Sebastien Bourdais trionfa a sorpresa a Detroit
Il pilota francese ha colto la trentacinquesima vittoria in carriera approfittando degli errori di strategia del team Penske. Alle spalle del francese un ottimo Daly, secondo, e Montoya, terzo.
Foto di: IndyCar Series
Sebastien Bourdais ha colto inaspettatamente il successo sul tracciato di Detroit riuscendo così a conquistare la trentacinquesima vittoria in carriera e ad affiancare Bobby Unser al sesto posto nella lista dei piloti più vincenti in Indycar.
Bourdais ha approfittato degli errori strategici del team Penske che può trovare un minimo di consolazione con il terzo gradino del podio colto da Juan Pablo Montoya, mentre il secondo posto è stato conquistato da Conor Daly autore di una strategia rischiosa ma indovinata.
In partenza Pagenaud ha mantenuto il comando delle operazioni seguito da Castroneves, Montoya e James Hinchcliffe. I primi giri di gara sono stati piuttosto tranquilli con i team impegnati a comprendere il degrado delle coperture soft.
Marco Andretti è andato subito al pit seguito successivamente da Kanaan, Kimball, Hunter-Reay e Bourdais, mentre al giro numero 10, a seguito dell'incidente occorso a Max Chilton, tutti hanno approfittato per effettuare il cambio gomme.
Al restart, avvenuto al giro 15, Power ha superato sia Montoya che Munoz mentre Pagenaud ha aumentato il proprio margine sugli inseguitori. Il francese ha tenuto il comando delle operazioni sino al giro 21 quando è rientrato ai box per poi rientrare in gara in quattordicesima posizione.
Power è così, successivamente, diventato il leader della gara seguito da Rahal, Kanaan, Kimball, Aleshin e Newgarden, ma i diretti rivali del campione 2014 hanno effettuato nei giri successivi la sosta ai box.
Al giro 29 lo stesso Power è rientrato ai box potendo vantare un margine di 25 secondi su Pagenaud che ha consentito all'australiano di tornare in pista davanti al francese. Il giro successivo ha visto Montoya entrare al pit e, grazie ad un giro velocissimo e ad un ottivo lavoro dei suoi meccanici, uscire davanti a Power.
La lotta tra i due compagni di team ha certamente agevolato il lavoro di Pagenaud tornato al comando. Il team Penske, al giro 34, ha avuto tutte e quattro le proprie vetture nelle prime quattro posizioni, grazie al sorpasso effettuato da Castroneves ai danni di Hinchcliffe.
Proprio Hinchcliffe è stato prostagonista in negativo al giro 42 andando a muro. L'incidente ha condizionato l'esito della gara dato che la direzione non ha adottato la caution ma ha preferito optare per la full course yellow.
I team hanno così dovuto scegliere la strategia migliore in breve tempo. Montoya, Pigot, Rahal, Dixon, Bourdais, Daly, Chaves hanno scelto di non effettuare alcuna sosta, mentre Power e Pagenaud hanno effettuato il pit.
La squadra di meccanici dell'australiano è stata più rapida rispetto al team del francese, ma un errore di fissaggio alla posteriore destra di Power è costato la gara al pilota della vettura numero 12.
Al restart Montoya ha preso il comando della gara seguito da Rahal, Dixon, Bourdais, Daly, Chaves, Castroneves, Pagenaud, Kanaan e Munoz. Al giro successivo Kanaan è entrato ai box, mentre Montoya ha scelto di effettuare la sosta al giro numero 54 seguito la tornata successiva da Dixon.
Il campione in carica, tuttavia, una volta uscito dalla pit lane ha accusato problemi al cambio che lo hanno costretto a restare in seconda marcia.
Bourdais ha optato per entrare ai box al giro 57, lasciando così Daly al comando della gara, e tornando in pista davanti al duo Castroneves - Pagenaud che, in caso di gara priva di caution avrebbe dovuto effettuare una nuova sosta ai box.
Bourdais ha subito preso un buon margine sui piloti del team Penske ed ha successivamente conquistato la prima posizione quando Daly è rientrato ai box nei giri finali per aggiungere etanolo senza cambiare le gomme.
La scelta di Daly ha consentito al pilota del team Coyne di rientra in seconda posizione, alle spalle di Bourdais e davanti a Montoya, ma con gomme ormai usurate l'americano non è mai stato in grado di attaccare il francese che, a sorpresa in una gara comandata dalla strategia, è tornato alla vittoria centrando il trentacinquesimo successo di carriera.
Pos. | Driver | Team | Time |
---|---|---|---|
1 | Sébastien Bourdais | KVSH (C) | 1:40:51.6838 |
2 | Conor Daly | Coyne (H) | +2.0401 |
3 | Juan Pablo Montoya | Penske (C) | +5.7067 |
4 | Graham Rahal | Rahal (H) | +7.4793 |
5 | Helio Castroneves | Penske (C) | +40.0139 |
6 | Carlos Muñoz | Andretti (H) | +40.7592 |
7 | Ryan Hunter-Reay | Andretti (H) | +42.2990 |
8 | Charlie Kimball | Ganassi (C) | +44.4699 |
9 | Tony Kanaan | Ganassi (C) | +45.5832 |
10 | Alexander Rossi | Andretti-Herta (H) | +48.2961 |
11 | Takuma Sato | Foyt (H) | +51.1067 |
12 | Gabby Chaves | Coyne (H) | +51.3256 |
13 | Simon Pagenaud | Penske (C) | +52.5313 |
14 | Josef Newgarden | Carpenter (C) | +1:06.2350 |
15 | Mikhail Aleshin | Schmidt (H) | +1:14.1421 |
16 | Marco Andretti | Andretti (H) | +1 tour |
17 | Spencer Pigot | Carpenter (C) | +1 tour |
18 | James Hinchcliffe | Schmidt (H) | +5 tours |
19 | Scott Dixon | Ganassi (C) | +14 tours |
20 | Will Power | Penske (C) | +26 tours |
21 | Max Chilton | Ganassi (C) | +62 tours |
22 | Jack Hawksworth | Foyt (H) | +70 tours |
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