24h Le Mans, 9a Ora: Toyota in fuga, lotta Aston-Ferrari
La notte agita la 24 Ore di Le Mans con due safety car per i botti di Spengler con la ByKolles e di Gommendy con la Oreca. La pioggia appare ma in modo sporadico nel dominio delle due Toyota in fuga sulle staccate Rebellion. In LMP2 è dominio United Autosport, mentre in LMGTE Pro è battaglia fra l'Aston Martin e la Ferrari. LMGTE Am allungano le vetture inglesi, ma terza è la Porsche di Cairoli.
Allo scadere della mezzanotte, dopo 9 ore e mezza di gara, la 24 Ore di Le Mans ha un fisionomia delineata per le due classi riservate ai Prototipi, mentre nei due raggruppamenti delle GT la battaglia sembra apertissima quanto appassionante. L
La Toyota mena la danza come previsto in LMP1: la TS050 Hybrid di Kamui Kobayashi, José-Maria Lopez e Mike Conway continua a dettare il passo con la #7 che ha percorso 147 giri senza problemi, mentre la #8 di Sébastien Buemi, Kazuki Nakajima e Brendon Hartley sulla #8 è a un giro dopo la sosta che si è resa necessaria per un intervento alle brake duct anteriori che sono state prontamente sostituite.
Si staccano le Rebellion: la #1 di di Bruno Senna, Gustavo Menezes e Norman Nato è stata doppiata per la seconda volta seguita a un minuto e mezzo da quella gemella di Nathanael Berthon, Romain Dumas, Louis Deletraz (#3), rispettivamente terza e quarta, ma in lotta per un posto sul podio.
Bruno Spengler alle 21 ha sbattuto violentemente la Enso CLM P1/01 ByKolles che divideva con Tom Dillmann e Oliver Webb alla chicane del ponte Dunlop: il tedesco ha conciato la macchina ma ha provato a tornare ai box con il “relitto”: la vettura è ferma da oltre 50 giri ed è sprofondata nelle retrovie. L’intervento di soccorso ha richiesto l’ingresso delle safety car per la seconda volta.
La neutralizzazione è stata lunga perché nel frattempo ha sbattuto anche Tristan Gommendy con la Oreca #30 del Duqueine Team alla prima chicane del rettilineo dell’Hunaudieres. Prima di far ripartire la corsa è stato necessario ripristinare le barriere di sicurezza.
In LMP2 si consolida la posizione del team United Autosport che controlla la classe con le due Oreca: al comando c’è la #32 di Alex Brundle, Job Van Uitert, Will Owen seguita dalla #22 di Filipe Albuquerque, Paul Di Resta, Phil Hanson, ma attenzione alla rimonta di Jota Sport (#38 Roberto Gonzalez, Anthony Davidson, Antonio-Felix Da Costa) che si attesta al terzo posto con pieno merito, davanti a Canal con la Oreca #31 della Panis Racing.
La Oreca #37 del team Jackie Chan DC Racing che comandava la LMP2 è uscita dalla battaglia he conta ed è finita nelle retrovie con problemi che hanno costretto la Oreca #37 a una lunga sosta nel garage.
Non è andata meglio alla Aurus #26 della G-Drive Racing (Jean-Eric Vergne, Mikkel Jensen, Roman Rusinov) alle prese con una vera agonia dovuta a un problema elettrico che ha costretto il russo a un lentissimo rientro ai box con frequenti soste lungo la pista e continui black out. Una volta tornato al box la grana è stata risolta in fretta, ma intanto la vettura è scivolata all’11esimo posto.
Nella notte era attesa copiosa la pioggia, ma per il momento ci sono stati solo un paio di scrosci che hanno bagnato diverse zone del tracciato rendendo la pista molto insidiosa.
In LMGTE Pro l’Aston Martin ha preso il comando con la #97 di Martin, ma è seguita a 15 secondi dalla 488 di Daniel Serra (#51) e da Sam Byrd (#71). La Ferrari è in partita e può contare su un attacco a due punte nella lunga notte della Sarthe.
Le Porsche è solo sesta con Frédéric Makowiecki-Gimmi Bruni-Richard Lietz (#91) che non ha mai preso il passo e difetta di velocità massima sui lunghi rettilinei.
In LMGTE Am allungano le Aston Martin di Paul Dalla Lana-Ross Gunn-Augusto Farfus (#98) e Salih Yoluc-Jonathan Adam-Charles Eastwood (#90), separate di quasi mezzo minuto.
La Ferrari #75 di Iron Lynx dopo essere risalita in terza piazza con Andrea Piccini, Rino Mastronardi e Matteo Cressoni ha dovuto tirare i remi in barca per un problema alla scatola dello sterzo che ha tenuto la 488 bloccata nel garage a lungo, facendola precipitare al 12esimo posto di classe.
Il podio, quindi, è nelle mani della Porsche #56 del team Project 1 che ha in Matteo Cairoli il protagonista di spicco insieme a Perfetti e Ten Voorde.
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