24h Le Mans | Gomme preriscaldate: tutti felici, tranne Toyota!
Il preriscaldamento degli pneumatici è tornato per la 24 Ore di Le Mans, ma Toyota non ne è affatto contenta. La vettura giapponese soffre di questo cambiamento rispetto alla concorrenza.
L'11 maggio, la FIA e l'ACO hanno annunciato che il divieto di preriscaldamento degli pneumatici, in vigore dall'inizio della stagione del FIA World Endurance Championship, sarebbe stato revocato per la 24 Ore di Le Mans. Ciò dopo una serie di incidenti e fuori pista durante la 6 Ore di Spa-Francorchamps, tra cui uno per Brendon Hartley (Toyota) ed Antonio Fuoco (Ferrari).
Le autorità hanno quindi preferito andare sul sicuro per il centenario della 24 Ore di Le Mans, ma questa misura, che sulla carta semplifica la vita ai protagonisti della serie, non sta rendendo felici tutti. Alla Toyota, il direttore tecnico Pascal Vasselon ha spiegato che il ritorno del preriscaldamento degli pneumatici unito al nuovo BoP, che impone alle vetture giapponesi 37 kg in più, ha creato un mix che ha impedito di sfruttare al massimo il potenziale delle gomme.
"Hanno cambiato la regola del preriscaldamento per questa gara. Prima era vietato e non avendola mai affrontata prima non abbiamo alcun dato - ha detto il pilota e team principal, Kamui Kobayashi, a Motorsport.com - Ovviamente, con questi pneumatici, i 2023, l'usura è molto elevata. A causa del divieto delle termocoperte la finestra di utilizzo è bassa, specialmente ora che c'è più peso. Purtroppo l'impatto di quest'ultimo è più alto di quanto ci aspettassimo e stiamo pagando un prezzo molto alto per questi cambiamenti".
Sébastien Buemi aggiunge: "Ci stiamo adattando come meglio possiamo, ma è vero. Dal momento in cui abbiamo saputo che non c'era più il preriscaldamento degli pneumatici, ci abbiamo subito lavorato, sviluppando l'auto e facendo scelte tecniche che ci hanno portato a ottimizzare il fatto che non le si potesse riscaldare".
"Tornare indietro così non è il massimo. Va bene, è la stessa cosa per tutti, ma abbiamo lavorato molto su questo per minimizzare l'impatto e il fatto che le gomme fossero fredde. Gli pneumatici non sono stati sviluppati in funzione del calore, quindi, senza entrare nei dettagli, questo li fa uscire dalla finestra e li mette in situazioni per le quali non sono stati creati".
"È vero che ci sono anche questi cambiamenti dell'ultimo minuto; bisogna pensarci. Oggi è così, ma ma la nostra preparazione dura da mesi. Si approfondisce tutto, ci si prepara, si ottimizza... È così".
Chez Ferrari, on se réjouit du retour du préchauffage des pneus
Tuttavia, gli altri costruttori della Classe Hypercar hanno un'opinione diversa. La Ferrari è rimasta molto frustrata dall'incidente di Fuoco a Spa-Francorchamps e i piloti del Cavallino Rampante sono comprensibilmente soddisfatti di questa misura.
"È una buona cosa - dice Antonio Giovinazzi - Penso che sia stata la decisione giusta, soprattutto per Le Mans. Ci sono le sessioni notturne e uscire dai box con le gomme fredde può essere complicato. Penso che sia una buona decisione tornare indietro. Ho trascorso gli ultimi anni in Formula 1, quindi per me è qualcosa di più usuale, ma qui a Le Mans stiamo parlando di temperature che possono scendere di diversi gradi durante la notte, e questo è pericoloso. A Spa faceva freddo e ci sono stati molti incidenti. È stata la decisione giusta da prendere".
Nicklas Nielsen conferma: "Finora abbiamo visto solo cose positive dall'uso delle gomme riscaldate".
Per quanto riguarda la Cadillac, Jack Aitken sottolinea che questo aspetto ha dovuto essere ottimizzato e migliorato all'ultimo minuto, unico problema della nuova regola: "Non cambia molto, elimina solo la fase di riscaldamento. Quando la macchina è calda, non cambia l'assetto, la pressione degli pneumatici o il modo di guidare la vettura. Non abbiamo notato temperature al di fuori della finestra operativa".
Nonostante la sua disapprovazione per questa misura, Buemi ammette anche aspetti positivi. "Come pilota, avere un sistema del genere rende sicuramente la vita più facile. Quando esci dai box, non ti fai 50 domande, non sei stressato. Sai che andrà tutto bene. A Spa si sudava per un po', ve lo dico io! L'obiettivo non era necessariamente quello di andare forte, ma solo di non uscire di pista. Ma è così che vanno le cose. Sta a noi adattarci", ha concluso il pilota svizzero.
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