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Le Mans: l'Audi numero 2 gestisce nella notte

Due safety car avevano permesso alle Toyota di riavvicinarsi, ma ora sono nuovamente doppiate entrambe

Non si può di certo dire che la notte della 24 Ore di Le Mans 2013 sia stata poco movimentata, anche se il quadro tracciato dalla classifica con le prime luci dell'alba non è poi troppo diverso rispetto a quello che avevamo lasciato poco dopo l'una di notte. Un doppio ingresso della safety car, il primo dovuto al botto della Lola della Status GP affidata a Tony Burgess ed il secondo a quello della Ferrari 458 di Howard Blank a Tertre Rouge (entrambi piuttosto duri, ma fortunamente senza particolari conseguenze per i piloti), al quale si è aggiunto anche l'arrivo di un violento temporale, aveva permesso alle Toyota di provare a riavvicinarsi, sdoppiandosi dall'Audi R18 e-tron quattro dei battistrada Kristensen/McNish/Duval. Una volta però che si è tornati al normale regime di gara ci ha pensato Duval a riportare le cose come in precedenza, rimettendo un giro tra la sua LMP1 e quelle dei rivali giapponesi, che a loro volta possono ancora gestire un margine altrettanto importante nei confronti della R18 numero 3 (Gené/Jarvis/di Grassi), nonostante quest'ultima abbia viaggiato su un passo interessante nelle ultime ore della notte. Quelli che stanno veramente volando sono quelli dell'Audi numero 1, ovvero Fassler/Lotterer/Treluyer, che hanno mantenuto invariato il loro gap nei confronti dei battistrada, rientrando nella top ten e portandosi ad una sola tornata dalla Lola-Rebellion di Prost/Jani/Heidfeld che occupa il sesto posto. Sarà più difficile invece andare a riprendere l'altra vettura del team elvetico, che si trova tre giri più avanti. Nella classe LMP2 prosegue la battaglia tutta interna alla OAK Racing, con la Morgan-Nissan di Gonzalez/Plowman/Baguette che viaggia ancora con circa mezzo minuto di vantaggio sulla vettura gemella di Pla/Heinemeier Hansson/Brundle. Doppiati invece tutti gli altri. La classe più tirata, dunque, rimane la GTE-Pro, con le due Aston Martin e la Porsche della Manthey che viaggiano ancora tutte racchiuse nello spazio di circa 30", nonostante quest'ultima sia stata costretta ad un lungo stop per sostituire i dischi freno (in ogni caso ha fatto uno stop in meno rispetto alle V8 Vantage). Solo quinta la migliore delle Ferrari, quella di Fisichella/Bruni/Malucelli, che paga quasi 2 giri. Infine, dopo le difficoltà incontrate all'imbrunire, nella GTE-Am è tornata davanti a tutti la Porsche della IMSA Performance con Narac/Bourret/Vernay, che viaggia con un giro di vantaggio sulla Ferrari di Perazzini/Casè/O' Young, che è stata anche rallentata da un'incomprensione con un prototipo. La leadership di Patrick Dempsey invece è durata solo poche tornate, prima che l'attore commettesse un errore, perdendo diverse posizioni con la sua Porsche.

24 Ore di Le Mans - Classifica dopo 16 ore

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