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Alonso: "L'Audi dieci anni fa vinceva da sola. Ora ci sono 10 LMP1 in lizza!"

Lo spagnolo si è calato al 100% nel ruolo del pilota endurance e sottolinea come ogni dettaglio della Toyota TS050 Hybrid sia stato studiato per evitare che si possa fermare in gara. E per Nando non sarà una 24 Ore facile.

#8 Toyota Gazoo Racing Toyota TS050: Sébastien Buemi, Kazuki Nakajima, Fernando Alonso

Foto di: Sam Bloxham / Motorsport Images

#8 Toyota Gazoo Racing Toyota TS050: Sébastien Buemi, Kazuki Nakajima, Fernando Alonso
#8 Toyota Gazoo Racing Toyota TS050: Sébastien Buemi, Kazuki Nakajima, Fernando Alonso
#8 Toyota Gazoo Racing Toyota TS050: Sébastien Buemi, Kazuki Nakajima, Fernando Alonso
#8 Toyota Gazoo Racing Toyota TS050: Fernando Alonso
#8 Toyota Gazoo Racing Toyota TS050: Sébastien Buemi, Kazuki Nakajima, Fernando Alonso
#8 Toyota Gazoo Racing Toyota TS050: Sébastien Buemi, Kazuki Nakajima, Fernando Alonso
#8 Toyota Gazoo Racing Toyota TS050: Fernando Alonso
#8 Toyota Gazoo Racing Toyota TS050: Sébastien Buemi, Kazuki Nakajima, Fernando Alonso
Polesitters Sébastien Buemi, Kazuki Nakajima, Fernando Alonso, Toyota Gazoo Racing with Miss 24 Heures du Mans
#8 Toyota Gazoo Racing Toyota TS050: Sébastien Buemi, Kazuki Nakajima, Fernando Alonso
#8 Toyota Gazoo Racing Toyota TS050: Fernando Alonso

Fernando Alonso “sente” la 24 Ore di Le Mans: il pilota spagnolo si è calato nel ruolo del pilota di endurance che condivide sediolo, setup della vettura, box e anche hospitality con i compagni di squadra Kazuki Nakajima e Sebastien Buemi.

La pole con la Toyota TS050 Hybrid #8 l’ha siglata il giapponese, ma il passo di Nando è andato migliorando giro dopo giro: ha voluto scoprire anche tutte le insidie della guida notturna sul bagnato per prepararsi a qualsiasi sorpresa…

Qual è stata la maggiore difficoltà?
"Probabilmente abituarsi alla macchina, ai suoi sistemi e alla tecnologia che adotta, il modo in cui si approcciano le curve, i maggiori spazi di frenata solo per un migliore recupero di energia finalizzato a una guida più efficiente”.

 “Si tratta di uno stile di guida completamente diverso a quello a cui ero abituato, ma è anche complesso far funzionare la macchina. Sono stati fatti molti studi per sfruttare al meglio il volante computer per cercare di tenere d’occhio tutto quello che succede in macchina. Abbiamo dovuto allenarci per affrontare e risolvere i molti problemi che possono accadere in gara”.

Quanto sei coinvolto in quest’avventura?
“Al 100%. Se mi impegno a correre in una categoria è perché lo voglio fare al meglio, altrimenti non lo faccio”.

Devi condividere la Toyota con altri due piloti…
“Condividiamo la messa a punto. Siamo fortunati perché cerchiamo la stessa soglia di aderenza, per cui le scelte di setup sono molto simili. E alla fine condividiamo tutto: ceniamo insieme, facciamo colazione insieme, stiamo nella stessa stanza ... quindi non possiamo che stare bene insieme”.

E ti piace questo approccio alla gara di durata?
“È solo diverso, non è meglio, né peggio. Sei pronto a condividere tutto. E devi avere molta fiducia nei tuoi meccanici e nei tuoi compagni di squadra. Fai uno stint di guida, ti fermi e devi consegnare la macchina nel miglior stato possibile al tuo compagno di squadra e vai a dormire. E 5 ore dopo, sarai nella migliore posizione possibile, perché avranno fatto il miglior lavoro”.

Cosa può darti Le Mans?
“Penso che sia una gara storica e probabilmente la gara più importante del mondo, quindi viverla è una grande esperienza. Si corre in un posto magico: è un privilegio essere qui con una delle migliori squadre. Se riesci a vincere qui ottieni un grande risultato, vedremo…”.

E cosa ti ha impressionato?
“La cura nella preparazione della pista, visto che è tenuto d’occhio ogni dettaglio. È una gara lunga ed è difficile arrivare al top in tutto. Ci sono circa 2.000 commissari: ciascuno sa cosa fare perché tutto funzioni al meglio”.

È possibile paragonare le curve Porsche Curves a un tratto di Suzuka?
“Si sono abbastanza simili. Se giri con una macchina scarica di benzina e gomme nuove le curve Porsche sono piuttosto simili alle S di Suzuka sia per le forze G che si sentono sia per le velocità di percorrenza. È bello guidare con una LMP1. Non si riesce a fare molti giri senza traffico, ma quello percorso è comunque e sempre un giro divertente”.

C’è un pilota mitico di Le Mans?
"Penso che tutti quelli che ci corrono meritano il massimo rispetto da parte di tutti gli altri. Non ho un nome in particolare, ovviamente cito Kristensen perché ha vinto così tante volte che è un riferimento per tutti nell’Endurance. Ma è difficile fare delle comparazioni in anni diversi...”.

“Quest'anno la Toyota è l'unico team ufficiale e non ha mai vinto. Non hanno mai terminato più del 20% delle gare disputate qui. È una corsa difficile. Dieci anni fa l’Audi correva da sola in LMP1 e vinceva contro nessuno. Quest'anno ci sono 10 LMP1 in lizza e non 4-5 come l'anno scorso. Dobbiamo puntare a stare davanti senza commettere errori…”.

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