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Kart: follia e rissa a Lonato, la FIA apre un'inchiesta

Nella gara di ieri, Corberi ha scagliato un pezzo del suo mezzo sul tracciato per mettere K.O. Ippolito, reo di averlo buttato fuori con una collisione, poi lo ha aspettato al parco chiuso scatenando una gazzarra di calci e pugni.

Luca Corberi lancia il suo paraurti durante la gara di Lonato

Luca Corberi lancia il suo paraurti durante la gara di Lonato

La FIA ha aperto un'inchiesta sull'ignobile episodio che si è verificato ieri sul tracciato di Lonato durante le FIA World Karting Finals.

Hanno fatto il giro del mondo le immagini di Luca Corberi, che dopo un contatto avvenuto in pista ha atteso sul bordo del tracciato che tutti i piloti effettuassero il giro per lanciare addosso al rivale Paolo Ippolito il paraurti del suo kart (fortunatamente prendendolo solo di striscio).

La follia non si è fermata qui perché Corberi ha attraversato a piedi il tracciato fregandosene delle indicazioni degli addetti, per poi attendere il termine della gara e recarsi al Parco Chiuso per scagliarsi addosso ad Ippolito, seguito dal papà e alcuni membri della sua squadra e scatenando una vera e propria gazzarra a suon di calci e pugni.

Inutile dire che i video sono diventati i più cliccati sui social e su internet, provocando reazioni e insulti verso Corberi e il padre, che oltretutto è il proprietario del circuito South Garda.

Per la cronaca, Corberi è stato squalificato, mentre Ippolito ha ricevuto l'esclusione per l'incidente incriminato.

Chiaramente tutto questo non poteva passare inosservato neppure in Federazione, sia in Italia che a livello Internazionale.

Stamattina ACI Sport ha rilasciato un comunicato molto duro che recita quanto segue.

"Una vicenda brutta e assolutamente grave. Un episodio, forse unico, testimoniato fra l’altro da immagini che stanno facendo il giro del mondo, anche perché svoltosi durante l’appuntamento iridato della serie KZ e KZ2 in programma sulla pista South Garda di Lonato in provincia di Brescia".

"La Federazione condanna in maniera assoluta quanto accaduto durante e dopo la gara e che ha visto protagonisti due piloti, Paolo Ippolito e Luca Corberi. La Federazione si riserva ogni possibile iniziativa contro chi si è reso protagonista di un fatto così grave a tutela dell’immagine di questa specialità e di tutti i giovani piloti che ne sono protagonisti".

La FIA ha invece confermato con un comunicato molto breve e duro che verranno svolte ulteriori indagini sul riprovevole accaduto.

"FIA ed ACI sono profondamente preoccupati per gli inquietanti eventi che si sono verificati ieri durante il Campionato del Mondo FIA Karting KZ a Lonato, in Italia, che hanno coinvolto piloti, membri del team e addetti alla pista. La FIA ha avviato un'indagine immediata sugli incidenti".

A Lonato era presente anche Felipe Massa, che è Presidente della Commissione Kart FIA da quasi tre anni. Il brasiliano stamattina ha scritto un paio di righe su Instagram per condannare il fattaccio.

"Questi comportamenti sono inaccettabili nel nostro sport. Tutti i coinvolti pagheranno le conseguenze delle loro azioni", dice Massa.

E' andato invece molto più pesante Jenson Button: "Luca Corberi ha mandato all'aria ogni chance di diventare pilota e costruirsi una carriera con il suo disgustoso comportamento nel campionato di Kart. Suo padre è il proprietario del circuito e questo evidentemente gli dà il potere di mettere a muro la gente. Per favore, bandite a vita questi idioti!"

Anche il team Tony Kart Racing ha preso le distanze dal censurabile comportamento del suo pilota con una nota ufficiale.

"Il Tony Kart Racing Team, come noto attivo da decenni a livello internazionale, ha da sempre ancorato la propria attività, sia in pista sia fuori dalla pista, a saldi principi di correttezza, lealtà e sincera sportività, che ne hanno connotato e sempre ne connotano i suoi tratti caratteristici, in tutte le categorie nelle quali si cimenta e come dimostrato da una variegata moltitudine di piloti che oggi animano tutto il mondo del motorsport, a più vari livelli, compreso quello professionistico e della Formula 1".

"Per questi motivi non possiamo non declinare quanto è accaduto in pista e fuori, durante e dopo la finale del FIA Karting KZ World Championship 2020 presso il circuito South Garda Karting di Lonato, il 4 ottobre 2020, che non risponde ai canoni professati dal Tony Kart Racing Team. Esprimiamo quindi solidarietà e vicinanza a tutte le persone e le realtà coinvolte nell’accaduto, assolutamente certi che il karting sia un’attività che insegna, con rigore, educazione e sacrificio, sin dalla giovane età, a rispettare e seguire tutte le regole di sicurezza e di correttezza, e certamente non solo in pista, che consentano di crescere giovani che saranno migliori non solo nel motorsport, ma anche e soprattutto nella vita".

Nel pomeriggio di lunedì, Corberi ha affidato il suo lungo pensiero di scuse a Facebook, dove ha comunicato che chiuderà qui la sua attività motoristica.

"Vorrei scusarmi con la comunità degli sport motoristici per quello che ho fatto. Non ci sono scuse per spiegare perché ho fatto una cosa così vergognosa, non mi era mai capitato in 15 anni di carriera e spero davvero che non si ripeta in futuro per mano di nessuno. Dopo la gara sono stato chiamato dai giudici sportivi, ho chiesto loro di togliermi la licenza perché ero pienamente cosciente dei miei errori irreparabili, ma come mi hanno dimostrato, non avevano il potere di farlo. E' scritto nelle regole internazionali, quindi non scagliatevi contro di loro, che stavano solo facendo il loro lavoro nel miglior modo possibile".

"Per questo motivo ho deciso di non partecipare a nessun'altra competizione motoristica per il resto della mia vita, non è un'autoflagellazione, ma semplicemente la cosa giusta da fare. La mia famiglia è nel karting dal 1985, l'abbiamo visto crescere, abbiamo visto la parte migliore e la parte peggiore. Questo episodio sarà ricordato come uno dei peggiori del nostro sport e non lo dimenticherò mai. Non chiedo nessun perdono perché non lo merito. Sarò totalmente d'accordo con le punizioni richieste. Scrivo oggi per scusarmi anche se non è sufficiente, perché dopo tutte le brutte cose che sono successe durante questo evento, quella peggiore è stata fatta da me, un ragazzo che ama questo sport e che dopo il giorno peggiore della sua vita vuole solo ricordare i bei momenti di gara. Grazie".

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