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Le Mans 24h di Le Mans

24h di Le Mans | La storia Ferrari: epica ed emozioni

Una gara che fa parte dell’immaginario collettivo delle corse endurance, un evento nel quale sono state scritte pagine di storia dove la competizione agonistica s’intreccia all’epica, le gesta dei piloti e la resistenza delle vetture danno forma al mito.

Luigi Chinetti, Ferrari 166 MM

La 24 Ore di Le Mans è molto più di una semplice gara di durata, è un concentrato di emozioni sin dal 1923, anno della prima edizione. Una lunga storia nella quale Ferrari ha collezionato nove successi assoluti e 29 vittorie di classe: un palmares di prestigio per il Cavallino Rampante, che ritorna nella top class del FIA WEC dopo mezzo secolo, presentandosi con due equipaggi sulle 499P al via della gara che scatterà il 10 giugno.

La prima apparizione di Ferrari sul circuito della Sarthe è documentata da immagini in bianco e nero in grado di descrivere l’atmosfera magica delle corse endurance in un periodo, successivo alla Seconda guerra mondiale, nel quale l’Europa e il mondo stavano lentamente tornando ad assaporare il piacere dell’automobilismo.

Luigi Chinetti, Lord Selsdon Ferrari 166MM

Luigi Chinetti, Lord Selsdon Ferrari 166MM

Photo by: Motorsport Images

Esordio

Nel 1949 il Cavallino Rampante fece il proprio debutto sul circuito della Sarthe ottenendo la prima vittoria assoluta a Le Mans. A firmare quel risultato fu la 166 MM Barchetta Touring guidata da Luigi Chinetti e Lord Selsdon.

L’americano e il britannico raccolsero gli applausi del pubblico tagliando il traguardo dopo aver condiviso un’avventura sportiva al volante della vettura con il numero 22 sulla livrea rossa, preparata appositamente per le prove di durata, che montava un motore V12 da 1.995 cc in posizione anteriore, un propulsore in grado di erogare 103 kW (140 cavalli).

Grazie al peso contenuto a soli 680 chilogrammi, la barchetta di Maranello si dimostrò vincente nelle più importanti corse di durata dell’epoca, inclusa la Mille Miglia (da cui origina la sigla “MM”) vinta nel medesimo anno prima del grande appuntamento francese.

Olivier Gendebien/Paul Frere (Ferrari 250 TR59/60)

Olivier Gendebien/Paul Frere (Ferrari 250 TR59/60)

Photo by: Motorsport Images

Modelli iconici

Nell’albo d’oro della più antica e blasonata 24 Ore campeggiano i nomi di alcuni dei modelli più iconici. Tra questi una vettura occupa un posto di primo piano.

Si tratta della Ferrari 250 Testa Rossa che passò per prima sotto alla bandiera a scacchi nel 1958 con Olivier Gendebien e Phil Hill, nel 1960 con Gendebien e Paul Frère, e nel 1961 di nuovo con Gendebien-Hill.

Gli ultimi due successi, inoltre, aprirono la strada alle sei vittorie consecutive festeggiate dall’azienda fondata nel 1947 da Enzo Ferrari.

Progettata per gareggiare sulle lunghe distanze, sotto la carrozzeria disegnata da Scaglietti la 250 Testa Rossa montava un V12 da 2.953 cc che assicurava 221 kW (300 cavalli), una potenza che permetteva alla vettura, anche in virtù del peso pari a soli 800 chilogrammi, di toccare i 270 km/h.

Numeri da record che permisero al gioiello, che raccolse da subito l’ammirazione degli appassionati anche grazie alle linee e all’aerodinamica avveniristiche, di trionfare non solo sul circuito della Sarthe, ma anche nel World Sports Car Championship nei medesimi anni.

Masten Gregory, Jochen Rindt, Ed Hugus, North American Racing Team, Ferrari 275LM

Masten Gregory, Jochen Rindt, Ed Hugus, North American Racing Team, Ferrari 275LM

Photo by: Rainer W. Schlegelmilch / Motorsport Images

Striscia vincente

Tra i nove successi assoluti messi in bacheca l’ultimo risale al 1965 con Jochen Rindt e Masten Gregory che ebbero la meglio condividendo la 250 LM.

Fu il sesto sigillo consecutivo messo in archivio al termine di una prova durata 348 giri che vide tre equipaggi Ferrari salire sul podio, ottenuto sfruttando le prestazioni di una vettura mossa da un V12 in posizione posteriore con cubatura di 3.285 cc che a 7.500 giri/minuto riusciva a sprigionare ben 235 kW (320 Cv).

La Ferrari 250 LM è accreditata di una velocità massima pari a 287 km/h: nel corso della 24 Ore la Rindt-Gregory registrarono una velocità media superiore a 194 km/h.

#83 AF Corse Ferrari 488 GTE EVO LMGTE Am, François Perrodo, Nicklas Nielsen, Alessio Rovera

#83 AF Corse Ferrari 488 GTE EVO LMGTE Am, François Perrodo, Nicklas Nielsen, Alessio Rovera

Photo by: Nick Dungan / Motorsport Images

Anni recenti

Nelle 29 vittorie di classe che danno forma al mito di Ferrari alla 24 Ore di Le Mans alcune memorabili sono state ottenute con le vetture derivate della serie.

Negli anni recenti, sin dall’istituzione del FIA WEC a partire dal 2012, la Casa di Maranello ha conquistato otto successi, due dei quali con la 488 GTE portano la firma di Alessandro Pier Guidi e James Calado, che oggi condividono l’abitacolo della Hypercar 499P numero 51, con Antonio Giovinazzi.

Nel 2019 la coppia italo-britannica festeggiò il primo successo in LMGTE Pro insieme a Côme Ledogar, due anni più tardi condividendo la vettura con Daniel Serra. Nel 2021 Ferrari ottenne il primo posto anche in LMGTE Am con la 488 GTE affidata a Nicklas Nielsen, Alessio Rovera e François Perrodo.

#51 AF Corse Ferrari 488 GTE EVO LMGTE Pro, Alessandro Pier Guidi, James Calado, Come Ledogar

#51 AF Corse Ferrari 488 GTE EVO LMGTE Pro, Alessandro Pier Guidi, James Calado, Come Ledogar

Photo by: JEP / Motorsport Images

Tutte i successi assoluti alla 24 Ore di Le Mans

1949 – Ferrari 166 MM – L. Chinetti, Lord Selsdon

1954 – Ferrari 375 Plus – J. F. Gonzalez, M.Trintignant

1958 – Ferrari 250 Testa Rossa – P. Hill, O. Gendebien

1960 – Ferrari 250 Testa Rossa – O. Gendebien, P. Frère

1961 – Ferrari 250 Testa Rossa – O. Gendebien, P. Hill

1962 – Ferrari 330 TR – O. Gendebien, P. Hill

1963 – Ferrari 250 P – L. Bandini, L. Scarfiotti

1964 – Ferrari 275 P – J. Guichet, N. Vaccarella

1965 – Ferrari 250 LM – J. Rindt, M. Gregory

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