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Zanardi, Tagliani: "Corro ancora grazie a lui. Deve farcela"

A Il Corriere della Sera ha parlato Alex Tagliani, sfortunato coprotagonista dell'incidente che nel 2001 costò le gambe a Zanardi: "Superai l'incidente grazie a lui. Ora spero che sia lui a superare questo. Mi ha insegnato tanto".

Alex Tagliani, A.J. Foyt Enterprises Honda

Alex Tagliani, A.J. Foyt Enterprises Honda

IndyCar Series

Alex Tagliani, pilota canadese di chiare origini italiane, ha corso per diversi anni in IndyCar vincendo anche una gara della serie nel 2004. In Italia è però ricordato per essere stato sfortunato coprotagonista dell'incidente che nel 2001 sul triovale del Lausitzring costò le gambe ad Alex Zanardi.

Ora, il campione bolognese, sta lottando per la vita all'ospedale Santa Maria alle Scotte dopo il terribile incidente avvenuto venerdì scorso durante una manifestazione da lui stesso promossa nei pressi di Pienza, nel senese.

Inevitabile dunque che riaffiori il ricordo dell'incidente che nel 2001 fece letteralmente da spartiacque nella vita di Zanardi. L'altro Alex, dunque parliamo di Tagliani, ha rilasciato una bella intervista a Il Corriere della Sera in cui non solo ricorda il terribile crash del Lausitzring, ma parla a cuore aperto della situazione attuale di Zanardi e non esita a inviargli un messaggio di auguri piuttosto speciale.

"Come sta Alex? Che dicono i medici? Provo a seguire tutto da qui, dal Canada, ma in Italia avrete sicuramente informazioni più aggiornate. Spero che ancora una volta riesca a tirarsi fuori dalle sofferenze. Per me è un uomo speciale, mi ha insegnato molto. Mi ha aiutato tantissimo a superare il peso di quell’incidente con il suo modo di pensare", ha ammesso Tagliani.

Il 46enne canadese ha poi raccontato come sia venuto a conoscenza dell'incidente del collega italiano, lasciando poi sulle colonne del quotidiano un messaggio di auguri toccante. "Dell'incidente in handbike di Alex ho saputo da mia zia che vive in Italia: ha mandato un WhatsApp a mia mamma quando la notizia si è diffusa".

"Ad Alex vorrei dire che è speciale con il suo modo di vedere le cose, che mi ha insegnato tanto. Mi ricorderò sempre di quel giorno a Toronto, in quei minuti ho capito che potevo voltare pagina. Con una sola frase Alex mi ha mostrato quanto fosse forte".

"Per questo motivo non mi sono stupito quando l’ho visto vincere ori alle Olimpiadi, tornare a guidare macchine da corsa. Ha la capacità di far sembrare normali cose straordinarie, spero che riesca a uscirne di nuovo. Per lui e per la sua bellissima famiglia".

L'aggettivo con cui ha definito la famiglia di Zanardi non è un caso, perché la moglie del bolognese andò a trovare Tagliani - a sua volta finito in ospedale - dopo l'incidente del Lausitzring: "Avevo un po’ di dolori alla schiena, ho chiesto che cosa fosse successo ad Alex ed è arrivata sua moglie Daniela a trovarmi in camera. Mi raccontò dei problemi del marito, fu molto gentile. Il brutto per me è arrivato quando sono uscito dall’ospedale".

A tal proposito, Tagliani ha spiegato come sia riuscito a superare quel difficile momento proprio grazie a Zanardi: "Dovevo preparami per la gara successiva in Inghilterra, ma non pensavo ad altro che all’incidente. Mi guardavo allo specchio o vedevo un film, e ci pensavo. Davanti alla tv non sapevo più neanche quale canale avevo messo. Cenavo e quelle immagini non se ne andavano mai. Qualsiasi cosa facessi, dopo cinque minuti, il pensiero tornava. Una sensazione terribile. Volevo smettere di correre".

"Aver rivisto Alex. Era a Toronto in pit-lane, nel giugno del 2002. È venuto a trovarmi e abbiamo parlato un po’. Mi ha detto: “Sai qual è il vantaggio delle mie nuove gambe? Sono tre centimetri più alto”. Era tranquillo, scherzava e raccontava barzellette. Diceva che si dava da fare per tornare a guidare, parlava di comandi al volante. Lì è cambiato tutto anche per me".

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