescere la conoscenza del nostro marchio e le opinioni positive nei suoi riguardi".
Il programma racing e quello che dovrebbe riportare una berlinetta sulle strade nel 2016 comunque viaggiano su due binari differenti: "
Parliamo di due strutture completamente distinte: il programma racing è seguito dalla Signatech, un team molto conosciuto in Francia, che oggi ha portato in pista circa 25 persone. La vettura stradale invece sarà realizzata in collaborazione con la Renault, quindi è difficile stimare un numero esatto di addetti dedicati".
Infine, non è stato per niente facile provare a strappargli qualche informazione sulla creatura che arriverà tra tre anni: "
Al momento non posso dirvi troppo. Diciamo che vorremmo una sportscar molto esclusiva, poi provate voi a trarre le conclusioni pensando anche alla Alpine A110. Se dovessimo pensare a dei potenziali competitor, mi può venire in mente la Porsche Cayman".
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